lunedì 16 marzo 2009

Nati per comandare e altri per ubbidire

Ipse dixit

Domanda semplice - «Perché mai alcuni esseri umani sarebbero nati per comandare e altri per ubbidire?».
Angelica Balabanoff

Angelica Balabanoff, co-fondatrice dell'Internazionale Socialista Donne



8 MARZO

PIA LOCATELLI: "DONNE IN ITALIA SEMPRE PIU’ SVANTAGGIATE"

Pia Locatelli, presidente dell'Internazionale Socialista Donne ed europarlamentare (Ps/PSE), commenta le politiche del centro-destra al governo in Italia.  E dice che...

"Possiamo scommettere fin d’ora che neppure un euro risparmiato sulle pensioni delle donne servira’ a costruire un asilo nido in più e l’unico risultato dell’equiparazione dell’eta’ pensionabile sarà quello di aver accresciuto ulteriormente le disparità di condizioni tra i due sessi".

    E’ quanto afferma Pia Locatelli, capodelegazione del Ps a Strasburgo e presidente dell’Internazionale socialista donne, da domenica a New York dove è in corso la 53.ma sessione annuale della Commissione ONU dedicata alla condizione delle donne commentando il progetto del governo in tema di pensioni.

     "Nel resto dell’Europa – continua la Locatelli - non ci sono solo eta’ pensionabili uguali, ma anche tanti servizi per le famiglie che qui da noi ricadono ancora quasi esclusivamente sulle spalle delle donne costrette spesso a lavorare il doppio, sobbarcandosi il peso di figli, anziani e malati, per di piu’ sempre svantaggiate rispetto agli uomini in termini di guadagno e di carriera. Su questo c’e’ in Italia uno scandaloso ritardo da colmare e invece di migliorare la condizione delle donne che lavorano, le si costringe solo a farlo più a lungo. Così alla fine non si sfugge al sospetto – conclude l’esponente socialista - che l’equiparazione dell’eta’ pensionabile sia solo uno stratagemma per racimolare qualche euro in piu’".




Donne: Onu; Cgil, Carfagna non risponde a richiesta incontro

Il Ministro per le pari opportunità, Mara Carfagna, a New York per partecipare ai lavori della 53/a sessione della Commissione ONU sulla condizione della donna, non ha voluto incontrare la delegazione sindacale italiana presente. Lo hanno reso noto Nicoletta Rocchi, segretaria     confederale della Cgil, e Rosa Ravanelli, segretaria nazionale della FP Cgil.

"Anche questo anno - affermano le due dirigenti sindacali - il sindacato italiano partecipa alla 53/a Commissione sulla condizione della donne con la Confederazione mondiale e numerose delegazioni nazionali. La discussione e i negoziati sull'equa divisione delle responsabilità tra uomini e donne, inclusa l'assistenza nel contesto dell'HIV-AIDS, tema centrale di questa sessione, sta risultando particolarmente complesso. I numerosi governi, infatti, compresi alcuni dell'Unione Europea, tendono a ridurre la portata degli impegni indicati dalla Commissione, adducendo l'effetto negativo della crisi globale sulla spesa pubblica. Politiche di investimento per i servizi pubblici, per la conciliazione del tempo di vita e di lavoro e per il sostegno al reddito delle donne rischiano di essere indeboliti".

    "Su questi temi - proseguono Rocchi e Ravanelli - il sindacato preme sui governi e sulle delegazioni trattanti. Per questo avremmo voluto incontrare il Ministro per le pari opportunità, Mara Carfagna, per altro ospitata nel nostro stesso albergo, ma neppure una nostra formale richiesta di incontro ha ricevuto risposta".

    "Siamo dispiaciute - concludono le dirigenti della Cgil - perché avremmo voluto illustrare le proposte sindacali, ma anche conoscere la posizione che il governo italiano sta sostenendo, soprattutto riguardo a come intenda bilanciare lo sviluppo di politiche di conciliazione, ad esempio, con il prolungamento dell'età pensionabile delle donne lanciato in questi stessi giorni.




CONTRASTARE LA VIOLENZA E PROMUOVERE IL LAVORO

Queste le priorità più sentite dalle donne italiane alla vigilia dell'Otto Marzo 2009. Su tutto ciò la maggioranza appare sconfortante. Contro la violenza di genere, infatti, si sta facendo poco e male. Per il lavoro femminile, invece, il governo non sta facendo proprio niente. Lo ha dichiarato la senatrice Vittoria Franco, responsabile del PD per le Pari Opporunità, nell'intervento (di cui riportiamo qui ampi stralci) che la sen. Franco ha tenuto a un recente convegno dell'Inca Cgil sul tema "Donne contro i razzismi e le discriminazioni".

di Vittoria Franco *)

In vista dell'8 marzo è giusto ricordare che le priorità per le donne italiane rimangono l'occupazione, il sostegno e il riconoscimento della maternità e il contrasto alla violenza di genere, questioni sulle quali c'è ancora molto da lavorare.

    Le donne italiane sono tra le meno occupate d'Europa e a parità di mansioni godono ancora di retribuzioni più basse rispetto ai colleghi uomini, fino al 30 per cento in meno. La cronica carenza di servizi, dagli asili nido alle strutture di sostegno per la cura degli anziani, rende particolarmente difficile per le lavoratrici conciliare gli impegni professionali e quelli familiari.

    A questo si aggiunge che tra i precari la maggioranza è di sesso femminile, e che dunque a perdere il lavoro saranno soprattutto donne.

    Anche per questo il Pd ha proposto l'assegno per chi perde il lavoro, per non lasciare tante donne senza alcuna tutela. Sul fronte dell'ampliamento e della tutela dell'occupazione femminile dobbiamo registrare che il governo non sta facendo niente.

    Noi abbiamo le nostre proposte: riduzione del costo del lavoro femminile, credito di imposta per il lavoro di cura, servizi di conciliazione e di condivisione, congedo paterno obbligatorio, riforma della legge sui congedi parentali.

    L'altra questione è la violenza di genere. Dall'Istat sappiamo che 7 milioni di donne hanno subito almeno un episodio di violenza fisica o psicologica e per combatterla servono risorse e un sostegno vero ai centri antiviolenza, perché è necessario fare prevenzione e non solo repressione. Questo 8 marzo va dedicato a queste grandi questioni che attanagliano l'universo femminile.

*) Senatrice della Repubblica, responsabile Pari Opportunità del Pd.