venerdì 9 luglio 2010

L'emigrazione e il rilancio di un ruolo internazionale dell'Italia

RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO


Sintesi dell’intervento di Fabio Porta (parlamentare della Circoscrizione Estero), al seminario del PD "L'Italia in Europa e nel mondo. Dove eravamo, dove saremo”, iniziativa che si colloca nel contesto di una iniziativa più ampia organizzata per celebrare i 150 anni dell’unità del Paese”.

“L’emigrazione è probabilmente il fatto storicamente e socialmente più rilevante di questi 150 anni: 28 milioni di italiani hanno lasciato il loro Paese per emigrare e oggi questi italo-discendenti possono costituire il perno intorno al quale rilanciare la presenza italiana nel mondo”.

    “Qualsiasi progetto politico che voglia affrontare in maniera intelligente il tema della proiezione internazionale dell’Italia non può prescindere dal ruolo prezioso assunto dalle comunità italiane nel mondo fino ad oggi e – soprattutto – del possibile ruolo che in prospettiva esse potranno avere in un contesto globalizzato e competitivo”.

    “Questa mattina il Presidente della Fondazione Europea Studi Progressisti (FEPS) Massimo D’Alema ha evidenziato come la presenza italiana in America Latina può costituire una grande opportunità economico e politica; il Brasile è forse il Paese dove questa opportunità si sta dispiegando in questi anni nella maniera più evidente: il boom della classe media brasiliana è essenzialmente caratterizzato dal ruolo prevalente degli italo-discendenti. Lo stesso possiamo dire del mondo delle imprenditoria e delle istituzioni dei grandi Paesi sudamericani, dove gli italiani e i loro discendenti hanno raggiunto posizioni di leadership sempre più significative ed importanti.”

    “L’Italia ha costruito nel corso degli anni un complesso e sofisticato sistema di rappresentanza delle sue comunità residenti all’estero (Comites, Cgie, Parlamentari eletti all’estero): un sistema al quale grandi Paesi guardano con curiosità ma soprattutto interesse.   Come spesso accade in Italia non siamo stati poi capaci di valorizzare seriamente questa unica e incredibile rete che dalla rappresentanza si estende al mondo culturale, economico ed istituzionale; questo asset straordinario che oggi è forse uno dei pochi veri vantaggi competitivi che il Sistema Italia può vantare nel mondo”.

    “Spesso ce ne dimentichiamo e sono sempre più frequenti i casi nei quali sono i nostri interlocutori a ricordarci tale inedita opportunità; nel corso dell’intervento pronunciato pochi giorni fa dal Presidente Lula davanti al Presidente del Consiglio e agli imprenditori italiani, per ben sei volte ci è stato ricordato come il vero grande differenziale dell’Italia in Brasile sia costituito dalla presenza e dalla storia dei 30 milioni di italiani ed oriundi residenti nel gigante latino-americano”.

    “Purtroppo un certo mondo delle istituzioni in Italia, a partire da una parte della stessa diplomazia, non riconosce tale opportunità e anzi tende a riproporre il luogo comune di un’Italia all’estero divisa tra il mondo delle imprese e degli affari da un lato e quello dell’Italia “povera e piagnona” di associazioni, Comites e Cgie dall’altro: lo scriveva Sergio Romano su un editoriale del “Corriere della Sera” il giorno della visita di Prodi in Sudamerica nel 2007 e ancora oggi queste parole risuonano in troppe riunioni.”

    “Un’autocritica dunque è necessaria e il Partito Democratico, che oggi ha un nuovo abile e competente responsabile per gli italiani nel mondo, potrebbe avviare una utile riflessione da estendere al mondo politico ma anche alla società civile e al mondo dell’informazione”.

Vai al sito di RadioRadicaleper ascoltare l'audio del convegno del PD "L'Italia in Europa e nel mondo. Dove eravamo, dove saremo”. Con relazioni e interventi di Bersani, D’Alema, Fassino, Lucia Annunziata e Caracciolo e molti altri.       

AUDIZIONE DI SHAMSUL BARI

SOMALIA / DIRITTI UMANI

Martedì 6 luglio alle ore 14 la Commissione per i Diritti Umani del Senato ascolterà l'esperto indipendente ONU per i diritti umani in Somalia Shamsul Bari sulla situazione umanitaria sempre più grave di quel paese. L'audizione rientra nell'indagine conoscitiva della Commissione sui livelli e i meccanismi di tutela dei diritti umani, vigenti in Italia e nella realtà internazionale.

Shamsul Bari, esperto indipendente del Bangladesh in carica dal giugno 2008, ha presentato nei giorni scorsi alle Nazioni Unite il suo Rapporto sulla situazione dei diritti umani in Somalia.

    In esso ritiene necessario un l'impegno alla riconciliazione nazionale più inclusivo, recuperando anche quella parte del movimento Al Shabaab genuinamente somalo e non legato al terrorismo internazionale.
L'esperto ha più volte lamentato il deficit di legittimità del TFG (Transitional Federal Government) in Somalia e sostenuto la necessità di rafforzare la presenza militare internazionale, al di là dell’impegno attuale di AMISOM (African Mission to Somalia), superando quello che appare un pregiudizio internazionale negativo sulla possibilità di pacificare il paese.

    Venendo all'Onu Bari ha più volte segnalato la necessità di una maggiore presenza sul territorio suggerendo di trasferire il quartier generale da Nairobi alla Somalia, nelle aree più sicure del Paese.

    Bari ha anche formulato una serie di proposte per specifiche  attività dell'OHCHR a favore della Somalia, delle quali si è parlato di recente, anche in vista del prossimo "Esame Periodico Universale" della Somalia del maggio 2011  davanti al Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite a Ginevra.

    Bari sarà accompagnato dal desk officer Somalia dell'OHCHR Idrissa Kane, dall'ambasciatore somalo presso le Nazioni Unite a Ginevra Yusuf Ismahil Mohamed "Bari Bari" e da Laura Mirachian, capo della rappresentanza permanente d'Italia presso le Organizzazioni internazionali. 

STRAGE DI BOLOGNA 

STRAGE DI BOLOGNA 
IL MANIFESTO PER ANNIVERSARIO 2010 

VI INFORMIAMO CHE IL MANIFESTO DEL 30° ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DEL 2 AGOSTO 1980 E' ON LINE SUL NOSTRO SITO WEB: WWW.STRAGI.IT

 
Vai al manifesto 2010
Paolo Bolognesi, 
presidente Associazione familiari delle vittime





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Arrivano i Bossi

Si scrive "lotta a evasione", ma si legge "razzismo"  questo il senso della prima mozione presentata da Renzo Bossi al consiglio regionale lombardo.

di Chiara Cremonesi (SEL)

Il primo atto presentato da Renzo Bossi in Consiglio regionale lombardo è una mozione sul commercio ambulante.
    Si tratta di una brutta scopiazzatura di quella depositata alla Camera dei Deputati da Marco Reguzzoni ed entrambe, in realtà, non parlano la lingua sacrosanta del contrasto all'evasione fiscale, ma quella del razzismo.

    Estendere la presentazione obbligatoria del Durc (Documento unico di regolarità contributiva) al solo commercio ambulante svela infatti la volontà di colpire l'immigrazione, non il problema del mancato pagamento delle tasse drammaticamente esteso nel Paese e in molte categorie care alla Lega.

    Peraltro, tra condoni e scudi, il partito di Renzo Bossi ha accumulato una serie impressionante di favori all'evasione, tale da minarne ogni credibilità sull'argomento.

    E ci stupisce davvero che l'Italia dei Valori abbia dato il proprio parere favorevole a un documento di propaganda leghista, nel quale la questione della legalità è palesemente solo un pretesto. 

       

«Fair Games - Fair Play»

IPSE DIXIT
Signore e signori, siamo profughi innocenti non fateci morire qui! 
- "Signore, signori, questo messaggio di disperazione proviene da 200 eritrei che stanno morendo nel deserto del Sahara, in Libia. Siamo colpiti da malattie contagiose, la tortura è una pratica comune e, quel che è peggio, siamo rinchiusi in celle sotterranee dove la temperatura supera i 40°. Stiamo soffrendo e morendo. Questi profughi innocenti stanno perdendo la speranza e rischiano la morte. Perché dovremmo morire nel deserto dopo essere fuggiti dal nostro Paese dove venivamo torturati e uccisi? Vi preghiamo di far sapere al mondo che non vogliamo morire qui e che siamo allo stremo. Vogliamo un luogo di accoglienza più sicuro. Vi preghiamo di inoltrare questo messaggio alle organizzazioni umanitarie interessate."

- Sms da un "campo di trattenimento" nel deserto libico (fonte L'Unità)


VISTI DAGLI ALTRI
A cura di Internazionale - Prima pagina 

Braccio destro mafioso 
Amico dei mafiosi e braccio destro di Berlusconi. Il senatore Marcello Dell'Utri è stato riconosciuto colpevole di complicità con la Piovra e di aver fatto da intermediario tra i clan siciliani e il mondo degli affari milanese. Per venticinque anni l'uomo d'affari ha navigato tra due mondi: quello dell'entourage di Berlusconi, ai tempi in piena ascesa, e quello, sulfureo e oscuro, di Cosa nostra.

Le Temps, Svizzera

La cultura dice basta a Berlusconi  
Da Milano a Palermo i teatri, le biblioteche, i musei e il mondo della cultura, dell'archeologia e dello spettacolo sono in agitazione permanente. Occupazioni, scioperi, dimissioni, manifesti: la indignazione contro la politica culturale del governo, plasmata dal decreto legge 64 promosso dal ministro Sandro Bondi, e la minaccia dei tagli previsti dalla manovra correttiva in discussione al parlamento hanno riportato l'Italia allo spirito degli anni settanta.

El País, Spagna        

       

Solidarietà internazionale 

Fair Games
Fair Play

Una campagna dell'Internazionale dei lavoratori dell'edilizia a sostegno dei diritti dei lavoratori impegnati ai Mondiali in Sudafrica. Tra i promotori di questa iniziativa si è distinto il compagno Vasco Pedrina, presidente europeo dell'IBB e autorevole dirigente del sindacato svizzero. 

Con «Fair Games – Fair Play» l’Internazionale dei lavoratori dell’edilizia e del legno (IBB) ha posto per la prima volta un grande evento sportivo al centro di una campagna di solidarietà internazionale. Dopotutto ognuno di noi vuole seguire i Mondiali sapendo che gli stadi in cui si disputano le partite sono stati costruiti a condizioni di lavoro eque.

La campagna triennale ha raggiunto vari traguardi. Ecco 5 esempi:
§       26 scioperi hanno permesso di ottenere un aumento salariale del 30%;
§       la sicurezza sul lavoro e la protezione della salute sono state migliorate;
§       le sindacaliste e i sindacalisti hanno ottenuto estesi diritti di accesso ai cantieri e complessivamente i sindacati edili hanno reclutato 25’000 nuovi affiliati;

§       le reti dei fiduciari sindacali sono state rafforzate e i colleghi sono riusciti a condurre le trattative da una posizione di forza;

§       grazie alle pressioni sindacali internazionali (e anche alle attività organizzate in Svizzera) la FIFA si richiama ormai al principio di Campionati del mondo socialmente responsabili.

       


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MAFIA: LUMIA (PD), DELL'UTRI FUORI DALLA POLITICA E DALLE ISTITUZIONI

“Dell’Utri è stato condannato anche in secondo grado su fatti pesantissimi. Il suo partito e la politica tutta ne devono prendere atto e trarne le debite conseguenze. Sono sempre stato convinto che, al di là del giudizio penale, anche di fronte ad una assoluzione vi erano tutti gli elementi per espellerlo dalla politica e dalle istituzioni. La vicenda delle stragi ‘92/’93 rimane aperta, non solo per il giudizio penale, ma per le istituzioni perchè si faccia piena luce e si accertino tutte le responsabilità, comprese quelle politiche”. Lo dichiara il senatore del Pd Giuseppe Lumia, componente della Commissione antimafia.

    “Anche tutta la politica – aggiunge Lumia – deve fare i conti fino in fondo con i rapporti con le mafie. Ogni partito deve guardarsi dentro e attivare una selezione della classe dirigente capace di coniugare legalità e sviluppo e di colpire con rigore e sistematicità il sistema mafia negli appalti, nella gestione dei rifiuti e dell’acqua, nel settore dell’energia e della sanità e in tutti i settori della spesa pubblica e dell’economia privata. Così si possono scardinare i sistemi delle collusioni e dare alla politica il suo valore e il suo primato nella lotta alle mafie”.

    "Dell'Utri - conclude l'esponente del Pd - sa che Vittorio Mangano era un mafioso. Gli eroi veri sono Falcone, Borsellino e tutti quei servitori dello Stato che hanno dato la vita per combattere la mafia e per salvaguardare le istituzioni democratiche".