mercoledì 8 giugno 2011

La lotta di Pannella per l'amnistia e la democrazia

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo

 

Pannella (a ottantadue anni) è da quaranta giorni in sciopero della fame contro la condizione carceraria in Italia. Nel nostro paese  i detenuti vengono stipati nelle celle in condizioni spesso disumane. La protesta del leader radicale – che si sta diffondendo nei penitenziari e al di fuori di essi – è una battaglia di civiltà.

 

don Andrea Gallo

 

Totale solidarietà e appoggio alla lotta nonviolenta di Pannella per l'amnistia e la democrazia. Marco Pannella per me è da sempre uno dei massimi punti di riferimento per la difesa dei diritti civili di tutte le persone: quelle italiane, ma non solo loro: anche gli stranieri, che sono detenuti nelle carceri. Dunque, massima, massima, massima solidarietà con Marco.

    Ricordo anni fa, siamo partiti, lui, io e tantissime altre persone, da via della Conciliazione a Roma fino al Quirinale, era la marcia di Natale per l'amnistia e l'indulto, mi fece parlare sotto il carcere di Regina Coeli…

 

L'obiettivo è questo: se andiamo a cercare nella Costituzione di questo paese, che ha avuto Cesare Beccarla, e dovrebbe essere un nostro vanto: è previsto, prescritto come obbligo quello del reinserimento del detenuto.

    C'è una legge inapplicata, e così abbiamo le carceri come discariche sociali…Quindi ben venga l'iniziativa di Marco Pannella: io vorrei essere come lui, io sono con lui: incarna i valori cristiani, ma anche quelli socialisti, liberali. Totale solidarietà dunque con la sua lotta, ed è chiaro che la sua è una lotta per una riforma generale della Giustizia. Marco ha ragione: la politica, la partitocrazia non riesce a rinnovarsi, il loro unico obiettivo non è essere al servizio dei cittadini, per il bene comune, ma entrare nelle stanze del potere.

    Questo significa che non c'è democrazia, stiamo andando alla barbarie. Il digiuno, la lotta di Pannella dovrebbe stimolare tutti gli uomini e le donne di buone volontà.
 
 

Il cosiddetto revisionismo

 

IL PDL A SALÒ

"Dopo il tentativo di depenalizzare l'apologia del fascismo, sanzionata dalla Costituzione, torna da parte della Destra la proposta di legge che equipara i repubblichini di Salò agli ex combattenti e ai partigiani", denuncia la vicepresidente della commissione Difesa del Senato, Roberta Pinotti (PD).

 

"E' davvero deprimente che il Pdl non trovi niente di meglio di cui occuparsi che del tentativo di riscrivere la storia d'Italia, per mettere sullo stesso piano i repubblichini, che stavano con i nazisti che deportavano gli ebrei ad Auschwitz,  con chi è salito in montagna a combattere per la propria libertà e quella del nostro Paese." – Così Roberta Pinotti del PD ha commentato l'ennesima iniziativa neo-revisionista delle destre al governo.

    "Mentre il  Premier è ossessionato da un pericolo comunista inesistente - conclude la sen. Pinotti -  ben più concretamente alcuni esponenti del suo partito  propongono provvedimenti che sembrano voler riabilitare il fascismo".
 
 
 

LAVORO E DIRITTI

a cura di rassegna.it

 

Fincantieri ritira il piano industriale

Circa mille lavoratori in corteo contro i licenziamenti. Poi l'annuncio dell'ad Giuseppe Bono durante il tavolo al ministero dello Sviluppo economico. Il progetto prevedeva 2.550 esuberi e la chiusura di alcuni stabilimenti. Al via due tavoli regionali.

 

"Il piano presentato nei giorni scorsi non era una novità per nessuno, io sono una persona che si assume le sue responsabilità ma con gli attacchi subiti da tutte le parti, da destra e sinistra, anche la mia forza viene meno. Ritiro il piano e spero che cosi si possano esorcizzare le tensioni". È quanto avrebbe affermato l'amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, secondo quanto riferiscono fonti sindacali presenti all'incontro che si è svolto al ministero dello Sviluppo economico. Il progetto prevedeva 2.550 esuberi e la chiusura di alcuni stabilimenti.

    Il corteo dei lavoratori giunti nella capitale da tutta Italia, fermo vicino l'arco di Costantino, ha accolto la notizia con applausi e grida. "È un primo risultato, la battaglia continua", ha detto ai manifestanti il segretario generale della Fiom di Genova, Franco Grondona. E, rivolto allo schieramento di polizia che ha impedito alla manifestazione di arrivare al Colosseo, ha aggiunto: "Saluto e ringrazio anche le forze dell'ordine che volevano farci il trappolone...".

    Il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani, al termine del tavolo con azienda e sindacati, ha annunciato che ora verranno aperti due tavoli regionali, uno ligure e uno campano. "Il governo ha preso atto e apprezzato la decisione della Fincantieri. Nei prossimi mesi, con i tavoli si potranno trovare soluzioni compatibili con livelli occupazionali adeguati".