lunedì 7 novembre 2011

Levati tu che mi ci metto io?

Parliamo di socialismo

a cura della Fondazione Pietro Nenni

http://fondazionenenni.wordpress.com/

 

Quando Renzi e i suoi si sono dichiarati "rottamatori" ho creduto che volessero demolire per ricostruire. Invece non è così.

di  Giuseppe Tamburrano

Lo scontro a distanza tra Bersani e Renzi è un "levati tu che mi ci metto io", tra un Renzi "che scalcia" (Bersani) e un Bersani "reduce" (Renzi)? E' un contrasto generazionale che caratterizza l'evoluzione della democrazia? Si, è anche questo: ed è in una certa misura fisiologico. Ma per diventare lievito della storia deve nutrirsi di idee. E non bastano certo le accuse reciproche: sei vecchio, sei arrivista, sei la destra della sinistra (o la sinistra della destra: non è la stessa cosa?)

    Ma di che si nutre questo dibattito, questo scontro intergenerazionale? Se i giovani critici sono insofferenti è bene. Come è bene che gli anziani che hanno la gestione frenino. Ma vorrei capire che cosa vuole il nuovo e che cosa difende il vecchio. Mi spiego: nell'accusa a Renzi di essere la destra della sinistra qualcuno è in grado di spiegare che cos'è la sinistra? Come faccio io ad essere d'accordo o in disaccordo se non so – e nessuno lo sa! – che cos'è la destra e che cos'è la sinistra?

    Renzi è stato bravo a non limitarsi a lanciare slogan al vetriolo fiorentino. Ha fatto un centinaio di proposte precise. Prese una per una si può essere d'accordo o no. Ma possono essere prese solo una per una perché Renzi non le ha inserite in un quadro d'assieme: non sono tessere di un mosaico che compongono la figura, perché la figura non c'è. Non vi è l'identità, non vi è l'analisi del mondo da cambiare, e di quello da costruire: ci sono cose disparate – ma non le idee o l'idea progettuale.

    Voglio fare un esempio per farmi capire. Quando Turati esaltava il comune socialista faceva un elenco dei provvedimenti: sembravano cose utili, ma disparate, come la scuola elementare e il lavatoio. Ma erano cose unite da un disegno: soddisfare bisogni collettivi nel quadro di una visione socialista della comunità.

    Ed è quello che manca sia a Renzi, che fa tante proposte, sia a Bersani che ne fa poche e scalcia di fatto a rimorchio del governo.

    Quando Renzi e i suoi si sono dichiarati "rottamatori" ho creduto che volessero demolire per ricostruire. Bene, mi sono detto, questa battaglia contro i tanti (perché tante sono le correnti) leaders e portaborse che aspirano al comando per successione – spesso a se stessi – questa demolizione è necessaria a costruire il nuovo. Invece non è così. Renzi non significa una nuova identità ideale, non porta un modello di riformismo socialista risposta globale alla crisi del capitalismo. E' l'epifenomeno della protesta, non la soluzione. E se Bersani rappresenta il sole che va al grigio tramonto, Renzi non è il sol dell'avvenire. Peccato, perché è giovane e intelligente.

    Dunque, la sinistra di alternativa si allontana sempre più.