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Centocinquant'anni fa l’Italia era divisa e poverissima. Oggi compete con i Paesi più sviluppati. La rinascita è avvenuta grazie alla vittoria delle forze antifasciste giunta dopo due grandi tragedie belliche.
di Gianni Farina *)
Il 17 marzo 1861 Vittorio Emanuele II ha proclamato il Regno d’Italia. Il 17 marzo 2011 in Italia si è celebrata la Festa nazionale per ricordare 150 anni da quella data storica.
È stato il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, a volere fortemente rimarcare l’anniversario, invitando per il 2 giugno (Festa della Repubblica) 26 capi di stato europei, oltre a Stati Uniti, e Russia.
Per questa importante occasione il Presidente della Repubblica ha ricordato gli italiani all’estero, poiché alla lista dei Paesi invitati ha aggiunto anche quelli dove vivono le comunità italiane più numerose.
L’ostilità della Lega sull’indizione del 17 marzo Festa nazionale ha rivelato la fragilità dello spirito nazionale di una parte consistente degli attuali governanti.
Bene ha fatto, quindi, il Capo dello Stato a sottolineare che “ricordare lo stato uinitario non è uno spreco di tempo né di denaro, è un investimento per il domani, per favorire la soluzione dei problemi che sono dinanzi a noi. Non c’è retorica - ha affermato - nel recuperare con fierezza il valore dell’unità e dell’indivisibilità nazionale con Nord e Sud uniti per il progresso”.
Iniziate a Reggio Emilia con l’alzabandiera in occasione del compleanno del tricolore italiano, nato proprio nella città emiliana nel 1797, le celebrazioni si svolgeranno fino a novembre 2011 in Italia e nel Mondo.
Ricordare i 150 anni dell’Unità d’Italia ci permette di riflettere sulla storia del nostro Paese: i grandi passi avanti realizzati in un secolo e mezzo, da quando l’Italia era divisa e poverissima, ad oggi, che compete con i Paesi più sviluppati; le due grandi tragedie belliche e la rinascita che ne seguì grazie alla vittoria delle forze antifasciste; il fasto della cultura del cinema e dell’arte, ma anche le divisioni e le contraddizioni economiche che accrescono il divario Nord-Sud.
Invito anche i connazionali all'estero ad abbandonare a partecipare simbolicamente ai festeggiamenti dell’Unità d’Italia, esponendo la bandiera italiana sul balcone, ascoltando l’Inno di Mameli, telefonando oppure scrivendo una mail ad amici e familiari per ricordare la lotta e il sacrificio dei protagonisti del Risorgimento italiano: Garibaldi, Mazzini, i patrioti della repubblica romana e delle cinque giornate di Milano, Carlo Pisacane e i trecento "giovani e forti", caduti combattendo per la libertà e la democrazia. Viva l’Italia!
*) Deputato del PD, eletto nella Circoscrizione Estero.