martedì 29 gennaio 2013

La terapia d'urto di Confindustria

LAVORO E DIRITTI

a cura di www.rassegna.it


Il programma degli imprenditori indirizzato alle forze politiche punta a "riportare il dibattito sui temi dell'industria e del lavoro"

e a "rimettere il manifatturiero al centro del paese, portare il Pil al +2% annuo e il rappoerto Deficit/Pil al 100%"


Come spesso avviene, stamattina uno dei grandi quotidiani italiani anticipava la notizia. Questa volta era La Repubblica, con un articolo di Roberto Mania, a svelare in anteprima l’Agenda di Confindustria, il documento che il presidente dell’associazione degli industriali ha appena presentato ufficialmente nella sede di Viale dell’astronomia a Roma. Indirizzato alle forze politiche in occasione delle elezioni, il documento programmatico degli imprenditori italiani punta a “riportare il dibattito elettorale sui temi dell'industria e del lavoro”. Temi, si sottolinea, “purtroppo trascurati in queste settimane”.

    Confindustria propone una terapia d’urto: un progetto, ha spiegato Giorgio Squinzi di “ampio respiro, fatto di azioni, di rilancio economico e sociale del paese, mobilitando 316 miliardi di euro in 5 anni”.

    Tre le priorità indicate dagli industriali: rimettere il manifatturiero al centro del paese riportando la sua incidenza sul Pil dall'attuale 16,7% a oltre il 20%; aumentare il Pil di più del 2% annuo, portare il rapporto deficit/Pil al 100 per cento.

    Come ha spiegato il numero uno di Viale dell’Astronomia presentando il documento, occorre abbattere i costi e sostenere gli investimenti. Per far ciò occorre: “il pagamento immediato di 48 miliardi di debiti commerciali accumulati da Stato ed enti locali; il taglio dell’8% in tre anni del costo del lavoro; la cancellazione per tutti i settori dell'Irap; 40 ore in più lavorate all'anno, ma detassate e decontribuite; il taglio dell'Irpef sui redditi più bassi e l'aumento dei trasferimenti agli incapienti ma insieme l’armonizzazione (leggi aumento) dell’Iva; l’aumento del 50% degli investimenti in infrastrutture; il sostegno a ricerca e nuove tecnologie e taglio del costo dell'energia".

    Per quanto riguarda la riforma del mercato del lavoro, Squinzi ha sottolineato come la riforma Fornero non sia stata sufficiente per una vera liberalizzazione. “Riteniamo che il prossimo governo – ha aggiunto debba arrivare a una formulazione più in linea con quanto è stato fatto nella maggior parte dei paesi europei”.

    “Siamo all’ultimo minuto per cambiare il volto del nostro paese – ha concluso Squinzi –, se non si mette mano a una svolta il futuro per i giovani eper le imprese sarà davvero preoccupante”.

Parliamo di socialismo - Attacco assurdo allo Stato sociale

a cura della Fondazione Pietro Nenni

http://fondazionenenni.wordpress.com/



Sulle colonne del Corriere della Sera del 2 gennaio Ostellino ha lanciato la grande offensiva contro lo Stato sociale


di Luciano Pellicani


Piero Ostellino argomenta la sua offensiva totale così: “Lo Stato che assiste il cittadino dalla culla tomba è, anche e, forse soprattutto quando è efficiente : 1) un non senso logico; una forma di paternalismo pubblico che deresponsabilizza l’individuo e lo regredire a uno stato semi-infantile; 3) una macchina costosa che brucia risorse, ingrassa e ingrossa la burocrazia che la gestisce; 4) una mistificazione politica che dirigisti e statalisti utilizzano per comprarsi il consenso elettorale a spese del contribuente –consumatore di beni sociali che potrebbe produrre l’iniziativa privata ”. E ha aggiunto che un siffatto ordinamento politico-giuridico “non regge alla prova empirica della realtà, dei fatti diligentemente raccontati”.

    Sorprende – e molto dispiace – che un giornalista intelligente e documentato come Ostellino proceda nella sua critica del modello socialdemocratico sistematicamente ignorando che il capitalismo centrato sul mercato autoregolato – di cui egli tesse l’apologia – è stato sottoposto a una critica serrata dai più autorevoli rappresentanti dell’attuale cultura liberale.

    Il popperiano Soros ha scritto tre massicce monografie e decine di articoli con cui ha analizzato l’intrinseca assurdità del sistema difeso da coloro che egli ha felicemente battezzato “i fondamentalisti del mercato”. Un liberale assai moderato come Luttvak ha “diligentemente” documentato gli sconci morali della “dittatura del capitalismo americano”, fra i quali quarantacinque milioni di cittadini senz'assistenza medica!

    Sempre un liberale, Krugman, ha calcolato che se l’America adottasse il modello di Stato sociale istituzionalizzato dai socialdemocratici canadesi, ci sarebbe un notevole risparmio; contemporaneamente, non solo i ricchi ma anche i poveri avrebbero l’assistenza medica garantita. Un altro autorevole liberale, il premio Nobel per l’economia Stiglitz, ha elogiato il modello svedese a motivo del fatto che ha saputo coniugare efficienza economia e equità sociale.

    I liberali Wollman e Colamosca hanno descritto il capitalismo americano, tanto caro a Ostellino, come un trionfo del capitale e tradimento del lavoro (The Judas Economy: The Triumph of Capital & the Betrayal of Work). E sempre un liberale, Rifkin, ha definito il compromesso socialdemocratico fra Stato e mercato “la più umana forma di capitalismo mai realizzata”. Infine, il liberale Dahrendorf non ha esitato a esaltare la creazione dello Stato sociale come la più benefica rivoluzione culturale dell’intera storia dell’umanità.

 

 

Creare lavoro per dare futuro e sviluppo al Paese

 

IPSE DIXIT

Noi siamo - «Noi siamo come i cani, si dice. Ci manca solo la parola.» – Remo Bodei


 

Il Piano del Lavoro

a cura di www.rassegna.it


CONFERENZA DI PROGRAMMA DELLA CGIL

Venerdì 25 e sabato 26 gennaio 2013

 

Tra gli interventi:

Camusso, Amato, Barca, Bersani, Vendola.

 

Diretta su RadioArticolo1 - www.radioarticolo1.it

 

Venerdì 25 e sabato 26 gennaio si terrà a Roma la Conferenza di Programma della Cgil. Sarà l’occasione per il sindacato di corso d'Italia per presentare al Paese la proposta: “Il Piano del Lavoro - Creare lavoro per dare futuro e sviluppo al Paese”.

    L’appuntamento - in programma al PalaLottomatica - verrà trasmesso in diretta streaming da RadioArticolo1 (www.radioarticolo1.it) che seguirà integralmente il dibattito e metterà a disposizione in tempo reale i podcast dei singoli interventi.

    Nel corso della due giorni, che verrà aperta dal segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, sono previsti, tra gli altri, gli interventi del segretario del Partito Democratico, Pierluigi Bersani, del presidente di Sinistra Ecologia Libertà, Nichi Vendola, del leader del Centro Democratico, Bruno Tabacci, dell'ex presidente del Consiglio dei Ministri, Giuliano Amato, e del ministro per la Coesione Territoriale, Fabrizio Barca.