giovedì 15 maggio 2014

Parliamo di socialismo

FONDAZIONE NENNI

http://fondazionenenni.wordpress.com/

 

Socialisti di tutti i club, unitevi!

Nuova Tangentopoli con personaggi tutti nuovi, tranne uno o due assai emblematici: Greganti e Frigerio. Il leader più gradito nei sondaggi, dopo Renzi, è Grillo, rivendica la purezza dell’epuratore, ma non può entrare in Parlamento perché interdetto in conseguenza di una grave sanzione penale. La CGIL attacca Renzi, come ai tempi del referendum contro Craxi. Il governo del PD è sostenuto in buona misura da Berlusconi, pluricondannato che si definisce “padre della Patria”. E i? I socialisti se ne stanno divisi e chiusi nei loro circoli “senza porte e finestre”…

 

di Giuseppe Tamburrano

 

L’Italia in coda nella ripresina. 42 per cento di disoccupati giovani. Ottanta euro a chi ha una busta paga . Niente a chi non ha niente.

Renzi ce l’ha con il Senato “mala bestia”: gli è contro metà del suo gruppo parlamentare alla Camera, ma ha l’appoggio di Berlusconi e può riuscire nell’intento. Secondo il Corriere della Sera i sostenitori del PD sono prevalentemente non ex comunisti ma cattolici praticanti.

Persona degna di fede mi ha detto che allo stadio Olimpico di Roma in quel funesto sabato più della metà degli spettatori ha fischiato l’Inno nazionale.

Il nostro Besostri ha sollevato la questione di costituzionalità della legge elettorale europea per la soglia di accesso e il Tribunale di Venezia l’ha giudicata ammissibile. Che cosa succederà se e quando la Corte Costituzionale accoglierà il ricorso?

Sono questi dei flash dell’Italia di oggi che formano una immagine.

Le cose cambieranno in meglio? Me lo auguro, ma non vedo in Renzi – ultima spes – un progetto, un disegno, l’idea di una Italia rispettabile e di italiani, se non orgogliosi, almeno paghi, laboriosi e fiduciosi nell’avvenire morale ed economico del Paese.

Ma perché chi non ne può più non si incontra e non si unisce?

Ci sono nel Paese tanti delusi, tanti che vorrebbero le “cose giuste”. Sono isolati nel loro astensionismo, o uniti in associazioni, club che sono monadi senza porte e finestre. Penso ai circoli socialisti gelosi della loro autonomia fino all’incomunicabilità.

Sono sicuro che se si incontrassero, discutessero, ne verrebbe fuori un movimento che potrebbe dar vita ad un partito del rinnovamento: sono tanti tra gli astensionisti. Manca tra loro, non un rottamatore, ma un ricostruttore, un rifondatore… Turati dove sei?!

 

 

IPSE DIXIT

Non credo. - «Bisognerebbe a questo punto riscrivere la Costituzione e trovare nuovi equilibri, sapendo che non si può certo farlo utilizzando l'articolo 138 della Costituzione, ma convocando una nuova Assemblea costituente. È questo che avete in mente? Non credo. Voi avete in mente di far mangiare la minestra o far saltare dalla finestra chi non la mangia. Ma questo può concepirlo un Berlusconi o un Grillo, non il Partito democratico. Perciò pensate bene a quel che farete; la fretta è sempre cattiva consigliera.» – Eugenio Scalfari

 

 

La situazione politica

Anche la legge elettorale per le Europee è ora rinviata alla Corte Costituzionale

"Una prima parziale vittoria dei nostri ricorsi", ha commentato a caldo l'avvocato Felice Besostri, esponente socialista al quale va anche il merito d'avere trascinato a giudizio il "porcellum" di fronte alla Consulta, nonostante il complice silenzio dell'establishment nazionale.

I mass media non hanno dato il rilievo dovuto alla sentenza pronunciata giovedì scorso dal Tribunale di Venezia, che ha rimesso alla Corte Costituzionale la legge con cui in Italia eleggiamo i parlamentari europei.

In discussione è la legittimità della clausola di sbarramento al 4% soprattutto in quanto gli eletti a Strasburgo non devono garantire alcuna "governabilità", ma l’invio alla Consulta non intacca l'attuale tornata elettorale, afferma Arturo Toppan, Presidente del Tribunale di Venezia, che aveva ricevuto il ricorso un paio di mesi fa. L'atto è stato poi valutato dal giudice della 3/a sezione civile, Maurizio Gianfrida.

La scelta del rinvio alla Consulta, anziché alla Corte di Giustizia europea, è stato fatto – ha osservato Toppan – anche sulla scorta di un'analoga vicenda avvenuta in Germania. "Una prima parziale vittoria dei nostri ricorsi", ha commentato a caldo l'avvocato Felice Besostri, esponente socialista al quale va anche il merito d'avere trascinato a giudizio il "porcellum" di fronte alla Consulta, nonostante il complice silenzio dell'establishment nazionale.

Dopo la sentenza veneziana è chiaro che due architravi del nostro sistema elettorale sono l’uno manifestamente incostituzionale ("porcellum") e l’altro di dubbia costituzionalità ("europorcellum"). Il danno per la democrazia italiana non è da poco e il principale responsabile di ciò si chiama Silvio Berlusconi, il quale proprio in queste ore grida invece al "golpe", non per quel che ha combinato lui, ma perché un paio d'anni fa dovette lasciare Palazzo Chigi.

Golpe? L'ex Cavaliere non può farci dimenticare questo semplice dato storico: che gli investitori del pianeta Terra avevano serie difficoltà nel 2011 ad acquistare Titoli di stato di uno Stato governato al ritmo di bunga bunga e deriso perciò nei cinque continenti. Laddove si sa che un paese come l'Italia deve rifinanziare il proprio debito pubblico, pena l’insolvenza.

Ma torniamo all'oggi. Anche la legge elettorale europea è ora sub judice. È probabile che verrà abrogata. "Solo un problema di tempi" – ragiona Besostri, rilevando che se il quesito venisse sottoposto alla Corte di Giustizia UE, si parlerebbe di tempi brevi, ma l'esito appare scontato comunque.

Le norme costituzionali sul diritto di voto sono infatti le stesse nella Costituzione tedesca (art. 38 GG) come in quella italiana (art. 48 Cost.). Perciò le sentenze di Karlsruhe rappresentano un precedente di riferimento anche per la Consulta italiana, che già ne ha fatto uso nella sentenza sul "Porcellum" con gli esiti a tutti noti.

Tra un po’, dunque, gli italiani saranno più liberi di votare per le liste di loro gradimento, senza dover temere la dispersione del voto, come avverrà invece tra due settimane a causa dello sbarramento del 4%.

Ma non è tutto. Perché quella assunta dal Tribunale di Venezia è la prima decisione sui ricorsi presentati da Felice Besostri contro l'europorcellum. Oltre che Venezia, sono state interpellate Roma, Napoli, Milano, Cagliari e Trieste. A breve si attende la decisione del Tribunale di Cagliari, chiamato a pronunciarsi sul problema delle minoranze linguistiche, del riequilibrio di genere e della deroga alla raccolta di firme limitata ad alcune le liste "più privilegiate". (AE)

 

 

 

giovedì 8 maggio 2014

Renzi e Grillo: Evasione fiscale, questa sconosciuta

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Renzi, perché non parli di evasione fiscale? E perché neanche Grillo ne parla mai?

di Elio Veltri

Renzi, perché non parli di evasione fiscale? E' il titolo dell'articolo settimanale del direttore dell'Espresso, Bruno Manfellotto. Renzi su Twitter a un giovane che gli faceva notare come nel suo programma "non ci sia traccia di lotta all'evasione" ha risposto: "Vedrai, vedrai sull'evasione". Nel documento di economia e finanza (DEF) approvato dal consiglio dei ministri il "vedrai, vedrai" è sintetizzato così: "Sarà necessario rafforzare l'attività conoscitiva e di controllo delle agenzie fiscali attraverso l'uso prioritario dei sistemi informatici con interconnessioni fra tutte le banche dati esistenti". Evviva! La tecnologia risolverà i problemi che la politica non ha mai voluto risolvere non perché non fosse capace di connettere le banche dati, ma per ragioni biecamente elettorali e di potere. Nessun leader vuole parlare e, soprattutto, intervenire sulla montagna di evasione fiscale del paese che sottrae alle casse dello stato circa 200 miliardi di euro all'anno ,mettendo a rischio tutti i servizi essenziali: Sanità, Pensioni, Scuola, Ricerca, Università ecc., per non perdere il voto di circa 11 milioni di evasori, grandi e piccoli. E quelli che ci hanno provato, come Prodi e Monti, sono stati mandati a casa. Attendiamo pazientemente che i server e i computer facciano il miracolo. Intanto ricordiamo al Presidente del Consiglio fatti e numeri e suggeriamo di intervenire subito perché, se volesse farlo, potrebbe portare a casa una barca di soldi, necessari a realizzare il suo programma.

Lo Stato negli anni 2000-2012 ha emesso ruoli per tasse accertate per 807 miliardi di euro e ne ha incassati 69 (dati forniti dal governo Letta alle Camere). Considerato che un centinaio si sono persi per fallimenti delle aziende e per qualche altra ragione restano 540 miliardi da incassare. Renzi vuole intervenire e incassare o si ripete lo scandalo di sempre che porta nelle casse dello Stato non più del 4-5% delle tasse evase?

C'è davvero da stupirsi che nemmeno i parlamentari urlatori di Grillo se ne occupino e chiedano al governo cosa vuole fare. Forse dipende dal fatto che anche Grillo non parla mai di evasione fiscale?

A conti fatti, sono stati esportati all'estero illegalmente circa 520 miliardi di euro. Il consorzio di giornalisti americani che si occupa di esportazione di capitali in tutti i continenti, con la collaborazione di 40 testate giornalistiche tra le più prestigiose del mondo, tra queste l'Espresso, ha scovato migliaia di esportatori di capitali. In Italia ne ha contati 200 dei quali il settimanale ha pubblicato i nomi. E' difficile che siano artigiani e proprietari di un bar. Renzi se ne vuole occupare e intende recuperare le tasse evase? Si o no?

Banca Italia, a conferma dell'esportazione di capitali dei "globetrotter" dell'evasione, come li ha definiti Sole 24 Ore del 13 Luglio 2013, ci ha fatto sapere che nel 2012 sono stati prelevati dagli italiani più di 300 miliardi dai depositi bancari. Poiché i consumi non sono esplosi e sono state comprate 40 mila case all'estero ogni anno da nostri concittadini, forse vale la pena di fare qualcosa per recuperare tasse evase.

I dati pubblicati dall'Agenzia per l'amministrazione e la destinazione dei beni mafiosi sono i seguenti: 12947 beni immobili confiscati dei quali 11238 immobili e 1708 aziende. E' un problema che può interessare il Presidente del consiglio? Se lo è, sappia che i beni destinati al 31-12-2012 erano 7243; destinati e consegnati 5859; non consegnati 907 e usciti dalla gestione 477. Sappia anche che i soldi sono tutti nei paradisi fiscali o investiti in economia legale, che le aziende sono fallite quasi tutte, che i beni confiscati rappresentano solo il 5-6% del totale e che la maggior parte non viene né utilizzata né venduta. Poiché, secondo alcune stime valgono circa 1000 miliardi, pensa il signor Presidente del consiglio che il governo dovrebbe occuparsene? Se lo pensa, sappia che il governo Monti ha fatto accordi con i seguenti Paradisi fiscali (zeppi di soldi italiani): Bermuda, Isole Cook, Gibilterra, Jersey. Ma al 2-5-2013 nessun accordo risultava ratificato e in vigore. Il finanziere Serra potrebbe dargli consigli utili per recuperare un bel po' di soldi. Sappia anche che mentre Roma dorme Stati Uniti, Inghilterra e Germania stanno recuperando i loro soldi.

Il Presidente del consiglio poi, certamente sa che il ministro delle finanze Franco Reviglio nel 1981 calcolava in 28 mila miliardi di lire l'evasione fiscale del paese, pari a 7-8 punti del reddito nazionale e che, nonostante gli impegni solenni dei governi che si sono succeduti per contrastarla, secondo l'ex presidente ISTAT Enrico Giovannini, oggi oscilla tra il 16,2" e il 17,5% del PIL e cioè, tra 255 e 275 miliardi di euro.

Quindi, signor Presidente del Consiglio, va bene l'utilizzo delle tecnologie, ma se davvero vuole fare un buon lavoro per il paese, anziché sulla riforma del Senato, scommetta la sua carriera politica sulla riduzione drastica dell'evasione fiscale, sulla lotta alla mafia e sull'unico terreno che conta: confisca dei soldi, dei titoli, di tutti i beni in tempi rapidi.

Si fidi di quello che le dico e della esperienza di una vita di impegno e di lotta.

 

Giudizio di Cassazione sulla Legge Elettorale

Dal Blog di Felice Besostri

http://fbesostri.wordpress.com/

La Cassazione, con sentenza del 16 aprile scorso, ha sancito che il sistema elettorale denominato Porcellum impediva ai cittadini italiani di esercitare il loro diritto di voto in modo personale, eguale, libero e diretto, secondo quanto prescritto dalla Costituzione. Di seguito il commento di uno dei protagonisti della lunga battaglia giuridica e politica che ha determinato l’abrogazione di una legge elettorale iniqua e incostituzionale.

di Felice Besostri

Questa sentenza è altrettanto importante di quella della Consulta perché accerta che il diritto dei ricorrenti e quindi di tutti i cittadini italiani a votare secondo è stato violato dalla data di entrata in vigore della legge nel dicembre 2007 fino al deposito della sentenza il 13 gennaio 2014: più di 8 anni. Tutti, ma specialmente i parlamentri e i membri del Governo dovrebbero leggere e meditare questa sentenza, specialmente i punti 3 e 4 da pag.12 a pag. 15, perché è un monito nei confronti dell’Italicum. Non solo il giudizio della Corte di Cassazione accogliendo il ricorso ha accolto le conclusioni della Procura Generale, ma ha anche, senza che i ricorrenti, a differenza dell’Avvocatura dello Stato, lo avessero chiesto, condannato lo Stato a pagare le spese dei 3 gradi di giudizio. Ultima notazione, in qualunque altro STATO EUROPEO, PER NON PARLARE DEGLI USA, questa sentenza avrebbe meritato le prime pagine dei giornali e i commenti dei loro esperti, costituzionalisti o politologi che siano: assoluto silenzio e nessun monito neppure dal Colle più alto. Dobbiamo sperare in Papa Francesco? - (Leggi tutto sul blog di Felice Besostri)