lunedì 2 giugno 2008

E' nata la web radio della Cgil dedicata al mondo del lavoro

E' nata "Articolo 1", in omaggio al primo, "fondamentale" articolo della carta costituzionale, la web radio della Cgil, tutta dedicata al mondo del lavoro. Il battesimo, ieri, con la diretta della Conferenza di organizzazione del sindacato guidato da Guglielmo Epifani.

In una conferenza stampa, a Roma, sono stati il segretario confederale della Cgil Fulvio Fammoni, e il direttore del nuovo "strumento d'informazione" del sindacato Altero Frigerio, a presentare la nuova iniziativa editoriale.

“Da tempo - Ha spiegato Fammoni - lamentiamo che attorno al mondo del lavoro le informazioni sono spesso inadeguate e di parte. Si pensi, per esempio, al problema della sicurezza, al rapporto tra lavoro e immigrazione, al precariato”.

“La nuova iniziativa editoriale - ha aggiunto il dirigente sindacale - non ha certo l’ambizione di risolvere un problema che ha radici politiche, culturali ed editoriali, che come tali vanno affrontate, ma si propone di dare un contributo anche dall’interno del mondo dell’informazione, con la pluralità di presenze, espressioni ed opinioni che spesso mancano e soprattutto dando la parola ai lavoratori”.

“La scelta - ha concluso Fammoni - è quella di utilizzare i diversi linguaggi della comunicazione: il web, la scrittura e la lettura col portale dedicato, la parola e l’ascolto col web e con un rapporto con radio in FM e in prospettiva anche con le immagini”.

“La nuova emittente - ha sottolineato il direttore della web radio, Altero Frigerio - unisce due mezzi caldi e interattivi come internet e radio. Sfrutterà le nuove tecnologie con l'obiettivo di una comunicazione capace di offrire servizi e notizie in tempo reale, ma anche di ascoltare e dialogare con lavoratrici e lavoratori, giovani, occupati e non, pensionati, e più in generale con il pubblico della radio e della rete. In questo quadro, non trascureremo la radio in fm: le due edizioni quotidiane del Gierrelle e alcuni speziali dedicati agli anziani e al mondo dei servizi saranno diffuse anche attraverso alcuni circuiti analogici”.

“Per quanto riguarda il palinsesto - ha concluso Frigerio - offriremo all'ascoltatore un panorama di notizie che avrà al centro sempre il lavoro e il suo valore sociale. La programmazione mattutina, dalle 9 alle 12, avrà un ritmo veloce, da "quotidiano", e spazierà dalla Rassegna stampa di apertura, ai focus e agli eventi in agenda, fino a un notiziario di tre minuti, il Gierreelle, il giornale radio del lavoro delle 12, con le ultime notizie e gli aggiornamenti sull'universo del lavoro. Nel pomeriggio, tra le 15 e le 18, si darà spazio alle rubriche dedicate ai servizi, alle problematiche degli anziani, ai fatti internazionali e alle iniziative culturali legate al tema del lavoro. A chiudere le trasmissioni giornaliere un secondo appuntamento con il Gierreelle alle ore 18”.

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Ipse dixit

Finzione - «La comunanza spirituale, che si presumeva indistruttibile, della sostanza tedesca e di quella ebraica ebbe consistenza fintantoché queste due sostanze coabitarono realmente sempre e solo per il coro delle voci ebraiche e, dal punto di vista della realtà storica, non fu mai altro che una finzione, una finzione che, mi consenta, è stata pagata troppo cara».
- Gershom Scholem


Anno 1907 - «Ciò che vi è di nuovo oggi nella nostra condizione è che i nostri avversari, per quanto ci possa apparire incredibile, contano sul nostro annientamento, da realizzarsi in tempi relativamente brevi. E non sono affatto soltanto gli antisemiti dichiarati a nutrire una tale scervellata convinzione, ma va invece detto chiaramente che questa convinzione è presente oggi nelle più estese cerchie della popolazione liberale tedesca e presso molti che noi consideriamo nostri amici personali».
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Hermann Cohen


Anno 2008 - «Nel Museo ebraico c'è una grande foto di Ugo Foà, presidente della Comunità negli ultimi anni del fascismo. Pluridecorato, bell'uomo, elegante, magistrato. Ed è ritratto in camicia nera. Ma accanto c'è anche il pigiama di Auschwitz. Ed è proprio lì il baratro, tra la perfetta integrazione e la Shoah».
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Riccardo Pacifici