mercoledì 23 aprile 2008

Il dibattito tra i lettori

La seduzione del potere

Lasciamo stare Boselli ancora prigioniero, a quanto sembra, del suo solipsismo, e cerchiamo di riflettere, spero anche con il contributo dei lettori, sulle ragioni e sugli esiti della sconfitta che pesa sulle nostre sciagurate polemiche e contrapposizioni.

Lasciamo stare anche il Mago Atlante (Bertinotti). La punta della spada di Bradamante ne ha rivelato il vero volto di povero vecchio.

Io qui vorrei svolgere una breve considerazione sul fallimento del tentativo di Veltroni di sfondare al centro, tra i cattolici. Devo premettere una citazione di George Duby, che credo possa servire come punto di partenza di qualsiasi analisi: “Quello che io, in quanto medievalista – scrive Duby – ho potuto osservare, è che ciò che viene prodotto nelle sfere più alte, intorno al potere, intorno al principe, esercita sugli ambienti immediatamente inferiori un’attrattiva, un fascino che si fa strada a poco a poco e si espande, un passo dopo l’altro, fino nelle fondamenta dell’edificio sociale”.

Questo per soggiungere, nel caso che mi interessa, che il berlusconismo, con tutto quello che comporta e che conosciamo, e la diffusione della cultura dell’illegalità hanno eroso la credibilità e l’affidabilità della stragrande maggioranza dei cattolici. Uno storico delle religioni, Jean Delumeau, ha constatato che nella storia del cristianesimo moderno si intersecano “due curve” che salgono o scendono: una è quella che esprime una religione qualitativa, fedele al messaggio evangelico, mentre l’altra traduce un conformismo “che palesa crepe e fenditure nella misura in cui l’ambiente sociale si trasforma”. Un conformismo di massa, per quel che ci riguarda, frutto di una potenza mediatica contro cui nulla ha potuto il pullmino del volenteroso Veltroni.

Gerardo Milani

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Ora nessuno potrà rivendicare niente

non ha perso la Sinistra Arcobaleno e il Partito Socialista per colpa del famoso "destino cinico e baro" ma per un sistema elettorale e una politica che ha polarizzato il voto sui due maggiori partiti PDL PD. All'interno di questa politica il PD in virtù dello spauracchio Berlusconi ha attirato almeno l'80 per cento dei voti della Sinistra Arcobaleno, ma non ha assolutamente tolto voti né al centro, né alla destra. Il bel risultato di questa assurda politica è che il PD non ha vinto le elezioni e che è stata cancellata la sinistra in Italia. Ora il PD ha raggiunto il suo primo scopo: cancellare ogni partito alla sua sinistra, ma non è detto che questa politica gli porti in futuro benefici. Otto punti percentuali del PDL sul PD sono proprio tanti, e qualcuno comincerà anche nel PD a chiedere il conto. Ritengo che nel disastro genereale ci sia un elemento positivo il fatto di aver azzerato tutti i precdenti gruppi dirigenti dei partiti che sono nella Sinistra Arcobaleno.

Ora nessuno potrà rivendicare niente. Occorre invece riflettere da subito sul futuro e a mio avviso il futuro è uno solo. Tramontata l'ipotesi Sinistra Arcobaleno come contenitore plurale (tra l'altro la Palermi del Pdci parla ancora di ridare vita alla presenza comunista!) ritengo che oggi ci siano le condizioni per creare un nuovo vero Partito Socialista le cui coordinate siano quelle di una politica innovativa di alternativa al capitalismo come sistema, l'ambientalismo, la centralità del lavoro e della lotta alla precarietà, la difesa e il rinnovamento del welfare state. Su queste basi dobbiamo ricreare la politica dal basso: nei posti di lavoro, nei quartieri, nei municipi e nelle città. E' così' che dobbiamo ricreare le condizioni per la costruzione di una forza politica radicata nella società e nei territori e la conseguente selezione del nuovo gruppo dirigente, che sia espressione della politica vera quella a contattodei bisogni e delle proposte dei lavoratori, dei pensionati, dei precari, delle realtà sociali. Compagne e compagni dobbiamo avere fiducia nelle nostra capacità. A volte le sconfitte sono necessarie per creare le condizioni delle future vittorie.

Bruno Pierozzi
Spi-Cgil

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Avremmo dato il voto anche alla nonna di Prodi

A me la prima ragione della sconfitta -- o mezza vittoria, a secondo dei punti di vista -- del PD, sembra lampante. Nonostante tutti i proclami e le improvvisate operazioni di facciata a favore di sconosciute trentenni, nonostante il sacrificio pasquale di Ciriaco da Nusco, direi che a occhio e croce il 95% della nomenklatura PCI-PDS-DS/Unione si è conservata intatta nel PD. Non serve qui che faccia nomi. Gli slogan veltroniani rubacchiati a Obama non hanno incantato nessuno: i voti che il fenomeno della svolta ha raccolto sono voti di grande responsabilità che un elettorato già schierato -- più contro lo psiconano che a favore di una sinistra senza attributi -- avrebbe dato a chiunque, anche a Prodi o alla nonna di Prodi. La grande responsabilità degli elettori si è misurata anche nella scelta, sofferta ma necessaria, che ha buttato fuori dal parlamento quella congerie babelica di litigiosi capeggiata dal rivoluzionario in cashemere. Purtroppo, in questo processo, altri voti della base sono andati alla Lega. Qui dobbiamo forse ringraziare l'incapacità di Veltroni di mediare almeno con le personalità valide della Sinistra Arcobaleno e la decisione di correre da solo. Un fatto sembra però certo: Veltroni non ha portato voti dal centro e in questo sta la sua grande sconfitta personale e politica. Senza un cambio vero prepariamoci ad altri quarant'anni della nuova DC, a meno che i comici genovesi e di tutta Italia non riescano a mettere in piedi un'alternativa un poco più credibile.

Marcello

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Siamo sostanzialmente d'accordo su quasi tutto quel che scrive Marcello. Ma perché neanche una parola sul socialismo europeo? Lì almeno vige un minimo di cultura della responsabilità: quando la SPD (o il Labour o il PSOE o il PSF ecc.. ecc.) perde, be', allora si cambia il gruppo dirigente... non il nome. Così fa la sinistra normale nei paesi normali. Non crediamo a una sinistra italiana salvata da Grillo. - La red dell'ADL
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Sconfitta epocale

Abbiamo subito una sconfitta epocale! E' chiaro che tutti i gruppi dirigenti vanno azzerati per ripensare un nuovo progetto di sinistra. Va innazitutto lanciata un'iniziativa a 360 gradi rivolta a tutta la società. Va lanciato un progetto socialista. Le europpe saranno un appuntamento fondamentale. E' lì che dovrà essere presentata in Italia un'offerta politica socialista omologa a quella di tutti gli altri paesi europei. I compagni di SA che condividono quest'ipotesi devono uscire allo scoperto subito, senza attardarsi nel cercare di frenare chi ha già in mente la ricostituzione di una forza comunista ortodossa. L'Italia ha urgentemente bisogno di una forza socialista, all'interno della quale possono e devono convivere sensibilità diverse tra loro ma accomunate dalla comune condivisione di idee e valori, così come accade in tutti i normali partiti socialisti del mondo.

Andrea Buonajuto