Svizzera - Giornata sindacale contro l’iniziativa populista sulle naturalizzazioni. Il sindacato Unia è fiero della democrazia e dello stato di diritto della Svizzera. Per questo motivo il sindacato chiama l’elettorato a respingere con un deciso NO l’iniziativa arbitraria dell’UDC in votazione il 1° giugno.
di Vania Alleva *) e Hans Hartmann **)
Il 1° giugno i cittadini svizzeri sono chiamati alle urne per pronunciarsi su tre oggetti. Il sindacato Unia raccomanda un triplice NO. Nella sua veste di primo sindacato svizzero e principale organizzazione dei migranti in Svizzera, Unia si batte soprattutto per respingere la cosiddetta iniziativa sulle naturalizzazioni, lanciata dall’UDC per dare il via libera a decisioni sulla naturalizzazione arbitrarie e discriminatorie.
Nell’odierna giornata d’azione gli affiliati Unia sono presenti in circa 25 città svizzere per distribuire ai passanti una documentazione sulla votazione, presentata sotto forma di oltre 60'000 passaporti svizzeri. Sulla piazza della stazione di Berna è entrato in azione addirittura Guglielmo Tell in persona (vedi foto su www.unia.ch). Ai passaporti da lui distribuiti i numerosissimi pendolari hanno reagito in maniera molto positiva.
L’opuscolo informativo chiarisce che l’iniziativa UDC rappresenta un attacco frontale al nostro stato di diritto democratico. Essa vuole infatti abolire un diritto fondamentale ancorato nella Costituzione: il diritto di ognuno di «essere trattato senza arbitrio e secondo il principio della buona fede da parte degli organi dello Stato». Se l’iniziativa UDC passerà, in futuro l’assegnazione della cittadinanza comunale potrà avvenire in modo arbitrario, senza motivazione della decisione e senza possibilità di ricorso.
Il Passaporto Unia presenta una serie di esempi tratti dalla quotidianità per mostrare la posta in gioco della sicurezza giuridica. «Diritto e arbitrio non vanno a braccetto. Senza diritto non c’è democrazia», è l’ovvia conclusione.
*) responsabile Migrazione del sindacato Unia
**) portavoce del sindacato Unia