Riceviamo e volentieri pubblichiamo
di Dino Nardi
Vicepresidente del CGIE
In questi giorni i soliti "nostri" della Lega Nord, dimenticandosi per un momento dei "terrun", se la stanno prendendo con gli immigrati magrebini ed africani: dal "föra de ball" del mite Umberto Bossi (Ministro delle Riforme per il Federalismo), al "Bisogna respingere gli immigrati, ma non possiamo sparargli. Almeno per ora" come dire: carichiamo i moschetti ma aspettiamo a tirare il grilletto, del cauto Roberto Castelli (Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti). Per finire (per ora, forse) a quanto affermato, a tamburo battente, dall'imprudente europarlamentare leghista Roberto Speroni (suocero del capogruppo della Lega Nord alla camera dei Deputati, Marco Reguzzoni, per la serie "Parentopoli leghista") e cioè "noi siamo invasi, c'è gente che viene in Italia senza permesso violando tutte le regole. A questo punto vanno usati tutti i mezzi per respingerli, eventualmente anche le armi".
Ebbene, mentre questo accade in Italia, in Svizzera nel Cantone Ticino, abbiamo un'altra Lega, la Lega Ticinese, il cui leader Giuliano Bignasca, avendo stravinto nelle recenti elezioni del Cantone Ticino, riuscendo ad eleggere due ministri su cinque (in dieci anni, grazie alla sua politica contro i frontalieri italiani e gli accordi bilaterali Svizzera/Unione Europea, ha più che raddoppiato i consensi elettorali), le prime cose che ha detto sono state contro il Ministro Tremonti per lo scudo fiscale, contro i frontalieri italiani (circa 45'000) in Ticino e contro l'Unione Europea.
Senza dimenticare che questo "Bossi" elvetico è anche quello che ancora in tempi recenti voleva costruire lungo il confine tra Ticino e Lombardia un muro alto quattro metri come quello degli israeliani e che ha affrontato le ultime vittoriose elezioni ticinesi accordandosi con l'altro partito populista di destra elvetico, l'UDC (niente a che fare con il partito di Pierferdinando Casini, naturalmente). Ovvero il partito dei manifesti elettorali provocatori antistranieri come quello, per esempio, del "Bala i ratt" di una campagna razzista contro i frontalieri lombardi (i ratt), accusati di venire in Svizzera a rubare il formaggio, cioè il lavoro ed i soldi.
Evidentemente ognuno deve fare i conti con la sua Lega: i "terrun", i magrebini e gli africani (e, più in generale, tutti noi italiani purtroppo) con la Lega Nord e, a sua volta, i leghisti nostrani della Lombardia e dell'Alto novarese (e, più in generale, tutti noi italiani purtroppo) con la Lega dei Ticinesi. Il tutto a conferma di quanto ebbe a dire Luciano De Crescenzo nel film cult "Così parlò Bellavista" e cioè che nel mondo "si è sempre meridionali di qualcuno"!
di Dino Nardi
Vicepresidente del CGIE
In questi giorni i soliti "nostri" della Lega Nord, dimenticandosi per un momento dei "terrun", se la stanno prendendo con gli immigrati magrebini ed africani: dal "föra de ball" del mite Umberto Bossi (Ministro delle Riforme per il Federalismo), al "Bisogna respingere gli immigrati, ma non possiamo sparargli. Almeno per ora" come dire: carichiamo i moschetti ma aspettiamo a tirare il grilletto, del cauto Roberto Castelli (Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti). Per finire (per ora, forse) a quanto affermato, a tamburo battente, dall'imprudente europarlamentare leghista Roberto Speroni (suocero del capogruppo della Lega Nord alla camera dei Deputati, Marco Reguzzoni, per la serie "Parentopoli leghista") e cioè "noi siamo invasi, c'è gente che viene in Italia senza permesso violando tutte le regole. A questo punto vanno usati tutti i mezzi per respingerli, eventualmente anche le armi".
Ebbene, mentre questo accade in Italia, in Svizzera nel Cantone Ticino, abbiamo un'altra Lega, la Lega Ticinese, il cui leader Giuliano Bignasca, avendo stravinto nelle recenti elezioni del Cantone Ticino, riuscendo ad eleggere due ministri su cinque (in dieci anni, grazie alla sua politica contro i frontalieri italiani e gli accordi bilaterali Svizzera/Unione Europea, ha più che raddoppiato i consensi elettorali), le prime cose che ha detto sono state contro il Ministro Tremonti per lo scudo fiscale, contro i frontalieri italiani (circa 45'000) in Ticino e contro l'Unione Europea.
Senza dimenticare che questo "Bossi" elvetico è anche quello che ancora in tempi recenti voleva costruire lungo il confine tra Ticino e Lombardia un muro alto quattro metri come quello degli israeliani e che ha affrontato le ultime vittoriose elezioni ticinesi accordandosi con l'altro partito populista di destra elvetico, l'UDC (niente a che fare con il partito di Pierferdinando Casini, naturalmente). Ovvero il partito dei manifesti elettorali provocatori antistranieri come quello, per esempio, del "Bala i ratt" di una campagna razzista contro i frontalieri lombardi (i ratt), accusati di venire in Svizzera a rubare il formaggio, cioè il lavoro ed i soldi.
Evidentemente ognuno deve fare i conti con la sua Lega: i "terrun", i magrebini e gli africani (e, più in generale, tutti noi italiani purtroppo) con la Lega Nord e, a sua volta, i leghisti nostrani della Lombardia e dell'Alto novarese (e, più in generale, tutti noi italiani purtroppo) con la Lega dei Ticinesi. Il tutto a conferma di quanto ebbe a dire Luciano De Crescenzo nel film cult "Così parlò Bellavista" e cioè che nel mondo "si è sempre meridionali di qualcuno"!
Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Nucleare, avevano ragione i socialisti
Nel referendum del 1987 gli italiani all'80% votarono per il blocco
di Roberto Fronzuti *)
La tragedia seguita al terremoto che ha mietuto decine di migliaia di vittime in Giappone, ripropone alcuni interrogativi riguardanti l'energia nucleare. I limiti della tecnologia, i pericoli, le conseguenze seguite al danneggiamento delle centrali nucleari, sono sotto gli occhi di tutti.
Le future generazioni di giapponesi, pagheranno le conseguenze di scelte che si sono rivelate inadeguate e improvvide. Il terremoto, il maremoto, sono certamente eventi di carattere eccezionale, che in ogni caso bisogna mettere in conto, in modo particolare, quando si parla di nazioni quali il Giappone e l'Italia, notoriamente ad alto rischio sismico.
Il non aver previsto tutti i possibili risvolti di questi eventi naturali ma prevedibili, ha portato ad un'immane catastrofe. Alla luce della tragedia che ha funestato il Giappone, occorre dire che i Socialisti Italiani sono stati "facili profeti, quando a metà degli anni '80 si opposero strenuamente al nucleare, fino al punto di impegnare tutto il proprio peso politico, nella battaglia referendaria dell'8-9 novembre 1987, portata avanti insieme ai Radicali. Gli italiani bocciarono il nucleare con una maggioranza mai vista: l'80%.
Purtroppo, i partiti d'ispirazione risorgimentale furono messi fuori causa dalla cosiddetta indagine Mani pulite; fra questi i Socialisti che al tempo avevano un peso rilevante, essendo la seconda componente politica alla guida del governo di Centrosinistra. In un mio recente editoriale ho parlato di "espropriazione del Psi".
Purtroppo l'aver mandato a casa una classe dirigente preparata, per colpa di pochi, ha portato l'Italia alla situazione attuale, governata com'è da una classe politica inadeguata.
Il presidente della Dc Aldo Moro assassinato dalla brigate rosse, in un discorso al Parlamento, pronunciò in difesa di un deputato del suo partito, la frase: "Per colpa di pochi, si processa un'intera classe politica".
Purtroppo, l'Italia, è stata retrocessa in tutte le classifiche a livello mondiale; negli ultimi quindici anni è senza crescita economica. Paga lo scotto di essere stata governata da una classe politica non all'altezza della situazione.
La riproposizione del "nucleare" è una delle chiare dimostrazioni dell'approssimazione con la quale siamo governati, mentre scienziati come Rubbia sono stati costretti ad emigrare in Spagna per realizzare una "centrale solare".
Noi non sposiamo aprioristicamente tesi di destra o di sinistra; vorremmo, come la gran parte degli italiani, essere governati con serietà.
L'Italia, per la sua configurazione geografica, è ricca di risorse naturali che possono produrre energia.
Occorre solo avere capacità progettuale e lungimiranza, per non lasciare alle generazioni che vivranno nei futuri millenni le scorie radioattive.
*) Direttore dell' Eco di Milano e provincia
Nucleare, avevano ragione i socialisti
Nel referendum del 1987 gli italiani all'80% votarono per il blocco
di Roberto Fronzuti *)
La tragedia seguita al terremoto che ha mietuto decine di migliaia di vittime in Giappone, ripropone alcuni interrogativi riguardanti l'energia nucleare. I limiti della tecnologia, i pericoli, le conseguenze seguite al danneggiamento delle centrali nucleari, sono sotto gli occhi di tutti.
Le future generazioni di giapponesi, pagheranno le conseguenze di scelte che si sono rivelate inadeguate e improvvide. Il terremoto, il maremoto, sono certamente eventi di carattere eccezionale, che in ogni caso bisogna mettere in conto, in modo particolare, quando si parla di nazioni quali il Giappone e l'Italia, notoriamente ad alto rischio sismico.
Il non aver previsto tutti i possibili risvolti di questi eventi naturali ma prevedibili, ha portato ad un'immane catastrofe. Alla luce della tragedia che ha funestato il Giappone, occorre dire che i Socialisti Italiani sono stati "facili profeti, quando a metà degli anni '80 si opposero strenuamente al nucleare, fino al punto di impegnare tutto il proprio peso politico, nella battaglia referendaria dell'8-9 novembre 1987, portata avanti insieme ai Radicali. Gli italiani bocciarono il nucleare con una maggioranza mai vista: l'80%.
Purtroppo, i partiti d'ispirazione risorgimentale furono messi fuori causa dalla cosiddetta indagine Mani pulite; fra questi i Socialisti che al tempo avevano un peso rilevante, essendo la seconda componente politica alla guida del governo di Centrosinistra. In un mio recente editoriale ho parlato di "espropriazione del Psi".
Purtroppo l'aver mandato a casa una classe dirigente preparata, per colpa di pochi, ha portato l'Italia alla situazione attuale, governata com'è da una classe politica inadeguata.
Il presidente della Dc Aldo Moro assassinato dalla brigate rosse, in un discorso al Parlamento, pronunciò in difesa di un deputato del suo partito, la frase: "Per colpa di pochi, si processa un'intera classe politica".
Purtroppo, l'Italia, è stata retrocessa in tutte le classifiche a livello mondiale; negli ultimi quindici anni è senza crescita economica. Paga lo scotto di essere stata governata da una classe politica non all'altezza della situazione.
La riproposizione del "nucleare" è una delle chiare dimostrazioni dell'approssimazione con la quale siamo governati, mentre scienziati come Rubbia sono stati costretti ad emigrare in Spagna per realizzare una "centrale solare".
Noi non sposiamo aprioristicamente tesi di destra o di sinistra; vorremmo, come la gran parte degli italiani, essere governati con serietà.
L'Italia, per la sua configurazione geografica, è ricca di risorse naturali che possono produrre energia.
Occorre solo avere capacità progettuale e lungimiranza, per non lasciare alle generazioni che vivranno nei futuri millenni le scorie radioattive.
*) Direttore dell' Eco di Milano e provincia