domenica 8 dicembre 2019

Perché i 5 Stelle sono arrivati a questo punto?

I capi 5S hanno seminato troppi tradimenti e ora (gli altri) raccolgono consensi.

Il maggiore autogol del 5 Stelle è stata la Lega "partito nuovo e antisistema". Il più` vecchio (1989) partito oggi insediato sul territorio italiano, partito dominato da una vecchia volpe della Prima e della Seconda repubblica (Salvini è nella Lega dal 1991) e` stato per vent'anni la peggiore Casta ed è invischiato in scandali e ruberie. Se per il Movimento c'è ancora una speranza, questa dovrà passare attraverso un esame di coscienza collettivo, in un congresso in carne e ossa.

 

di Marco Morosini *)

 

Perché i capi 5 Stelle hanno fatto perdere al Movimento in un anno tanto di quel consenso che raccolse in un decennio? Chi si fida ora del M5S, passato dal né destra né sinistra al né carne né pesce? Alcuni suoi elettori di sinistra non lo voteranno più dopo il tradimento che lo ha visto andare con l'estrema destra. Alcuni suoi elettori di destra non lo voteranno più dopo l'improvvisato governo con le sinistre.

    Per anni i capi 5 Stelle dissero che il Movimento era l'argine contro l'avvento dell'estrema destra. Nel 2018 però è accaduto il contrario. Anche grazie alla grande visibilità che il 5 Stelle ha dato al senatore Salvini, l'estrema destra più pericolosa d'Europa ha moltiplicato i suoi consensi. Invece che un argine alla destra, il Movimento è stato purtroppo il suo incubatore.

    Il Movimento 5 Stelle, inoltre, ha coltivato alcuni temi della Lega, pensando di toglierle la terra sotto i piedi. A lungo i capi 5 Stelle hanno criminalizzato le organizzazioni umanitarie che salvano i naufraghi nel Mediterraneo definendole "taxi del mare" e "business dell'immigrazione". Mesi di fango gettati dall'onorevole Di Maio hanno indotto milioni di persone a pensare che "le Ong" nel loro insieme siano associazioni di malfattori.

    Il maggiore autogol del 5 Stelle, però, è stato l'accreditare la Lega come partito nuovo e antisistema. Il più` vecchio (1989) partito oggi insediato sul territorio italiano, partito dominato da una vecchia volpe della Prima e della Seconda repubblica (Salvini è nella Lega dal 1991) e` stato per vent'anni la peggiore Casta ed è invischiato in scandali e ruberie. Ci vuole un bel coraggio a chiamare "governo del cambiamento" una compagine dominata da un tale protagonista della Casta. Quanti elettori potranno perdonare al 5 Stelle questo gioco di prestigio con le parole?

    Il miglior indicatore della deriva del Movimento e` il confronto tra le due trattative di governo del 2013 e del 2018. La prima porto` al rifiuto di un governo con il Partito Democratico guidato dal deputato Gian Luigi Bersani. La seconda porto` alla formazione di un governo con la Lega del senatore Matteo Salvini. Ciò` dimostra che l'avversione del Movimento non era contro "i partiti ", come si diceva, ma solo contro i partiti di sinistra, che infatti sono stati fino a ieri il bersaglio preferito del Blog e delle dichiarazioni 5 Stelle. 

    Vale la pena di comparare i due leader politici, Salvini e Bersani, trattati cosi` diversamente dalla centrale 5 Stelle. Il motto del giornale della Lega "Il populista ", fondato da Salvini, e` "Libera la bestia che c'e` in te". Il sottotitolo "Audace, istintivo, fuori controllo ". In fondo e` questo il vero programma di governo del senatore Salvini, con buona pace dei suoi ultimi alleati di governo. Perché allora questo personaggio fu considerato il partner ideale del Movimento (Di Maio: "Grande sinergia, ci capiamo al volo ") mentre il senatore Bersani, che non dice né fa le cose detestabili che fa e dice Salvini, fu rifiutato come partner nel 2013?

    Nel 2013 una coalizione 5 Stelle-Pd con il 52% dei voti sarebbe stata equilibrata perche´ ognuno dei due partiti ebbe 9 milioni e il 26% dei voti. In settant'anni di Repubblica, per sessant'anni la sinistra non ha governato e mai una forza di rinnovamento radicale come il Movimento 5 Stelle aveva governato. Una maggioranza riformatrice ben preparata 5 Stelle-Pd con piu` del 50% fu un'occasione mai presentatasi prima. 

    Nel 2013 si sarebbe davvero potuto cominciare una riforma del Paese, forse piu` profonda di quella del centrosinistra negli anni Sessanta. Invece, nel 2018 si e` scelto di riportare al potere la parte peggiore della Casta. Nel 2013 un accordo ben maturato con Bersani avrebbe permesso al Movimento di realizzare una parte maggiore del programma 5 Stelle di quanto esso possa fare con la Lega o con il Pd del 2019.

    Purtroppo, è bastato un anno di "governo dei cittadini "con a capo "l'avvocato del popolo "per deludere le speranze di chi vide nel Movimento 5 Stelle un'occasione per rinnovare la politica in Italia. Se per il Movimento c'è ancora una speranza, questa dovrà passare attraverso un esame di coscienza collettivo, in un congresso in carne e ossa, senza computer di mezzo, dove si liberi la parola e si torni ai principi e agli obiettivi originari del Movimento.

     

*) Nel suo libro dal titolo "Snaturati. Dalla social-ecologia al populismo" (2019), il professor Marco Morosini – che insegna analisi delle politiche ambientali presso il Politecnico federale di Zurigo ed è stato per quasi trent'anni il ghostwriter di Beppe Grillo – ricostruisce una "(Auto)biografia non autorizzata del Movimento 5 Stelle".