lunedì 14 giugno 2010

I giornalisti hanno il dovere di lottare

IPSE DIXIT
Lo libertà di stampa - "La libertà di stampa è forse quella che ha sofferto di più il lento degrado dell'idea di libertà". - Albert Camus      

VISTI DAGLI ALTRI
A cura di Internazionale - Prima pagina 

La legge sulle intercettazioni approvata dal Senato
La legge bavaglio italiana ha superato l'esame del senato con 164 voti a favore e 25 contrari nel corso di una seduta caratterizzata dalle proteste dell'opposizione. I parlamentari del Partito democratico denunciano infatti "la morte della libertà". I rappresentanti dell'Italia dei valori non hanno partecipato alla votazione perché sono stati espulsi dall'aula dopo aver occupato palazzo Madama mercoledì sera.

El País, Spagna        

DAL PRESIDENTE DELL'UNIONE NAZIONALE CRONISTI ITALIANI (UNCI) RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO

SCIOPERO GENERALE IMMEDIATO 

I giornalisti hanno il dovere di lottare con tutte le armi contro il ddl Alfano   
di Guido Columba, presidente dell'UNCI 

Sciopero generale immediato. Senza se e senza ma. Quando l’avversario combatte con uno spadone non lo si può contrastare impugnando una margherita.

    Con il disegno di legge Alfano sulle intercettazioni governo e maggioranza  cercano di travolgere la Costituzione e l’assetto giuridico e sociale della nostra democrazia.

    I giornalisti hanno il dovere di informare i cittadini in modo corretto, completo e tempestivo. Il primo loro obbligo è dunque quello di far loro capire cosa sta accadendo, combattendo in breccia la propaganda e il marketing politico di chi ha concepito e sta cercando di realizzare i punti base del Piano di rinascita della P2: disarmare la magistratura e imbavagliare la stampa. Perché la prima si occupi solo dei ladri di galline e la seconda convinca gli italiani di vivere dentro una soap opera continuata.

    L’Unione Cronisti ha capito immediatamente la portata eversiva del Ddl Alfano sulle intercettazioni e l’ha combattuto apertamente e duramente. E, allo stesso tempo, ha sollecitato tutte le organizzazioni del giornalismo a fare altrettanto.

    Con la stessa chiarezza, l’Unci sostiene che prevedere lo sciopero generale dopo un mese dal voto del Senato è un grave errore. Se è giusta, come lo è, l’analisi sull’attacco alla democrazia fatta concordemente da Unci, Fnsi, Ordine l’unica risposta al voto del Senato è lo sciopero generale immediato. Qui e ora. Sciopero seguito da un mese intero di manifestazioni in ogni città d’Italia e ripetuto alla vigilia del voto conclusivo della Camera. Prima del voto, non dopo.

    Quando la democrazia è in pericolo è meglio farne due, tre, quattro di scioperi generali piuttosto che uno soltanto a babbo morto.

    Tutte le altre iniziative per informare i cittadini di quanto accade sono giuste e necessarie e vanno intensificate, ma lo sciopero generale deve essere l’arma principale dei giornalisti per contrastare il tentativo di sovvertire la democrazia.       

DA "CRITICA LIBERALE" RICEVIAMO E VOLENTIERI PUBBLICHIAMO

LISTIAMO A LUTTO 
BERLUSCONI HA IMBOCCATO SENZA REMORE LA VIA DELL’EVERSIONE DEMOCRATICA. LA SUA SPUDORATA DICHIARAZIONE CONTRO LA CARTA COSTITUZIONALE («È INFERNALE GOVERNARE RISPETTANDO LA COSTITUZIONE») È IL PERVERSO FONDAMENTO DELLA LEGGE CHE SI PROPONE DI OSTACOLARE LE INCHIESTE GIUDIZIARIE E LA FORMAZIONE DI UN’OPINIONE PUBBLICA INFORMATA. CONSAPEVOLI DELLA CRITICITÀ DEL MOMENTO, LISTIAMO A LUTTO IL NOSTRO SITO, PER RICORDARE PERMANENTEMENTE AI CITTADINI ITALIANI CHE SIAMO TUTTI VITTIME DI UN REGIME LIBERTICIDA.