giovedì 22 novembre 2012

Le primarie del centro-sinistra


A Stella con Bersani nel ricordo di Pertini


di RiccardoNencini

segretario nazionale del Partito Socialista Italiano


Sabato 24 novembre chiuderò la campagna elettorale per le primarie del centrosinistra assieme a Pierluigi Bersani.

  Saremo a Stella, città natale di Sandro Pertini, per dare il riconoscimento ad una storia di libertà e di amore per l'Italia, pagina fondamentale del socialismo italiano ed europeo.

    Pertini è stato il presidente che ci ha uniti e ci ha resi fieri di appartenere a una grande nazione. Grazie a lui, la parola "Italia" ha ritrovato cittadinanza nel vocabolario civico e nel cuore degli italiani.

    Lo abbiamo seguito con passione ed orgoglio, riconoscendo nella sua azione un punto di riferimento ancora oggi insostituibile.

    È in nome di questa storia che faccio appello ai nostri elettori perché vadano a votare alle primarie del centrosinistra.

    Il Psi ha condiviso e sostenuto l'impostazione assunta dall'ultimo congresso del PSE, secondo la quale i partiti che si richiamano al socialismo europeo si impegnano a sostenere, in piena autonomia, unitariamente, la candidatura attorno alla quale costruire un programma coerente con le idee del Pse, perché l'Italia torni ad essere protagonista con un esecutivo che operi all'insegna di equità, rigore, laicità, innovazione. Un profilo che risponde al nome di Pierluigi Bersani.



 

VISITA IL SITO DEL COOPI www.cooperativo.ch

 


I giovani progressisti europeisti


Con Bersani una nuova Italia in una nuova Europa


Il 14 novembre centinaia di migliaia di giovani hanno riempito le piazze del continente europeo per chiedere più giustizia sociale, più opportunità per tutti, più uguaglianza.

    La battaglia politica per un'Europa diversa è divenuta prioritaria nell'agenda di tutte le forze politiche progressiste: prima degli altri le generazioni più giovani sembrano aver acquisito una forte consapevolezza dell'importanza di cambiare il segno delle politiche dell'Unione per poter uscire dal circolo vizioso di austerità, calo dei consumi e recessione in cui ci stiamo pericolosamente infilando.

    Per l'importanza di questa sfida, noi che a vario titolo siamo impegnati in ambito politico e associativo per un'Europa più democratica, più giusta e più unita, per un'Europa federale e sociale, vogliamo lanciare un appello al voto a favore di Pierluigi Bersani alle prossime primarie del 25 novembre.

    Fra i contendenti, il segretario del Partito Democratico è l'unico ad aver dimostrato in questi anni, non solo in questi due mesi di campagna per le primarie, un'attenzione continuativa alle grandi questioni europee di maggiore interesse per la nostra generazione: la lotta alla disoccupazione giovanile europea; l'unità delle forze politiche progressiste per una maggiore giustizia sociale; l'Europa federale e democratica, più comprensibile e accessibile per i cittadini.

    Vogliamo ricordare l'adesione di Pierluigi Bersani alla campagna Rise Up delle organizzazioni giovanili socialiste e democratiche europee, l'impegno per la proposta del PSE di una Garanzia Europea per i Giovani per contrastare il fenomeno dei NEET e la proposta lanciata sull'Unità di una Costituente per una nuova Europa federale dopo le elezioni europee del 2014. Pierluigi è il più preparato, impegnato e stimato dagli altri leader della sinistra europea con cui ha avuto e ha ampia frequentazione, da Hollande a Gabriel, dal candidato al cancellierato Steinbruck all'ideologo laburista Mandelson, da Miliband a Rubalcaba e tanti altri.

    La sua sensibilità e il suo impegno nella costruzione di una sinistra europea unita insieme alle forze socialdemocratiche, socialiste, progressiste e democratiche ci pare evidente dal lavoro di questi anni, a partire dal lavoro di approfondimento programmatico comune con i francesi e tedeschi, insieme agli italiani possibile avanguardia di una nuova Europa.

    Per tutte queste ragioni, per chi come noi vuole l'unità delle forze del centrosinistra intorno a un progetto di forte idealità ma anche ben radicato e solido, per chi non si accontenta di riferimenti superficiali o di utopie vagheggiate ma con i piedi ben piantati nelle piazze, nei luoghi di lavoro, nelle scuole, nelle università vuole impegnarsi nei prossimi anni per cambiare l'Italia e l'Unione Europea, la scelta giusta è votare Pierluigi Bersani il 25 novembre alle primarie del centrosinistra.

    Una sua vittoria al primo turno è l'unica garanzia per evitare di proseguire con la tecnocrazia, che ha il merito di averci salvato dal populismo ma è strutturalmente incapace di imprimere la svolta che abbiamo tratteggiato. Ce lo chiede l'Europa, non quella di adesso, ma quella di cui c'è bisogno e che dobbiamo costruire tutti insieme, con Bersani.


I promotori dell'appello - Brando Benifei (ECOSY), Roberta Capone (IUSY), Lorenzo Floresta (GIOSEF Giovani Senza Frontiere), Vincenzo Iacovissi (FEPS Young Academics Network), Luigi Iorio (Comitati Socialisti per Bersani), Giorgio Malet (Circolo Giovane Europa Sant'Anna-Normale di Pisa), Maria Pisani (Europa Giovani).

 

 

 

IPSE DIXIT


Tizio e Caio - «Si parla di questo gigantesco debito globale e le statistiche ci dicono pressoché al centesimo chi sono i debitori, ma nessuno ci parla mai dei creditori. Mi spiego: se io, Caio, ho un debito, c'è un Tizio che ha un credito. Dunque, chi si è arricchito in questi ultimi decenni?» – Carlo Correr


Futuro di un senatore a vita - «Facciamo finta che è un gioco di ruolo, che in ogni caso ha un suo "valore politico". Per il quale si chiede a persona seria come Monti di essere il "candidato premier". Calcolando che, appunto, la figura del premier in Italia non esiste perché il Presidente del Consiglio è un primus inter pares, alla pari nel governo e non eletto direttamente.» – Massimo Bordin


Graecia capta... - «Come salvare la Grecia dalla bancarotta finanziaria e la Merkel dalla bancarotta politica? È questo, in sostanza, il dilemma che i ministri delle finanze della zona euro si sono trovati ad affrontare ieri sera nell'ennesima riunione... Dopo aver cavalcato la tigre del rigore a tutti i costi, ora non sanno come scenderne e spiegarlo ai propri elettori... E più prendono tempo, più il conto sarà salato. Ma sul piano politico questo è un prezzo che la Germania, a meno di un anno dalle elezioni, non è in condizioni di pagare.» – Andrea Bonanni