martedì 30 marzo 2010

Multa - Indagato - Occupazione

In breve
a cura di rassegna.it

Elezioni
Bersani: la destra ha aumentato le tasse

Il leader del Pd: “In due anni c’è stata una disattenzione totale sui problemi del lavoro. Hanno aumentato la pressione fiscale a livelli record. Gli italiani lavoreranno per lo Stato fino a giugno”. Berlusconi replica: “Noi siamo governo del fare, loro la sinistra di tasse e sprechi”.


Par condicio
Multa di 100.000 euro a Tg1 e Tg5

Multa di 100.000 euro per il Tg1 e il Tg5 per non avere rispettato la par condicio, e nel contempo un richiamo a tutte le emittenti ad attuare un immediato riequilibrio dell'informazione entro la chiusura della campagna elettorale. Sono le decisioni comunicate oggi (25 marzo) dall’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni. E Santoro va in onda su internet dal Paladozza di Bologna.


Rai-Agcom
Berlusconi indagato a Roma
Silvio Berlusconi è stato oggi iscritto nel registro degli indagati della procura di Roma nell'ambito dell'inchiesta sulle presunte pressioni che sarebbero state esercitate per sospendere il programma 'Annozero'. Minacce e concussione i reati configurati nei confronti del presidente del consiglio a piazzale Clodio, gli stessi già ipotizzati dai magistrati di Trani.


Commercio
Istat, vendite gennaio -2,6% anno

L'Istat segnala che il calo delle vendite su dicembre (-0,5%) è la sintesi tra il -1% delle vendite alimentari (il dato peggiore da aprile 2007) e dello 0,3% dei prodotti non alimentari. Rispetto a gennaio 2009 le vendite alimentari sono diminuite del 3,3% (il calo più consistente da marzo 2009) mentre quelle dei prodotti non alimentari sono diminuite del 2,3%. Gli indicatori precisa l'Istat si riferiscono al valore corrente delle vendite e incorporano quindi sia la dinamica della quantita' sia dei prezzo.


Basell Terni
Operai occupano binari stazione

Gli operai della Basell di Terni hanno occupato i binari della stazione della città umbra per protestare contro la chiusura del sito produttivo. Si tratta dell’ennesimo sciopero in difesa il loro posto di lavoro. LyondellBasell è un’industria chimica che ha deciso di chiudere i battenti in Italia, nonostante sia stata sempre in attivo negli ultimi anni. Nella sede di Terni attualmente lavorano 120 operai con un indotto di 1.200 unità.


In cig da mesi
Suicida dipendente della Videocon

Era uno dei 1.400 lavoratori mandati a casa dal gruppo indiano Dooth, che ha chiuso la fabbrica ciociara. L'uomo si è impiccato ieri nella sua casa in provincia di Frosinone. I colleghi: “Da quando aveva ricevuto quella comunicazione non era più lui. Ripeteva spesso che ricominciare una vita lavorativa a 42 anni è impossibile”.


Scioperi
Gran Bretagna, si fermano i treni

Insieme ai lavoratori del trasporto aereo di British Airways (che torneranno a scioperare il prossimo 27 marzo) si fermano anche quelli del trasporto su rotaia di Sua Maestà: il sindacato Rmt ha annunciato quattro giorni di stop al lavoro, a partire dal 6 aprile, ovvero subito dopo la fine delle vacanze pasquali.     

Pro Obama - Contro Obama

Pro Obama

Una modesta lezione

A margine del successo della Riforma Obama negli USA e dalla Aubry alle regionali in Francia

Se dobbiamo trarre insegnamenti dalla recentissima vicenda della politica internazionale, facciamo riferimento alla storica vittoria di Obama sulla sanità ed al crollo della destra in Francia, dobbiamo concludere che la politica vincente è quella di proporre soluzioni ai problemi e non solo combattere gli avversari.

    Questo è il vento che spira oggi nel mondo.
    Anche in Italia dobbiamo cercare di comprendere questa lezione.
    Dobbiamo finirla di impostare la nostra azione politica solo concentrandoci sugli errori di Berlusconi e della destra che avvantaggiano solo la Lega Nord e non certo noi.
Obama ha proposto soluzioni intelligenti al secolare problema della sanità negli USA, non ha perso tempo nel contrastare Sarah Palin ed i Teodem USA.

    La sinistra francese non si è occupata delle vicende matrimoniali del Presidente ma ha messo in evidenza la pochezza della politica di Sarkozy e la scarsità di risultati nel contrastare la crisi finanziaria.

    Fino  quando non capiremo questa lezione, saremo sconfitti.
Angelo Salvatori       

Contro Obama

Bugiardo incosciente

Se qualcuno pensa che più bugiardo di Berlusconi non c'è nessuno si  sbaglia di grosso: Obama è il più grande bugiardo affabulatore e venditore di patacche per oro colato  di tutti i tempi. 

 
Oggi ha battuto ogni record vendendosi per una grande riforma civile che concederebbe a tutti i cittadini USA il diritto alla salute ed alla cure sanitarie quello che in realtà è il più grande regalo alle Compagnie di Assicurazioni che sia mai stato immaginato: l'obbligatorietà per tutti di stipulare una polizza pena una multa di 750 euro o del 2% del proprio reddito se questo supera certa limiti. 40 milioni di cittadini obbligati per legge a stipulare una assicurazione privata quanto dovranno versare? Quanti miliardi di dollari? Un fiume di dollari pari a quello versato ai banchieri ed ai finanzieri truffaldini e forse maggiore.

    Per convincere i suoi riottosi cowboy a votare si è impegnato a stralciare l'aborto. Se una donna americana vorrà abortire dovrà farlo a spese sue. Inoltre non si   ritoccheranno rle spaventose tariffe  che fanno della sanità americana la più costosa del mondo ed un lucroso affare pari a quello delle guerre.  Una parte dei soldi per finanziarne l'accesso ai nuovi disgraziati utenti saranno prelevati dal fondo Medicare creato dal Presidente Johnson nel 1965. Uno spostamento di fondi che intacca e ridurrà le prestazioni esistenti per gli ultrasessantacinquenni già abbastanza scarse e contingentate.

    Tutto quello che Obama fa è "storico". Ha dichiarato, facendosi scortare dai due precedenti presidenti Clinton e Bush,  "storico" l'impegno degli USA per i terremotati di Haiti. Tutti i feriti di quel terremoto che hanno avuto la disgrazia di finire negli ospedali USA hanno subito imputazioni degli arti. Sarebbe stato troppo costoso  ospedalizzarliee curarli.. Meglio tagliare . Chi cavolo pensano di essere? Inoltre, ad oltre due mesi dal sisma, gli haitiani muoiono come mosche per denutrizione, mancanza di cure, mancanza di alloggi. Si riparano come possono. Dei miliardi raccolti in tutto il mondo per loro non c'è traccia. O sono stati intercettati dalle ONG potenti strumenti sussidiari delle multinazionali o dell'Esercito o sono finiti al governo USA che si era imposto come capifila dei soccorritori. Ma Obama ha incamerato il suo intervento nella questione haitiana dondolandosi davanti alle TV di tutto il mondo, facendo la ruota come un tacchino e dicendosi continuamente: Quanto sono bravo, come è storico quello che faccio!

    E' impressionante il rullo di tamburi di tutta la stampa occidentale sulla legge approvata dal Congresso. Il Congresso dei Ricconi dal momento che quasi il cinquanta per cento della popolazione povera non va a votare perché non ha un partito.  

    Obama è già entrato tra i Grandi Presidenti della storia degli USA e del mondo. La sua testa  sarà  scolpita accanto a quelle degli altri quattro suoi colleghi nelle Montagne Rocciose?

    Resta il fatto che la Sanità USA resta la peggiore e la più cara del mondo. E' basata sul profitto assicurato ai privati che scartano quanti avrebbero bisogno di cure lunghe e magari costose. La gente per curarsi deve vendersi, se la possiede, la casa. I cittadini americani non hanno diritto alla salute.

    Con la grande riforma del nostro Imbonitore, continueranno a non averne diritto.
Pietro Ancona  

L'EUROPA CHE CONTA

VISTI DAGLI ALTRI

A cura di Internazionale

- Prima Pagina Regionali al buio
Le elezioni regionali del 28 e 29 marzo, a detta dello stesso Silvio Berlusconi, saranno un test d'importanza nazionale, una grande prova del nove sulla sua popolarità dopo un 2009 difficile. Il 20 marzo il Cavaliere ha chiamato i suoi sostenitori in piazza a Roma per una grande manifestazione, ma il risultato è stato deludente. E l'esito delle elezioni sembra sempre più incerto. In un clima simile ci si potrebbe aspettare dal primo canale della tv pubblica una copertura della vita politica a tutto tondo. Invece il suo unico programma d'informazione politica comincia alle undici di sera e dura cinque minuti. La prima serata è dedicata ai quiz e ai reality show. Lo stesso accade sulle altre due reti Rai e sui canali Mediaset. Lo stretto controllo che Berlusconi esercita sui mezzi d'informazione non potrebbe essere più evidente. 

The Economist, Gran Bretagna
http://www.economist.com/world/europe/displayStory.cfm?story_id=15766358&source=hptextfeature


Benedetto XVI accusato di omertà
Papa Benedetto XVI sarebbe stato al corrente del trasferimento in un'altra parrocchia di un prete accusato di pedofilia negli Stati Uniti. Era stato Joseph Ratzinger, all'epoca responsabile della Congregazione della dottrina della fede, ad approvare il trasferimento del prete, malgrado fosse stato dichiarato colpevole di aver molestato duecento bambini sordomuti nel Wisconsin.

The New York Times, Stati Uniti
http://www.nytimes.com


Annozero salvata dalla rete
Silvio Berlusconi voleva impedirgli di andare in onda e cacciarlo dalla Rai. Ma, alla vigilia delle elezioni regionali, il giornalista Michele Santoro, conduttore del talk show Annozero, ha trovato un modo per farsi sentire. Ha raccolto dei fondi tra i suoi sostenitori e per una sera ha trasmesso da internet. La trasmissione è stata vista sui maxischermi allestiti in molte città d'Italia ed è andata in onda perfino su Current, la tv fondata dell'ex vicepresidente statunitense Al Gore.  

Le Temps, Svizzera
http://www.letemps.ch/Page/Uuid/1fa4c610-3856-11df-886e-2835838b5f9a/Emission_anti-Berlusconi_sauvée_par_la_Toile      


L’EUROPA CHE CONTA
PRIMO CONCORSO DELL’UE A 27 PAESI, 323 I POSTI DISPONIBILI
L’Unione Europea attraverso l’Ufficio europeo di selezione del personale (EPSO) organizza test di accesso preliminari e un concorso generale per esami, finalizzato all’assunzione a tempo indeterminato di ben 323 amministratori da impiegare nelle istituzioni e nelle Agenzie dell’Unione europea nei seguenti settori: amministrazione pubblica europea, diritto, economia, audit, tecnologie dell’informazione e della comunicazione.

    I requisiti per presentare le domande sono essere cittadini di uno dei 27 Paesi membri, possedere un livello di formazione corrispondente a un ciclo completo di studi universitari della durata di almeno tre anni, conoscenza approfondita di una lingua ufficiale dell’Unione europea e quindi nel nostro caso l’italiano e la conoscenza soddisfacente di una seconda lingua a scelta tra francese, inglese o il tedesco.

    “Questa è la prima vera occasione di confronto tra candidati dei 27 Paesi dell’Unione, una competizione europea nel segno della trasparenza alla ricerca delle migliori figure professionali da impiegare nelle istituzioni europee” ha affermato Gabriele Di Mascio della UIM in una nota “una competizione che mi piace immaginare a quella calcistica dell’Europeo di calcio, dove però in questo caso non è un Paese a trionfare con la squadra che lo rappresenta ma l’Europa tutta, e i giovani che ci vivono, studiano e lavorano”.

    Le candidature vanno presentate collegandosi sul sito www.eu-carrers. ed il termine ultimo per inoltrarle è fissato alle ore 12.00 del 15 aprile.


mercoledì 24 marzo 2010

IL COOPERATIVO COMPIE 105 ANNI

18 MARZO 1905 - 18 MARZO 2010

Armuzzi, Biagini, Dezza, Lezzi e Malpeli lo fondarono come sede de "L'Avvenire dei lavoratori" e come luogo d'incontro tra intellettuali e immigrati impegnati nelle nascenti organizzazioni operaie. Dalla nascita del sindacato di lingua italiana all'opposizione contro la guerra, dalla lunga lotta contro il fascismo alle battaglie, che continua, contro la xenofobia -- un secolo e un lustro di storia socialista italiana della quale il leggendario centro zurighese è stato testimone: fedele a un'Idea che non muore.

Rassegna stampa

In breve

a cura di rassegna.it

Inchiesta sanità Puglia
Arrestato Frisullo (Pd)
Sandro Frisullo (Pd), ex vicepresidente della Giunta regionale pugliese, è stato arrestato e condotto in carcere su disposizione della magistratura barese. L'arresto è avvenuto nell'ambito delle indagini sulla gestione della sanità pugliese.


Medio Oriente
Razzo palestinese su kibbutz, un morto Un razzo Qassam, sparato stamattina dalla Striscia di Gaza, è esploso in territorio israeliano nel centro comunitario Nativ Vasara, un kibbutz. L’esplosione ha causato la morte di un lavoratore immigrato thailandese. Il razzo, caduto nelle immediate vicinanze del confine, è il terzo lanciato da ieri sera sul sud d'Israele. Dalla fine dell'operazione Piombo Fuso, nel gennaio del 2009, sono stati lanciati da Gaza un centinaio di razzi alla volta del territorio dello Stato ebraico.


Rai-Agcom
A Roma l'inchiesta su Berlusconi Il Consiglio superiore della magistratura ha deciso di non aprire alcuna istruttoria sull’ispezione decisa dal ministro della Giustizia, Angelino Alfano, in merito all’inchiesta Rai-Agcom aperta dalla Procura di Trani. Nell’inchiesta è formalmente indagato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, cui si contestano concussione e minacce presunte al fine di chiudere o censurare la trasmissione di Michele Santoro, Annozero.


Commercio estero
A gennaio +1% annuo Le esportazioni italiane a gennaio 2010 sono cresciute dell’1% rispetto a gennaio 2009, mentre rispetto a dicembre 2009 l’export segna un calo dell’1,6%. Su base annua è la prima variazione tendenziale positiva dal settembre 2008. E' quanto rileva l'Istat.


Ccnl gomma-plastica
Accordo per rinnovo E' stata siglata oggi fra Filcem Cgil, Femca Cisl, Uilcem Uil e la federazione Gomma Plastica (associata a Confindustria), l'ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale del settore della gomma-plastica, (scaduto il 31 dicembre 2009) per il triennio  primo gennaio 2010 - 31 dicembre 2012 (circa 130mila lavoratori interessati, impiegati in più di 2500 imprese di piccole e medie dimensioni, unitamente ad alcuni “colossi” del calibro di Pirelli, Michelin, Bridgestone, Azimut, Prismyan Cavi, ecc). E' quanto si apprende in una nota della Filcem Cgil nazionale.


Incidenti lavoro
Reggio Calabria, grave geometra Per cause in corso di accertamento, un geometra di 37 anni, mentre lavorava alle parti meccaniche di un cingolato di proprieta' della societa' "Blu costruzioni", e' stato travolto dal mezzo. Subito soccorso, in un primo momento è stato portato al pronto soccorso dell'ospedale di Locri da dove poi è stato trasferito presso gli Ospedali riuniti di Reggio Calabria, dove i medici lo hanno ricoverato con la riserva della prognosi. Ne dà notizia l'Agi.


Crisi
Draghi avverte: "Ripresa fragile"
No ai facili entusiasmi: “La ripresa è disomogenea, debole in Europa, ancora fragile ovunque”. Ne è convinto il governatore di Bankitalia, Mario Draghi, che oggi è intervenuto al Parlamento europeo come presidente Financial stability board. “Quasi tutte le banche - ha detto - sono sulla via di risolvere i problemi di finanziamento, ma i loro bilanci sono ancora esposti a elementi di fragilità legate soprattutto allo stato della ripresa economica”.


Crisi
Governo non prolunga la Cig
“Non è necessario aumentare il periodo di cassa integrazione ordinaria”. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, intervenendo al question time alla Camera. Fuori da Montecitorio, nel frattempo, è andato in onda il presidio della Cgil: il sindacato, insieme a circa 300 lavoratori, ha protestato sotto lo slogan “Il lavoro e lo sviluppo non interessano questo Palazzo. Parliamone fuori”. All’interno, il governo ha confermato il no all'allungamento del periodo di cig, da 52 a 78 settimane.


DL salva Alcoa
Ok bipartisan, è legge
Diventa legge il decreto “salva Alcoa”. Il via libera definitivo al dl sull'approvvigionamento di energia elettrica nelle isole maggiori è arrivato dall’aula della Camera con il voto favorevole dei partiti di maggioranza e di opposizione. Il provvedimento è stato approvato senza modifiche rispetto alla versione arrivata dal Senato: 466 i sì, soltanto quattro le astensioni. Obiettivo principale è quello di difendere i posti di lavoro dello stabilimento della multinazionale Alcoa in Sardegna


Morte Cucchi
Commissione Sanità: "Fu disidratazione"
Stefano Cucchi, il ragazzo morto il 22 ottobre all'ospedale Pertini di Roma dopo una settimana di agonia, ha probabilmente subito lesioni, ma la causa diretta del decesso è stata la disidratazione, che ha portato a un'eccessiva perdita di peso: 10 chili in sei giorni. E' quanto emerge dalla relazione finale della commissione d'inchiesta sull'efficacia del Servizio sanitario nazionale, che oggi (17 marzo) è stata votata all'unanimità. Lo annuncia il presidente della commissione, Ignazio Marino.


Università
Laureati, più disoccupati e pagati meno
Trovano meno lavoro e, se ci riescono, guadagnano meno di un anno fa. Questo il quadro attuale dei laureati italiani secondo Almalaurea, che ha presentato il tradizionale rapporto sulla loro condizione occupazionale. L’indagine coinvolge oltre 210mila giovani, laureati nel 2008 e interpellati un anno dopo la tesi: emerge un aumento sensibile della disoccupazione, non solo fra i laureati triennali (dal 16,5 al 22%), ma anche per chi ha scelto una “laurea forte” come ingegneria.


Banche
Quattro rinviate a giudizio per derivati
Per la prima volta le banche saranno processate per i derivati. Oggi il Gup di Milano, Simone Luerti, ha rinviato a giudizio con l'accusa di truffa aggravata 13 persone (11 banchieri e 2 ex dipendenti del Comune di Milano), in relazione a presunte irregolarità nell'emissione di un bond da 1 miliardo e 785 milioni sottoscritto dal Comune di Milano nel biennio 2005-2007. Il processo inizia il 6 maggio, quattro gli istituti imputati: Ubs, Jp Morgan, Deutsche Bank e Depfa.

 
Internet
Facebook supera Google
Facebook supera Google negli Usa, è il sito più visitato della rete. Secondo le rilevazioni della società Hitwise, nella settimana finita il 13 marzo Facebook ha catalizzato il 7,07% delle attenzioni, contro il 7,03 di Google. Inoltre le visite al social network sono aumentate del 185% nell'ultimo anno, mentre il motore di ricerca ha praticamente conservato lo stesso numero di click.


Amnesty
Aziende italiane vendono strumenti tortura
Manette per appendere persone al muro, blocca-caviglie, aerosol di prodotti chimici, serrapollici in metallo e bracciali che producono scariche elettriche da 50 mila volt. Sono alcuni degli oggetti di tortura prodotti e venduti sul mercato da aziende di paesi europei, tra cui Germania e Repubblica Ceca ma anche l’Italia. La denuncia è contenuta in un rapporto di Amnesty International, l’organizzazione per la difesa dei diritti dell’uomo con sede a Londra, e della Omega Research Foundation. 

DIRITTI UMANI - In Italia la tortura non è reato

Sono passati più di vent'anni da quando il nostro Paese ha ratificato la convenzione Onu del 1987 che vieta la tortura, ma da allora non è ancora stata tradotta in legge e i tribunali non possono perseguire adeguatamente i colpevoli. Lo dice il senatore del Pd Francesco Ferrante

“In Italia la tortura non è reato. Sono passati più di vent'anni da quando il nostro Paese ha ratificato la convenzione Onu del 1987 che vieta la tortura, ma da allora non è ancora stata tradotta in legge e i tribunali non possono perseguire adeguatamente i colpevoli. Un vuoto legislativo che ci colloca agli ultimi posti in Europa. Un buco nero che torna alla ribalta con l’inquietante dossier presentato da Amnesty International secondo il quale cinque aziende italiane sarebbero implicate in un commercio internazionale di strumenti di tortura che coinvolge diverse società dell'Ue. Si tratta di un commercio indegno di un Paese civile e democratico, un business della sofferenza e del dolore su cui va fatta chiarezza urgentemente, e per il quale richiedo l’interessamento e l’intervento del ministro dell’Interno”. Lo dice il senatore del Pd Francesco Ferrante, preannunciando in merito un’interrogazione parlamentare urgente.

    “L’assenza del reato di tortura nel nostro ordinamento - prosegue ferrante - è una mancanza gravissima, perché sebbene possa sembrare una pratica da paese dittatoriale sudamericano l’Italia non ne è purtroppo immune, e i famigerati fatti avvenuti nella caserma di Bolzaneto durante il G8 di Genova del 2001 ne sono una drammatica testimonianza. In quel caso i magistrati elencarono le pesanti vessazioni cui furono sottoposti i manifestanti, ma l’unica fattispecie di reato applicabile fu quella dell’abuso d’ufficio. Se fosse confermata la presenza in Italia di aziende che producono strumenti di tortura sarebbe un fatto gravissimo, sul quale – conclude Ferrante -  occorre che sia avviata rapidamente un’indagine, in modo che si spazzi via ogni traccia di questa pratica ripugnante”. 

martedì 16 marzo 2010

Governo non in grado di risolvere adeguatamente i suoi problemi

NOMADI

LA GIUNTA ALEMANNO BOCCIATA DA AMNESTY E ONU

“La giunta Alemanno esce con le ossa rotte da questi due giorni di analitici e impietosi giudizi sulla sua fallimentare e pericolosa politica nei riguardi dei Rom della capitale. Le dichiarazioni di Amnesty International e dell'Alto commissario per i Diritti umani Navi Pillay confermano una volta di più quanto il Pd non si stanca di ripetere e cioè che le politiche di Alemanno nei confronti della comunità Rom sono al tempo stesso inaccettabili, per le modalità degli sgomberi e per il messaggio di pericolosità sociale che viene trasmesso, e controproducenti, perché rendono più difficile l’integrazione”. Lo dice il senatore del Pd Roberto Della Seta.

    “La politica segregazionista del centrodestra a Roma - prosegue Della Seta - avrà forti ripercussioni sulla scolarizzazione dei bambini, presupposto fondamentale dell’integrazione, perché spingendo le comunità al di fuori del tessuto urbano si produrrà un aumento della dispersione scolastica, e con gli sgomberi forzati si vanificano  i tentativi di integrazione, semplicemente spostando altrove problemi già esistenti. Che Roma – conclude Della Seta -  non abbia un governo in grado di risolvere adeguatamente i suoi problemi, ma solo di nasconderli, ora se ne è accorto anche l’Onu”.


In breve a cura di rassegna.it

Isae
Italia al 21° posto spesa per ricerca paesi Ocse
L'Italia è al ventunesimo posto nella classifica della spesa dei paesi Ocse in Ricerca e Sviluppo per le grandi imprese e al quattordicesimo posto per quanto riguarda le piccole e medie imprese. E' quanto rende noto l'Isae sulla base di una comparazione realizzata in uno studio del dipartimento delle Finanze del Canada (2009), a cui sono stati forniti i riferimenti normativi per l'Italia dal Dipartimento delle Finanze del Ministero dell'Economia e delle Finanze in collaborazione con l'Isae stessa.


Vinyls Porto Torres
Cassintegrati ancora all'Asinara
Un'altra notte tra pioggia e vento all'Asinara per i lavoratori della Vinyls di Porto Torres, che dal 25 febbraio scorso occupano l'ex super carcere per difendere il loro posto di lavoro e rilanciare il polo chimico del nord Sardegna. L'Asinara, in occasione della protesta, è stata ribattezzata "l'isola dei cassintegrati", ma il maltempo sta mettendo a dura prova la resistenza degli operai, giunti al 14esimo giorno di occupazione dell'isola.


Migranti
Cassazione, irregolari espulsi anche con figli a scuola
La corte smentisce una sentenza precedente e rigetta il ricorso di un albanese, padre di due bambini. Il trauma “sentimentale” nei figli non scongiura l’espulsione. Quasi 50 mila le famiglie di immigrati irregolari con figli a scuola.


Caos elezioni
Il centrosinistra scalda la piazza Berlusconi perde punti
Premier preoccupato: il pasticcio sulle liste ha causato un calo stimato del 4%. Bersani sulla manifestazione: “Diremo che è piena responsabilità del governo”. L'opposizione ci crede, obiettivo 7 Regioni a 6. Il quotidiano Europa: sabato rinasce l'Unione.


Elezioni vicine
Il governo annuncia la Banca del Sud
L’istituto dovrebbe finanziare le piccole e medie imprese del Mezzogiorno. La promessa del premier: “Non sarà un carrozzone”. Ma il Partito democratico avverte: “È una scatola vuota, quattro anni fa Tremonti fece lo stesso prima delle politiche”.

       

EQUITALIA - Lo Stato italiano ci riprova 

Italiani nel mondo 

di Dino Nardi *) 

Prima di entrare nel merito di questa ennesima furbata che sta accadendo in Italia e che riguarda il comportamento di „Equitalia“ nei confronti di migliaia di italiani, anche residenti all’estero, vediamo innanzitutto che cosa significa questa sigla. “Equitalia” è la società per azioni, a totale capitale pubblico (51% in mano all’Agenzia delle entrate e 49% all’Inps), incaricata dell’esercizio dell’attività di riscossione nazionale dei tributi. Il suo fine, come spiega Equitalia stessa nel suo sito, è quello di contribuire a realizzare una maggiore equità fiscale, dando impulso all'efficacia della riscossione attraverso la riduzione dei costi a carico dello Stato e la semplificazione del rapporto con il contribuente. Dal 1° ottobre 2006,  l’art. 3 del decreto legge n. 203 del 30 settembre 2005, convertito con modificazioni nella legge n. 248 del 2 dicembre 2005, ha, infatti, ricondotto l’attività di riscossione sotto l’ombrello pubblico, attribuendo le relative funzioni all’Agenzia delle entrate che le esercita tramite Equitalia (da ottobre 2006 a marzo 2007 il nome era Riscossione spa). In precedenza tale compito era, infatti, affidato in concessione a circa 40 enti tra istituti bancari e privati.   

    Fatta questa doverosa premessa per capire cosa sia Equitalia, diversi italiani residenti all’estero si sono rivolti preoccupati ai circoli UIM e nelle sedi del patronato ITAL-UIL   in Europa, con una lettera di questa società ricevuta al loro indirizzo in Italia e, in alcuni casi, tramite il Consolato italiano. Nella lettera in questione Equitalia scrive che “risulta un mancato pagamento di un tributo che dovrà versare entro venti giorni dalla data della notifica del presente preavviso” e, in alcuni casi, la lettera minaccia anche che, in mancanza del pagamento entro quel termine, “provvederemo, ai sensi dell’art. 86 del Decreto del Presidente della Repubblica del 29 settembre 1973, n 602, ad iscrivere, presso il competente Pubblico Registro Automobilistico, il fermo amministrativo del veicolo di sua proprietà (con l’indicazione della targa italiana e del tipo di veicolo)”  ed in più che il destinatario della lettera dovrà poi pagare gli interessi che matureranno nonché le spese di revoca del fermo del veicolo. In pratica Equitalia scrive che o si paga quanto chiede oppure ti blocca perfino l’automobile posseduta in Italia.

    Cosa si può fare contro questo vero e proprio ricatto di Equitalia. Da parte nostra dopo esserci ovviamente informati presso l’ADOC (Associazione per la difesa dei consumatori della UIL) abbiamo scoperto che lettere di questo tipo stanno arrivando in Italia a migliaia di cittadini e che se ne stanno occupando sia l’ADOC che tante altre associazioni analoghe che impugnano ormai quotidianamente queste lettere minacciose di Equitalia davanti alle Commissioni tributarie competenti. Richieste di pagamento che, peraltro, in gran parte sono cadute in prescrizione e quindi si tratta di debiti inesistenti che non si comprende come possano essere inviate da una società pubblica, pertanto dallo stesso Stato. Tuttavia chi avesse ricevuto una tale lettera non può far finta di niente ma si deve attivare per fare la relativa opposizione con un ricorso.

*) Coordinamento Europeo UIM - uimeuropa@bluewin.ch    

lunedì 15 marzo 2010

La gente sta con noi


Ipse dixit
Troppo forte  - "È troppo forte per essere finito. Ma è anche un po' finito per esser sempre così forte." - Pierluigi Bersani 

       

VISTI DAGLI ALTRI

A cura di Internazionale - Prima Pagina

Un giro di prostituzione legato alla protezione civile
Soldi e sesso a pagamento. Funzionari pubblici che accettano tangenti in cambio di appalti. Imprenditori contenti che ricambiano i favori ricevuti pagando delle prostitute di lusso. Lo scandalo scoppiato in Italia intorno alla protezione civile mette in evidenza quanto può essere redditizio sfruttare certe tentazioni. Le indagini sul caso hanno svelato un giro di prostituzione che coinvolgeva più di 350 donne in diverse città d'Italia.

La Vanguardia, Spagna
http://www.lavanguardia.es/free/edicionimpresa/res/20100312/53897535108.html?urlback=http://www.lavanguardia.es/premium/edicionimpresa/20100312/53897535108.html


Preservativi a scuola
In Vaticano è un motivo di grande preoccupazione, per i
proponenti dell'iniziativa è un segno di grande coraggio.
Il liceo Keplero di Roma è il primo in Italia ad aver
installato delle macchinette distributrici di preservativi
nei bagni degli studenti. Il cardinale Agostino Vallini ha
criticato quello che definisce un modo per "banalizzare la
sessualità". Il preside del Keplero, invece, invita gli
altri dirigenti scolastici della capitale a seguire il suo
esempio.

The Guardian, Gran Bretagna
http://www.guardian.co.uk/world/2010/mar/10/rome-school-condom-machine-popeHYPERLINK "http://www.lavanguardia.es/free/edicionimpresa/res/20100312/53897535108.html?urlback=http://www.lavanguardia.es/premium/edicionimpresa/20100312/53897535108.html" \t "_blank" l  

Sciopero generale

Camusso (Cgil): "La gente sta con noi"

Oggi (12 marzo) la Cgil ha portato in piazza un milione di persone. Lo riferiscono fonti sindacali. Lo sciopero generale si è svolto in tutta Italia con manifestazioni in circa 100 piazze (alcune anche nel pomeriggio): i punti principali sono stati Roma, Firenze, Milano e Padova. A ognuno di questi cortei hanno partecipato circa 40mila persone. RadioArticolo1 (www.radioarticolo1.it) ha predisposto per la giornata uno speciale in occasione dello sciopero generale della Cgil.

“Guardando a questa piazza e sentendo le notizie che arrivano dal resto d’Italia mi viene da dire che è ben strana la solitudine della Cgil. Il nostro paese è in crisi e lo sanno le migliaia di lavoratori, pensionati e cittadini che la avvertono ogni giorno: lo sanno tutti tranne il governo che anzi, annuncia la ripresa economica”. Così la segretaria confederale della Cgil, Susanna Camusso, a Genova per lo sciopero generale. “Oggi - ha aggiunto - è necessario dare ai lavoratori che la crisi la stanno subendo risposte chiare e immediate. Lo diciamo al governo, a Confindustria e anche a Cisl e Uil: non si può aspettare che le cose cambino da sé. Non possono aspettare i disoccupati e non possono aspettare i lavoratori che sono in cassa integrazione a 700 euro al mese”.

    A suo giudizio, poi,  “è sbagliato contrapporre, come fa il ministro Sacconi, la cassa integrazione ordinaria a quella in deroga perché le risorse ci sono, sono gli stessi lavoratori a finanziare il fondo Inps dal quale proviene il denaro per pagare la cassa e senza aggravio per il bilancio dello stato; è per questo che chiediamo l’aumento dei massimali e una norma per i collaboratori che tuteli davvero il loro reddito. Cambiare si può e lo si deve fare anche sul fisco”. Altri passaggi del suo intervento sono stati dedicati alla piattaforma fiscale (“se le altre organizzazioni sindacali vorranno andare in piazza su questi temi noi ci saremo come ci siamo oggi”) e all’integrazione (“viviamo in un paese multietnico che si fermerebbe se sui luoghi di lavoro non ci fossero più lavoratori stranieri”).

    Infine un invito diretto all’esecutivo e agli industriali: “Bisogna difendere il lavoro e le nostre fabbriche, si devono fermare i licenziamenti: non si può ricostruire sulle macerie. Lo diciamo a Confindustria che non è una vittima della crisi, ma parte di chi la crisi ha contribuito a farla e lo diciamo al governo che come primo passo al suo insediamento ha licenziato i lavoratori pubblici precari della scuola. E non solo: con l’introduzione dell’apprendistato a 15 anni si assisterà ad un abbassamento dell’obbligo scolastico per tutti i cittadini italiani”.      

venerdì 5 marzo 2010

Rassegna

In breve
a cura di rassegna.it
Caos liste
Decreto o ddl. Opposizione: inaccettabile
Berlusconi va da Napolitano, poi il Cdm in convocazione straordinaria. Ipotesi: riammissione delle liste o rinvio di tutte le elezioni. Altolà di Pd e Idv a cambiamenti in corsa. Radicali per il rinvio. Il capo dello Stato frena: ancora nulla di definito

Articolo 18
Ddl lavoro, è polemica. “Incostituzionale”
Il leader Cgil Epifani: si chiede al lavoratore di rinunciare alla magistratura e ai suoi diritti. Rinaldini: lo sciopero del 12 contro il disegno di legge approvato ieri in Senato. Per Treu (Pd, ex ministro del Lavoro) la norma è incostituzionale. Cofferati attacca: grave attacco, tornare in piazza. Da Cisl e Uil nessuna barricata.

Bce
Nel 2010 Pil eurolandia tra 0,4 e 1,2%
Il Pil dei paesi dell’euro crescerà tra lo 0,4% e l'1,2% nel 2010 e tra lo 0,5% e il 2,5% il prossimo anno. Lo ha detto il presidente della Bce Jean-Claude Trichet, precisando che per quello che per il 2011 le stime sono state riviste “leggermente al rialzo”.

Scudo fiscale
Hanno aderito 200mila contribuenti
Sono circa 200mila i contribuenti che hanno aderito allo scudo fiscale. Lo ha reso noto il sottosegretario all'Economia, Daniele Molgora, aggiungendo che vi sono state 50 segnalazioni di operazioni sospette.

Edilizia
Crolla produzione, -11,4% nel 2009
La produzione delle costruzioni nel 2009 è diminuita dell'11,4% rispetto al 2008. Lo rileva l'Istat sottolineando che si tratta del dato peggiore dal 1996, anno d’inizio della serie storica. Nel quarto trimestre 2009 l'indice destagionalizzato della produzione nel settore delle costruzioni si è ridotto dello 0,9% rispetto al trimestre precedente.

Fiat
Fiom, a Termini resti auto, no supermercati
“Siamo interessati solo a una operazione industriale sull'auto nello stabilimento di Termini Imerese”. Lo ribadisce il segretario generale della Fiom, Gianni Rinaldini, a proposito della vertenza che riguarda lo stabilimento siciliano. “Non ci interessano i supermercati - ha proseguito - o Fiat rimane lì, oppure ci deve essere un altro progetto industriale sull'auto”. Domani l'incontro al ministero.

AnsaldoBreda
Accordo su riorganizzazione industriale
“Nelle prime ore di questa mattina è stata raggiunta l’intesa sulla riorganizzazione industriale di AnsaldoBreda. Grazie anche alle lotte dei lavoratori, sono stati respinti i licenziamenti inizialmente previsti in tutto il gruppo”. A dirlo in una nota è Massimo Masat, coordinatore nazionale della AnsaldoBreda per la Fiom Cgil.

Incidenti lavoro
Inail, immigrati a rischio, +15%
Alto rischio infortuni per i lavoratori stranieri residenti in Italia, tanto che il numero di incidenti sul lavoro che hanno colpito i nati all'estero sono aumentati in tre anni del 15%, arrivando a 143 mila nel 2008. E' questo il quadro che emerge dagli ultimi dati dell'Inail, che evidenzia anche come i casi mortali, tra 3 milioni di assicurati, siano stati due anni fa 189.      

Riceviamo e volentieri pubblichiamo
ART. 18: NORMA INCOSTITUZIONALE
CHE SVUOTA DIRITTO DEL LAVORO
Dura presa di posizione del senatore Treu sulla controriforma sociale delle destre al governo
"Il collegato lavoro contiene una congerie eterogenea di norme. La disposizione più grave riguarda l`arbitrato cosiddetto 'di equità' previsto all'articolo 31, comma 5". Così il senatore del Pd Tiziano Treu, vicepresidente della commissione Lavoro, in un articolo oggi pubblicato dal quotidiano Europa.

"L'arbitrato - scrive Treu - può essere utile a risolvere rapidamente anche le controversie di lavoro. Ma attribuire all'arbitro il potere di decidere a prescindere o contro le norme inderogabili di tutela del lavoro, senza possibilità di appello al giudice, vuol dire contraddire la natura stessa protettiva del diritto del lavoro e vanificare le tutele del lavoratore. Sarebbe come ammettere - spiega Treu su Europa - che si possa rinunciare alle ferie, agli orari massimi, alle norme sulla sicurezza, e anche alla tutela dai licenziamenti ingiusti, di cui all`articolo 18".

"Non basta dire che l`arbitrato è volontario. Ma il fatto che il lavoratore accetti l'arbitrato non può vanificare le tutele stabilite dalla legge, che sono inderogabili perché servono a proteggere diritti ritenuti indisponibili dallo stesso interessato. Un lavoratore quando è in posizione di debolezza può essere 'costretto' ad accettare una clausola arbitrale che pregiudichi i suoi diritti futuri, compreso quello a non essere licenziato ingiustamente secondo articolo 18. Questo non è ammissibile. Il provvedimento approvato dal governo e dalla sua maggioranza sono un modo indiretto di svuotare le norme del diritto del lavoro".

"La norma è inaccettabile nel merito e probabilmente anche anticostituzionale. Lo è certamente nella parte in cui l`arbitrato libero si può applicare anche al pubblico impiego poichè l'arbitro potrebbe addirittura decidere su assunzioni e promozioni al di fuori delle regole del concorso pubblico, contro quanto previsto dall`articolo 97 della Costituzione. Ma è incostituzionale anche nel settore privato un arbitrato senza regole affidato al singolo può essere contrario ai principi costituzionali di tutela del lavoro. Queste norme - conclude Treu - andrebbero corrette subito se il governo fosse responsabile". 

Lo scandalo e l'Ambasciatore

Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Lo scandalo e l’Ambasciatore
Neri (PD): "“Non credo che Siggia si sia mosso motu proprio. Chi glielo faceva fare, ad un Ambasciatore, di mettersi sull’attenti di fronte a un avvocato di Roma che neppure conosceva, per fornirgli illecitamente in 6 ore (o sei giorni) un documento di residenza (falso) che un cittadino normale impiega sei/otto mesi per avere?"

“Che cosa è l’Ambasciatore Siggia per Frattini?”: è quanto chiede in una dichiarazione Luciano Neri del Coordinamento Nazionale della Circoscrizione Estero del PD. “ E’ una pecora nera che ha messo in atto comportamenti disdicevoli, o persino illegali, per un rappresentante dell’Italia in una sede importante come Bruxelles tali da determinare il suo richiamo definitivo? Oppure è un funzionario fedele che ha eseguito degli ordini e la cui unica colpa è quella di essersi fatto beccare? Conosciamo l’attitudine del Ministero degli Esteri e degli esponenti PDL. Trattano le istituzioni italiane come strutture di supporto della propria parte politica. Troppe volte si chiede a consoli ed ambasciatori di debordare da regole e principi per soddisfare sollecitazioni improprie, e anche illecite. E troppe volte Consoli e Ambasciatori dimenticano le regole e la deontologia di una funzione così importante e delicata come quella di chi è chiamato a rappresentare l’Italia nel mondo per trasformarsi in camerieri del politico di turno. E’ una degenerazione morale e professionale dei funzionari del Ministero degli Esteri che si è accentuata con i Ministri del PDL che scambiano lo Stato per l’azienda”.

“Non credo – prosegue Luciano Neri - che Siggia si sia mosso motu proprio. Chi glielo faceva fare, ad un Ambasciatore, di mettersi sull’attenti di un avvocato di Roma che neppure conosceva, per fornirgli illecitamente in 6 ore (o sei giorni) un documento di residenza (falso) che un cittadino normale impiega sei/otto mesi per avere? E chi glielo faceva fare ad un Ambasciatore di prestigio di lungo corso di consigliare addirittura Di Girolamo su come coprire la malefatta con una soluzione che si è rivelata una pezza di “arlecchino”? E chi glielo ha fatto fare al Console di Bruxelles Sorrentino, di attivarsi affinché tutto fosse sbrigato in così brevissimo tempo se non avesse ricevuto input importanti? E’ evidente che Siggia, questa è la mia opinione, si è attivato su richiesta della politica, ma di quella pesante. Lasciate perdere per cortesia la buffonata di Ferretti. Un diversivo di infimo livello. Sul caso Siggia parli in forma ufficiale e chiara chi sa e chi deve: il Ministro Frattini”.    

Migranti in rivolta
“Viviamo come topi”
infortuni in aumento
Inail: incidenti sul lavoro crescono del 15% in tre anni. Sanatoria Maroni: chi la chiede rischia l'espulsione. Scatta lo sciopero della fame nei Cie di Milano e Bologna: “Ci trattano come carcerati, ma non siamo delinquenti”.

(E.D.N., 4.3.2001) - Gli incidenti sul lavoro per gli stranieri sono aumentati del 15% in tre anni. Lo rende noto oggi (giovedì 4 marzo) l’Inail, aggiornando le statistiche sugli incidenti. Immigrati ad alto rischio, soprattutto giovani: nel 2008 si registrano 143mila casi, di cui 189 mortali. Il 16,4% degli infortuni ha coinvolto un lavoratore straniero, con un’incidenza media che oscilla tra il 12,3% delle donne e il 18,1% degli uomini. Le comunità più colpite sono quella marocchina, albanese e rumena, che in totale raggiungono il 41% degli infortuni e il 46% dei decessi. Oltre il 57% delle denunce degli immigrati si concentra in 3 regioni: Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. La distanza tra Nord e Sud è evidente, considerando la percentuale di infortuni denunciati di immigrati rispetto al totale: l’incidenza oscilla tra i 4-5 punti percentuali del Mezzogiorno contro i 29-30 del Nord. Al primo posto il Friuli Venezia Giulia, dove un infortunio su quattro riguarda uno straniero. Punta massima nella provincia di Pordenone (un infortunio su tre), seguono Treviso e Piacenza, con il 27,5%.

Polemica su sanatoria Maroni: è una trappola
E proprio oggi scoppia una nuova polemica sugli stranieri nel nostro paese: quella legata alla sanatoria firmata dal ministro dell’Interno, Roberto Maroni, e partita sette mesi fa. “Una sanatoria trappola”, la definisce Paolo Rumiz nel suo articolo apparso su Repubblica. Secondo le indicazioni del Viminale chi chiede di accedere alla sanatoria, ma in passato non ha rispettato un ordine di espulsione, verrà rispedito al paese di provenienza. All’origine di tutto, scrive Rumiz, “la contraddizione insita nella precedente legge Bossi-Fini, che all’articolo 14 individua nella mancata ottemperanza all'espulsione l'unico reato veniale del codice per il quale è previsto l'arresto obbligatorio. Come dire: non hai fatto niente, ma ti ficco dentro lo stesso. Di fronte a questa incertezza del diritto, molte organizzazioni vogliono vederci chiaro. I condannati per mancata obbedienza al decreto di espulsione possono fare domanda, sì o no?”. Il quotidiano segnala infine la “linea dura” nell’interpretazione delle norme, adottata a Trieste e Perugia, e la scelta della “clemenza” in altre città come Milano, Venezia e Bologna.

Cie, scoppia la protesta: “Viviamo come topi”
Ieri (mercoledì 3 marzo) un altro episodio drammatico sottolinea la condizione degli stranieri in Italia: i migranti dei Cie di Milano e Bologna sono entrati in sciopero della fame. Il primo passo nel Centro di identificazione ed espulsione del capoluogo lombardo, in via Corelli: gli stranieri delle sezioni maschile, femminile e trans hanno rifiutato il cibo per protestare contro le condizioni di vita. “Siamo stanchi di non vivere bene – si legge nella nota di rivendicazione -. Viviamo come topi. La roba da mangiare fa schifo. Viviamo come carcerati ma non siamo detenuti. I tempi di detenzione sono extra lunghi perché sei mesi per identificare una persona sono troppi. Siamo vittime della Bossi-Fini (…). Non siamo delinquenti, l'80% di noi ha lavorato anni per la società italiana”. Ricordano quindi che una settimana fa nel centro si è registrato l’ennesimo tentato suicidio. Dopo la notizia di Milano, anche i reclusi del Cie di Bologna (via Mattei) sono entrati in sciopero della fame. Hanno aderito una decina di stranieri, riferisce l’agenzia Dire, perché gli altri sono intimoriti: un detenuto che rifiutava il cibo è stato portato via dalla polizia. I migranti denunciano le scarse condizioni igieniche: nelle camere ci sono piccioni morti da giorni, sostengono, gli operatori non fanno pulizia e servono solo “massicce dosi di psicofarmaci”. Altra protesta, infine, per i reclusi del Centro di Gradisca d’Isonzo (Gorizia): hanno messo in scena lo “sciopero del carrello” contro la bassa qualità del cibo. Le forniture alimentari, a loro giudizio, arrivano direttamente dalla Slovenia per risparmiare sui costi.

“E’ l’ennesima vessazione del governo. In questo modo, viene abbandonata ogni idea di diritto”. Lo ha detto Morena Piccinini, segretaria confederale della Cgil, commentando la “sanatoria trappola” di Maroni ai microfoni di RadioArticolo1. Così, ha spiegato, “si dà mano libera alle questure. La vera intenzione del governo è tenere i migranti in una condizione di irregolarità e di lavoro nero, rendendo difficili le cose a chi cerca di mettersi in regola. Questo provvedimento potrebbe pesare, in un prossimo futuro, anche sugli esiti della nuova sanatoria per colf e badanti e dei decreti flussi tuttora in corso. I diritti dei migranti sono anche uno dei punti fondamentali della piattaforma dello sciopero generale del 12 marzo: tutelare i diritti dei lavoratori migranti – a suo avviso -, significa contrastare ogni forma di separatezza, di allontanamento dalla realtà del nostro paese, di razzismo, attraverso la conquista piena della cittadinanza, dei diritti sul lavoro e dell’equità fiscale anche per gli immigrati. Non dimentichiamo che le tasse che pagano senza avere quasi niente in cambio, né sul piano sociale né su quello dei diritti di cittadinanza sono, in proporzione, molto più alte di quelle versate dagli italiani”.

Intanto dopo lo sciopero dei migranti, che si è svolto il primo marzo in tutta Italia, continua l’iniziativa “Primavera antirazzista”. La campagna unitaria, che si tiene dall’1 al 21 marzo, è promossa da un collettivo di organizzazioni – tra queste Acli, Arci, Cgil , Nessun luogo è lontano, Sos Razzismo, Uil – e prevede una serie di azioni territoriali di mobilitazione, sensibilizzazione e dialogo interculturale, a difesa e promozione dei diritti dei migranti. Qui il calendario.    

L'AFFAIRE DI GIROLAMO E IL VOTO ALL'ESTERO

Ipse dixit
Come infilare un bastone dentro un alveare
«Ed è stato come infilare un bastone dentro un alveare. Si è visto subito che il sistema elettorale si regge quasi ovunque su di una legislazione tanto barocca quanto disattesa. Una lunga catena fatta di piccole e grandi violazioni, o se si vuole di piccoli e grandi soprusi rispetto ai quali chi dovrebbe controllare tende a chiudere un occhio. Finché qualcuno - per pignoleria o piuttosto perché ha deciso di creare il caso politico - decide di mettersi di traverso. E il sistema rischia di collassare proprio perché non è abituato a tale, chiamiamolo così, controllo di legalità.» - Stefano Folli

Le idee
«Dove sono finite le idee, i progetti, i programmi, i sogni o anche le affabulazioni che la politica dispensava a piene mani prima di ogni elezione? Scomparse. Inghiottite da un malessere diffuso, da una cupezza che sembra aver coperto tutto. Le giornate sono scandite dagli scandali, dalle risse intestine e dalla sciatteria... È difficile immaginare che questa trascuratezza, questi veleni e questo pressappochismo possano poi trasformarsi in illuminata capacità di governo.» - Mario Calabresi

Video sull'irregolarità sul sito del Corriere della Sera
http://video.corriere.it/?vxSiteId=404a0ad6-6216-4e10-abfe-f4f6959487fd&vxChannel=Dall%20Italia&vxClipId=2524_c2d00c12-2700-11df-b168-00144f02aabe&vxBitrate=300



VISTI DAGLI ALTRI
A cura di Internazionale - Prima Pagina
Le dimissioni di Di Girolamo
Dopo un acceso dibattito, il senato ha accettato le dimissioni del senatore del Pdl Nicola Di Girolamo. Persa l'immunità parlamentare, Di Girolamo dovrà affrontare le accuse di associazione per delinquere e di essere stato eletto grazie ai voti della 'ndrangheta. Il suo nome è emerso nel corso di un'indagine più ampia sulle responsabilità di due compagnie di telecomunicazioni in un giro di riciclaggio e frode fiscale.

Financial Times, Gran Bretagna
http://www.ft.com/cms/s/0/cbfbd19c-26d1-11df-bd0c-00144feabdc0.html

Italiani nel mondo
L'AFFAIRE DI GIROLAMO E IL VOTO ALL'ESTERO
E’ facile immaginare che gli imbrogli di Di Girolamo non siano gli unici. Occorre cambiare la legge Tremaglia prima che essa crei guai maggiori.

di Ugo Intini
Lo scandalo del sen. Di Girolamo è frutto del malaffare, certo, ma è stato reso possibile da una legge, quella Tremaglia per il voto degli italiani all’estero, concepita in modo sconclusionato e balordo. Una tipica legge nata sotto la spinta della demagogia, del populismo e del nuovismo, come spesso è accaduto in quella seconda Repubblica che è giunto il momento di archiviare.

Basta leggere le cronache di questi giorni sullo scandalo per rendersene conto., Ha dell’incredibile il racconto di come è stato scelto da AN, nel 2008, il candidato Di Gerolamo. Nessuno sapeva chi fosse, e nessuno adesso neppure sembra ricordarsi come si è arrivati alla sua scelta.

Tuttavia bisogna dare a ciascuno il suo e ricordare che il piccolo partito dei socialisti non si piegò alla unanimità novista e fu l’unico a contrastare l’ondata unanimista, sollevata da destra e da sinistra, per approvare la legge dissennata subito e comunque.

Anzi. Da capogruppo socialista alla Camera mi riuscì a poco a poco di convincere, con una serie di interventi in aula, un nucleo di deputati di buon senso a riflettere meglio, così che negli scrutini segreti i dodici voti di opposizione della pattuglia socialista si moltiplicarono quasi per sei. Non solo. Oltre a quelli che si astennero o votarono contro, alla fine, molti altri, a destra come a sinistra, ammisero che si era fatta una sciocchezza e che non avevano osato opporsi per disciplina di partito (d’altronde, l’unanimità di partenza avrebbe comunque reso inutile ogni resistenza).

Gli argomenti (pratici e di principio) da me sollevati erano sostanzialmente i seguenti.
La legge creava un sistema grottesco, dove mancava il rapporto tra elettore ed eletto, consentendo ogni tipo di abuso. Come si può immaginare ad esempio un deputato che rappresenti contemporaneamente gli italiani di Tunisi e di Sidney, di Nizza e di Mosca?

Si consentiva di votare a persone che avrebbero potuto anche non avere mai messo piede in Italia, non parlare italiano e non sapere nulla del nostro Paese. Un nonno italiano su quattro, ad esempio, non garantisce di per sé nulla di tutto ciò.

Se vale il principio no taxation without rapresentation, vale anche il principio opposto: non si capisce perché debbano concorrere a decidere il bilancio dello Stato italiano persone che non pagano le tasse in Italia, né vi hanno interessi.
Nessun cittadino può essere escluso dall’elettorato sia attivo che passivo. L’esclusione costituisce inoltre un precedente pericoloso. La legge Tremaglia vieta ad esempio a un cittadino italiano residente a Roma di essere candidato e eletto in Sud America.

E se domani, caduto il rispetto per questo evidente principio costituzionale, il leghismo separatista puntasse a stabilire che ci si può candidare in una circoscrizione elettorale solo se si risiede in essa? Che ad esempio non ci si può candidare in Veneto se non si vive lì?

Infine, e soprattutto, in tutti i Paesi del mondo, da sempre, i cittadini all’estero votano tranquillamente. Lo si vede ad ogni elezione americana quando, ad esempio, i residenti in Italia di origine texana o californiana vanno a un consolato(o spediscono una lettera)ed esprimono regolarmente il voto contato poi nella loro regione di origine. Perché mai in Italia si doveva inventare un sistema macchinoso assolutamente unico al mondo?

Ormai, l’obiettivo deve essere quello di cambiare la legge Tremaglia. Prima che essa crei guai maggiori. E’ facile infatti immaginare che gli imbrogli di Di Girolamo non siano gli unici.

Soprattutto, per faciloneria e irresponsabilità, si sono sottovalutati i pericoli possibili. Ad esempio, cosa sarebbe accaduto se lo scandalo fosse scoppiato non adesso, ma nella legislatura scorsa, quando la maggioranza in Senato correva sul filo di un solo voto? Immaginate la destabilizzazione e le risse?

Fortunatamente, i socialisti non sono da tempo più soli a sottolineare l’assurdità della legge Tremaglia. Sergio Romano, sul Corriere della Sera dell’11 aprile 2008, rispondeva infatti così a una lettrice italiana in Australia che esprimeva le sue critiche.

“Cara Signora, credo che molti si siano accorti dell' assurdità della legge Tremaglia e abbiano un grande desiderio di cambiarla. Ma non sarà una impresa facile. Occorrerà anzitutto modificare nuovamente la costituzione per eliminare le grandi circoscrizioni create al di fuori del territorio nazionale. Occorrerà scavalcare coraggiosamente la lobby dei professionisti dell' emigrazione che hanno lungamente lavorato alla costruzione di questa complicata macchina elettorale per garantire a se stessi un seggio in Parlamento e la difenderanno tenacemente. E occorrerà poi definire con maggiore rigore la figura dell' elettore italiano all'estero. Fra i Paesi di grande emigrazione l' Italia è infatti il solo che abbia spensieratamente elargito il diritto di voto anche a coloro che non hanno mai vissuto nella patria d' origine e non parlano italiano. Qualche giorno fa è apparsa su Il Sole 24 Ore una intervista con il senatore Pallaro, industriale argentino e rappresentante degli italiani dell' America Latina. Pallaro vuole tornare in Senato e ha indirizzato ai suoi elettori una lettera-programma scritta in spagnolo. Non ne sono sorpreso.

Nel 2006, in occasione delle ultime elezioni, Rai International trasmise una tribuna elettorale nel corso della quale molti candidati della circoscrizione latino-americana fecero dichiarazioni di voto in un italiano stentato e arrugginito, infarcito di ispanismi. Uno degli effetti paradossali di questa legge è di avere suscitato nei governi stranieri due reazioni diametralmente opposte. Non è piaciuta in Paesi come il Canada e l' Australia, giustamente infastiditi dalla prospettiva di una battaglia politica straniera combattuta sul loro territorio nazionale. Ma è stata accolta con favore in alcuni Paesi dell' America Latina, dove i governi sanno che il parlamentare inviato a Roma ha la doppia nazionalità e diventerà così una piccola «quinta colonna» argentina o brasiliana nel Parlamento italiano. Mi spiego meglio con un esempio.

Non chiedete a un deputato o a un senatore italo-argentino di difendere a Buenos Aires la causa dei risparmiatori italiani, proprietari di bonds argentini, che sono stati duramente colpiti dalla politica della presidenza Kirchner. Lo mettereste in grave imbarazzo. La sua osservazione sugli italo-romeni e gli italo-filippini mi è parsa calzante. Piacerebbe agli italiani che gli stranieri venissero a fare qui le loro campagne elettorali?

Esiste poi un altro problema sollevato da un deputato, Ugo Intini, in occasione del dibattito parlamentare che precedette, nel 2001, l' approvazione della legge Tremaglia. Intini, oggi viceministro degli Esteri nel governo Prodi, ricordò che l' Italia avrebbe dovuto affrontare prima o dopo il problema del voto per gli immigrati e disse: «Che cosa accadrà allora?

Accadrà che un peruviano che abita in Italia da anni, che lavora in Italia, che parla italiano, che capisce la politica italiana, non potrà votare, mentre un peruviano che ha un nonno italiano su quattro, che ha chiesto il passaporto italiano - e lo ha ottenuto - non per venire in Italia, ma per andare a lavorare in Germania (come spesso avviene), che non parla italiano e che non è mai stato nel nostro Paese, potrà invece votare per il Parlamento italiano». La gara al conformismo dei due schieramenti fece sì che la voce dissenziente di Intini, in quella occasione, non venisse ascoltata. Speriamo che l' esperienza fatta in questi due anni abbia rinsavito i suoi colleghi.”

L’esperienza fatta sino all’11 aprile 2008, quando sono state scritte queste parole di Sergio Romano, forse non era ancora sufficiente a rinsavirli. Adesso, quel momento potrebbe finalmente essere giunto in seguito all’esperienza traumatica derivante dall’incredibile scandalo Di Gerolamo.