martedì 3 giugno 2008

Nella libertà e nella legalità

Poteri speciali ai prefetti
Senza fare pubblicità e senza comunicati stampa, usando la via della pubblicazione in Gazzetta ufficiale, sabato scorso Silvio Berlusconi ha concesso una serie di poteri speciali ai prefetti di Roma, Milano e Napoli per risolvere l'"emergenza rom". L'ordinanza consente ai commissari di "censire, allontanare, trasferire o espellere, per via amministrativa o giudiziale", i cittadini di etnia rom.

El País, Spagna vai al sito
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Festa della Repubblica
C'è un rischio di regressione civile
Nel suo messaggio il capo dello Stato esprime anzitutto un augurio "che la festa del 2 giugno possa rappresentare un momento di serenità", ma segnala anche un "rischio di regressione civile".

di Giorgio Napolitano
Presidente della Repubblica
Ricordiamo in queste settimane – con una mostra al Quirinale – la figura di Luigi Einaudi, grande studioso, maestro di vita civile e uomo delle istituzioni, che nel 1948 fu eletto Presidente della Repubblica.
Ma questa giornata è l’occasione per ricordare anche come nacque, oltre sessant’anni fa, la Repubblica : tra grandi speranze e potendo contare sulla volontà allora diffusa tra gli italiani di ricostruire e far rinascere il paese, in un clima di libertà, attraverso uno sforzo straordinario di solidarietà e unità.

Ma non posso tacere la mia preoccupazione, in questo momento, per il crescere di fenomeni che costituiscono invece la negazione dei principi e valori costituzionali : fenomeni di intolleranza e di violenza di qualsiasi specie, violenza contro la sicurezza dei cittadini, le loro vite e i loro beni, intolleranza e violenza contro lo straniero, intolleranza e violenza politica, insofferenza e ribellismo verso legittime decisioni dello Stato democratico.
Chiedo a quanti, cittadini e istituzioni, condividano questa preoccupazione, di fare la loro parte nell’interesse generale, per fermare ogni rischio di regressione civile in questa nostra Italia, che sente sempre vive le sue più profonde tradizioni storiche e radici umanistiche.
Costruiamo insieme un costume di rispetto reciproco, nella libertà e nella legalità, mettiamo a frutto le grandi risorse di generosità e dinamismo che l’Italia mostra di possedere. Buona festa della Repubblica a tutte le italiane e gli italiani!

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SVIZZERA: NO !
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Dalle urne svizzere un NO alla destra xenofoba
Il sindacato Unia impegnato con successo a favore di procedure di naturalizzazione realmente democratiche
di Vania Alleva *)
Il sindacato Unia è soddisfatto del NO netto all’iniziativa di legge popolare sulle naturalizzazioni. Con la sua campagna xenofoba l’UDC non è riuscita ad avere la meglio. L'attacco allo stato di diritto è fallito. E questo è un segnale chiaro contro ogni strumentale abuso in tema di “migrazione.

Il risultato non è solamente una vittoria per i diretti interessati, ma anche un successo per lo stato di diritto.
Il responso popolare dice NO a decisioni arbitrarie e discriminatorie sulle naturalizzazioni. Le persone, che da minimo 12 anni vivono in Svizzera, vi lavorano e vi pagano le imposte, avranno in futuro il diritto nelle procedure di naturalizzazione a un trattamento corretto ed equo.

L'Unia che è il maggior sindacato svizzero e anche la più numerosa organizzazione di migranti nel nostro Paese, si è impegnato con determinazione contro l’iniziativa della destra blocheriana.

L'Unia auspica che le autorità traggano ora le giuste conclusioni dal responso delle urne rafforzando l’impegno a favore dell’integrazione.

In primo luogo occorrerà intervenire sull’applicazione incredibilmente restrittiva dei criteri di naturalizzazione in uso in alcuni cantoni, che comporta esami d’idoneità, costi in parte molto elevati e lunghi tempi di residenza supplementare, in aggiunta a quelli federali.

*) Unia migrazione


QUANDO IL POPOLO SCONFIGGE IL POPULSIMO
Domenica 1 giugno si è votato in Svizzera per tre oggetti: su un’iniziativa popolare per “naturalizzazioni democratiche” con la quale i proponenti intendevano ridare ai comuni la possibilità di decidere in merito alle richieste di naturalizzazione degli stranieri; su un’altra iniziativa popolare concernente la “sovranità del popolo senza la propaganda di governo” per limitare l’informazione del governo elvetico prima delle votazioni, ossia per evitare una sua influenza elettorale; ed infine su un articolo costituzionale a riguardo dell’assicurazione malattia per migliorarla e renderla più economica, a detta dei suoi fautori, ma ritenuta dai suoi contestatori una norma pro assicurazioni malattia. Tutti e tre oggetti sponsorizzati dalla Destra.

Ovviamente, come spesso accade in Svizzera, l’argomento politicamente più rilevante e ritenuto il più incerto dagli analisti politici elvetici era sicuramente quello relativo alle naturalizzazioni. Un vecchio e tradizionale cavallo di battaglia della Destra nazionalpopulista e conservatrice di Christopher Blocher riguardando gli stranieri contro i quali il suo partito, l’UDC, ha sempre combattuto e deve, peraltro, le sue fortune elettorali. Anche in questa occasione l’UDC ha investito tutte le sue energie e molti soldi in una campagna elettorale condotta con slogan e manifesti dal contenuto xenofobo e contrastata sia dal governo che dal parlamento ma, soprattutto, dal partito socialista e dal sindacato elvetici.

Il popolo elvetico dimostrando una grande maturità politica non si è fatto incantare dal canto delle sirene dell’UDC ed ha respinto con una larga maggioranza tutti e tre gli oggetti in votazione e di questo risultato l’Unione degli Italiani nel Mondo esprime grande soddisfazione. Un risultato, in particolare, quello sulle naturalizzazioni che è di buon auspicio per la prossima scadenza elettorale alla quale sarà chiamato il popolo svizzero, sempre su iniziativa dell’UDC di Christopher Blocher, contro l’accordo bilaterale del 2002 concluso dalla Confederazione con l’Unione Europea sulla libera circolazione delle persone!

Dino Nardi
responsabile della UIM in Europa