martedì 21 dicembre 2010

TRE LETTERE SUL CASO RAZZI

Dimissioni!

Antonio Razzi, smentendo tutte le dichiarazioni di fedeltà rilasciate sino a qualche settimana prima, ha votato la fiducia al governo Berlusconi. Anzi il suo voto, insieme a quello di un manipolo di voltagabbana, è stato decisivo per salvare il governo. È una vergogna che indigna la comunità italiana in Svizzera!

    Il tradimento compiuto da Antonio Razzi dileggia non solo le elettrici e gli elettori dell'Italia dei Valori, ma la più vasta comunità degli italiani all'estero che si riconoscono nello schieramento di centrosinistra e quanti credono in una una politica seria basata su coerenza e trasparenza dei comportamenti.

    È necessario a questo punto un atto di pulizia. Da parte della magistatura innanzitutto, affinché vengano indagate tutte le circostanze in cui è maturato questo improvviso voltafaccia e affinché si faccia piena luce anche su ipotesi di illeciti nella gestione di fondi regionali dell'Abruzzo di cui la stampa ha dato notizia.

    Ma c'è bisogno urgente di chiarezza anche sul piano politico. Nel caso di Razzi non si può credibilmente invocare l'argomento della libertà di mandato prevista per i parlamentari, tanto più perché egli non ha fornito - né è in grado di fornire - ogni minima argomentazione ideale e politica alla base del suo improvviso ripensamento.  Non può certamente pensare di cavarsela con il patetico comunicato in cui ha descritto i suoi conflitti personali con il presidente del suo ex-partito: proprio con quel presidente che, con colpevole leggerezza, per due volte lo aveva candidato.

    Come italiani all'estero non possiamo sentirci rappresentati in parlamento, in alcun gruppo politico, da un voltagabbana incompetente. Antonio Razzi non può tornare in Svizzera, tra le collettività che gli hanno espresso la fiducia, senza aver compiuto  l'unico atto chiarificatore che può fare: le dimissioni!  Oggi più che mai è necessario chiedergli a viva voce e senza ambiguità di lasciare subito lo scranno parlamentare!

Sinistra Ecologia Libertà - Svizzera

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Per completezza d'informazione informiamo che l'on. Razzi ci ha scritto per segnalarci una lunga intervista con Salvatore Viglia apparsa sul sito: http://www.politicamentecorretto.com/index.php?news=31722. In essa si legge:

D. - Ma dal nulla non è sorta però questa leggenda.

RAZZI - (...) all’epoca dei fatti con più comunicati stampa ho smontato la fasulla notizia del mutuo. Ho sempre smentito a 360 gradi. Mai nessuno propose allora come nessuno ha proposto ora, una cosa di questo tipo. L’ho sconfessato decisamente e subito ma i giornalisti vi hanno fatto la scarpetta ed il partito l’ha usata per farsi propaganda. Per quanti insistono su questa falsa riga, anche a mezzo stampa, ho già dato ai miei legali mandato per i risvolti penali che queste affermazioni significano.

D.: Qual è stata la molla che le ha fatto scattare la decisione, la fatidica goccia che ha fatto poi traboccare il vaso?

RAZZI - La mia nomina a responsabile dell’Italia dei Valori nel mondo per gli italiani all’estero. Mi sentivo per un verso inorgoglito, dall’altro non riuscivo a spiegarmi le modalità e la tempistica con la quale mi arrivava la nomina. Mi si avvicina Di Pietro nel ristorante della camera e me lo dice. Punto. Da allora ho dato una sferzata alla mia politica, mi sono attrezzato per poter affrontare questa fase decisamente incisiva ed importante dando davvero una svolta a tutta la mia attività. Tutti i miei comunicati stampa, documenti politici ecc. portavano un sottotitolo “Piano di rilancio dell’Italia dei Valori nel mondo”. Ma notavo che più la mia azione diveniva incalzante più produceva insofferenza in quanto mostravo di aver elevato decisamente il livello dell’azione politica che mi riguardava e questo fatto invece che far piacere indispettiva. Si immagini che consegnai in quel periodo una bozza di progetto di legge a mio parere molto innovativo, difficile ma sarà l’orientamento futuro all’on. Donadi per averne un parere, ancora sto aspettando. Menefreghismo assoluto. In realtà, se non avessi avuto quella nomina, se non mi fossi dato da fare politicamente per meritarmela, non sarei riuscito a capire che ai miei danni ed alle mie spalle si tramava vigliaccamente il fatidico calcio al fondoschiena. Non che mi interessasse la ricandidatura perché se vogliamo essere chiari e cinici, in questa fase invece il vitalizio l’avevo maturato per aver concluso i cinque anni di legislatura. Quindi le anticipo ancora una risposta qualora volesse essere caustico. Faccio questa precisazione perché è la prova del nove che essere ricandidati per me non era vitale, potevo farne a meno come posso oggi farne a meno. No, era il subdolo atteggiamento ed il sotterfugio di Di Pietro che non digerivo. In fondo, come uomo, non accetto da lui lezioni, sono anche più grande in età. La misura era oramai colma.

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Sempre per completezza d'informazione informiamo altresì che Massimo Pillera, ex portavoce dell'on. Razzi, ha dichiarato:

"Il motivo della scelta di Razzi? L'ha spiegato lui stesso il 25 novembre durante una cena a Zurigo: Angelino Alfano gli ha garantito la rielezione e Franco Frattini gli ha permesso di segnalare un nome come prossimo Console onorario di Lucerna. Mentre Antonio Di Pietro gli aveva già dato il benservito a causa di un processo pendente". Pillera inoltre intervistato Maria Luisa Bevacqua, cassiera della Federazione Emigrati abruzzesi in Svizzera, di cui Razzi è stato presidente. Secondo la donna Razzi avrebbe utilizzato per scopi personali i fondi stanziati dalla Regione Abruzzo per l'alluvione che ha colpito la città svizzera nel 2005 (ascolta l'audio). Alessandro Ferrucci e Peter Gomez riferiscono su Il Fatto che l'associazione abruzzese avrebbe promosso contro l'on. Razzi un procedimento penale tuttora in corso (www.ilfattoquotidiano.it).