Parliamo di socialismo -a cura della Fondazione Pietro Nenni - http://fondazionenenni.wordpress.com/
di Giuseppe Tamburrano
Con il governo Monti si profila se non una separazione una sapiente distinzione tra la tecnica della gestione e la politica della progettazione.
E' stata l'unica soluzione perché la politica quella di Berlusconi ha dimostrato ampiamente la sua inerzia gestionale: la lettera della BCE data da molti mesi e la risposta del governo si è fatta attendere e quando è stata formulata è stata redatta in termini estremamente generici ed elusivi sia sul tema della crescita che del debito. Sarà colmato questo vuoto di gestione? E sarà soprattutto ripristinato il primato della politica?
Ora abbiamo uno staff che è tutto gestione per le specializzazioni e le attitudini dei ministri: la politica, che attraverso molte contorsioni si è ritratta da un suo coinvolgimento diretto sia pur minimo o al limite simbolico, la politica che farà? Solo prove di gruppi per nuove mini aggregazioni che non incideranno grosso modo nei risultati elettorali? O con un colpo d'ala ritroverà le ragioni autentiche del suo operare e del suo essere? E cioè mentre il governo governa, la politica si autoriforma ponendo mano a significativi cambiamenti del suo universo che non lo dimentichiamo in democrazia è il "sovrano".
E' una felice opportunità questa offerta dal governo Monti poiché la "separazione" tra tecnica e politica permette al Parlamento di discutere di politica: la legge elettorale inutile pensare che la Corte costituzionale accolga il referendum -, la modifica dei regolamenti parlamentari, la riforma del bicameralismo perfetto, il numero dei parlamentari, che consenta di operare tagli e risparmi sugli emolumenti e sui vitalizi (problema già sollevato da Fini), di ridimensionare l'espansione edilizia, di ridurre numero e retribuzioni dei collaboratori, di contenere l'uso delle auto blu, e last but not least, di introdurre regole di decenza nel finanziamento pubblico dei partiti.
E non credo di aver esaurito il cahier de doléances .
LAVORO E DIRITTI - a cura di rassegna.it
Settimana tragica sul lavoro
Nove morti in meno di sette giorni. Le vittime in una cartiera, in cantieri edili e cave. Napolitano: "Nessun cedimento nell'impegno per la sicurezza". Cgil: numeri impressionanti. L'impegno del ministro Fornero: tema centrale nell'azione del governo
Nove morti in meno di sette giorni. L'ultima è una commessa di Oristano: Maria Cristina Allegretti, 36 anni, schiacciata da un distributore automatico caduto da un camion. E, sempre il 25 novembre, un operaio romeno di 53 anni, Ioan Tohanean, è deceduto a Roma in un cantiere dell'Anagnina mentre stava accatastando pannelli di legno. E' rimasto schiacciato dai pannelli che gli sono caduti addosso.
Poco prima dell'alba dello stesso giorno, una violenta detonazione ha svegliato gli abitanti di Lallio, un comune alle porte di Bergamo. La caldaia di una cartiera, la Ca.Ma., è esplosa causando la morte di Rosario Spampinato, un operaio di 50 anni che lascia una moglie e due figli.
L'incidente è avvenuto attorno alle 4 e 30 e il corpo dello sfortunato lavoratore è stato ritrovato solo alle 6 e 15. Ai soccorritori gli operai sopravvissuti (otto addetti al turno di notte, dove si concentrano i pericoli maggiori per la sicurezza, come dimostrano i dati dell'Inail) hanno descritto un'esplosione simile a un bombardamento. Tanti residenti in zona, svegliati nel sonno, sono accorsi in strada impauriti, pensando sulle prime allo scoppio di una bomba o ad un terremoto.
Pochi giorni fa, il 22 novembre, sono morti quattro lavoratori nell'arco di una singola giornata. E l'indomani, 23 novembre, Renzo Fratter, un commerciante di legname di 47 anni, ha perso la vita a causa delle gravi ferite al volto in seguito allo scoppio di uno pneumatico. L'incidente è avvenuto a Pramaggiore, in provincia di Venezia. Fratter stava riparando il cerchione della ruota che aveva rimosso, ma lo pneumatico, surriscaldato dalla saldatrice, gli è esploso in faccia.
Giovedì 24, invece, il 32enne Simone Zenoni è caduto da otto metri di altezza mentre effettuava dei lavori su un impianto fotovoltaico da poco installato sul tetto di un'abitazione di Armeno (nel comune di Verbania).
Il susseguirsi quasi ininterrotto di morti sul lavoro ha richiamato l'attenzione del presidente della Repubblica. Secondo Giorgio Napolitano non è ammissibile "alcun cedimento" nell'"impegno di tutti affinché la sicurezza e la dignità del lavoro abbiano quella valenza primaria che la Costituzione pone a fondamento della Repubblica".
"Con il nuovo morto sul lavoro nel bergamasco si chiude una settimana drammatica. Un numero impressionante di lavoratori hanno perso la vita in questi giorni per cause che la Magistratura deve accertare rapidamente, colpendo le responsabilità". Questo il commento del segretario confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere. Per il dirigente sindacale, con l'incidente che si è registrato nelle scorse ore nel bergamasco, "si conferma che la prevenzione e i controllo sono l'emergenza su cui fare leva per combattere effettivamente i rischi nei luoghi di lavoro". Secondo Scudiere, le parole del ministro del Welfare Fornero, "fanno ben sperare perché, a differenza del governo precedente, sembra voler affrontare il tema dal verso giusto. Senza quel portato di propaganda ma, al contrario, con l'intenzione di voler ridimere e risolvere i problemi senza annunciarli e, come è spesso accaduto in passato, in qualche caso crearli".