La Costituzione affida alla Repubblica il compito di "rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese". Cosa si può volere di più? Una sinistra capace di difendere la Carta e di realizzare il programma di emancipazione in essa contenuto. Per questa ragione ero all'assemblea convocata da Anna Falcone e Tomaso Montanari domenica scorsa al Teatro Brancaccio di Roma. Data la straordinaria partecipazione di delegazioni da tutt'Italia, non ho preso la parola. Ma, se l'avessi fatto, avrei voluto dire che...
di Felice Besostri - avvocato socialista, coordinatore degli avvocati antitalikum
Vorrei parlare di leggi elettorali e della necessità, quasi maniacale, che siano conformi a Costituzione perché è ormai pacifico dopo le sentenze della Consulta e della Cassazione, che come cittadini italiani, cui appartiene la sovranità, abbiamo il diritto "inviolabile e permanente" di votare in conformità alla Costituzione.
Le leggi elettorali sono cose molto tecniche, complicate e noiose, ma se non scegliete voi i vostri rappresentanti, perché questi dovrebbero dare priorità ai vostri problemi e non agli interessi di chi li candida e nomina?
Spero, tuttavia, che questo ruolo, che mi è preassegnato, finisca presto non perché non voglia impugnare la terza legge elettorale incostituzionale: la ragione principale per dedicarsi ad altro è che se fosse approvata una terza legge elettorale incostituzionale dopo il Porcellum e l'Italikum e si votasse con una tale legge sarebbe un segno inequivocabile che la nostra democrazia è compromessa e che negli organi al vertice delle istituzioni si annidano i nemici della nostra COSTITUZIONE:
- un GOVERNO, che la promuove, come ha fatto con l'Italikum magari ponendo la fiducia;
- un PARLAMENTO, che l'approva e
- un PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, che la promulga e
- un PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, lo stesso, che sciolga le Camere e indica elezioni in modo da impedire di fatto un controllo di costituzionalità.
La legge affossata dal PD era in contrasto con la Carta in almeno 3 punti, che si potevano superare con:
- Voto disgiunto per collegio uninominale e lista circoscrizionale proporzionale;
- Sblocco delle liste circoscrizionali, non necessariamente con le preferenze;
- Soglia di accesso regionale e non nazionale per il Senato.
Ci sono anche altri problemi come il privilegio degli elettori trentin-altoatesini, il numero esagerato di sottoscrizioni per la presentazione di liste per i nuovi ed esenzioni totali per chi già c'è, il riequilibrio effettivo della rappresentanza di genere, ma non entriamo nei dettagli.
Personalmente e politicamente vorrei potermi occupare dello stato della sinistra in Europa, senza distinguerla tra occidentale e orientale o fuori/dentro la UE e nel resto del mondo, perché siamo in un mondo globale.
Una volta i liberali erano cosmopoliti, i democratici cristiani universalisti e la sinistra, socialista e comunista, internazionalista. Tutto questo si è perduto e se lo spazio dove estendere il nostro sguardo si riduce ai nostri orticelli, da quegli orizzonti, troppo angusti, non vedremo mai sorgere alcun sole dell'avvenire, nemmeno una fiammella di speranza.
Ora abbiamo un'occasione storica perché il bipolarismo coatto è stato messo in crisi dall'annullamento delle due leggi, il Porcellum e l'Italikum, che lo volevano consacrare contro la Costituzione. Tuttavia sono convinto, che quelle decisioni, in particolare quella del gennaio 2014, non sarebbero state possibili se il bipolarismo non fosse stato sconfitto prima nelle urne delle elezioni 2013, quando votarono per i due maggiori partiti il 58,66% (nel 2008 erano il 70,56%) degli elettori italiani, che inventarono un terzo polo col M5S. Le ultime elezioni francesi, le presidenziali, ma ancora di più le legislative di domenica scorsa, 11 giugno, devono essere intese come un campanello dall'allarme (per la prima volta hanno votato in meno del 50%), cioè allontanando dalle urne la maggioranza degli elettori, è possibile inventare un movimento politico, che conquisti la maggioranza di un Parlamento, tanto più artificialmente amplificata, quanto più il sistema elettorale è maggioritario. Ovviamente non basta un leader nuovo, intelligente e con presenza mediatica, occorrono anche soldi, tanti soldi e troppi soldi di provenienza, da chi ne ha, sono incompatibili con una vera democrazia. Da qui l'entusiasmo anche in Italia per MACRON, che ci sbarazza dell'antinomia destra/sinistra, a favore di quella più funzionale al potere tra responsabili ed estremisti, tra europeisti e populisti.. Ma torniamo a noi e alle leggi elettorali: una legge elettorale è sempre una scelta politica, non tecnica. Se si chiede un premio di maggioranza per le coalizioni, significa, a sinistra, che ci si vuol alleare con il PD, un qualsivoglia PD, chiunque ne sia il segretario. L'Italia dopo tre Parlamenti eletti con una legge maggioritaria incostituzionale ha bisogno di un momento di verità e perciò di una legge elettorale proporzionale, non perché il proporzionale sia meglio in assoluto e sempre, ma perché soltanto un Parlamento eletto con la proporzionale può decidere come coniugare rappresentanza e stabilità.
Qui entra di prepotenza la questione delle soglie di accesso, per le quali non esistono numeri pitagorici con significati simbolici, esoterici o magici.
In Italia storicamente abbiamo avuto una soglia del 4% introdotta dal Mattarellum per il riparto della quota proporzionale, la stessa soglia è stata prevista nel 2005 dal Porcellum per la Camera( 8% Senato) ed estesa nel 2009 alla legge per il Parlamento Europeo. Nelle leggi elettorali regionali la soglia oscilla tra il 3% e il 5%. Nei Comuni con più di 15.000 abitanti e nell'Italikum è il 3%. Il 5% nazionale per la Camera e in violazione dell'art. 57 Cost. per il Senato è comparso nel Germanichellum. L'entità non ha parametri costituzionali, se non quello dell'irrazionalità.
Il limite dell'irrazionalità ad avviso degli avvocati antitalikum è superato per la soglia del 8% residuata per il Senato, che è composta dalla metà dei membri Camera e che prevede già delle soglie naturali più alte per la conquista sicura di un seggio nelle regioni con 1, 2, 7, 8, 9 o 10 senatori, cioè ben 11 su 20 regioni, la maggioranza. Altra questione non meno importante sono le firme di elettori da raccogliere per presentare le liste, che discriminano i nuovi soggetti, rispetto a quelli già presenti in Parlamento e massime per i gruppi parlamentari esistenti al 1 gennaio 2014 alla Camera dei deputati grazie ad una norma transitoria nascosta nell'art. 2 c. 36 della legge n. 52/2014 e che il Germanichellum avrebbe esteso anche al Senato. Di tale favore a sinistra può beneficiarne soltanto Sinistra Italiana, per questo è bene che sia qui: potremo sentire che uso ne vorrà fare per facilitare un processo di aggregazione a sinistra, uso questo termine con perplessità, perché molti, di quelli che ho consultato, lo ritengono ambiguo e/o generico e preferirebbero un'unità per l'attuazione della Costituzione, perché basterebbe per soddisfare l'aspirazione alla giustizia sociale dare corpo al Secondo Comma dell'art. 3 Cost. "E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese".
Cosa si può volere di più? I soviet degli operai, di soldati e dei contadini?
Usiamo quindi con cautela la parola sinistra, che come sostantivo è accettabile, ma come aggettivo molto meno: tutti qui comprendiamo la differenza tra una lista di sinistra e una sinistra lista che ricordi l'Arcobaleno. Partiamo dalla Costituzione, di cui non abbiamo il monopolio, per costruire una lista civica e unita di sinistra aperta a tutti, anche a quelli che non si identificano in questa parte politica e, pertanto, larga, inclusiva e plurale.