Cgil: "Vogliamo un altro paese" - L'assemblea nazionale dei delegati fa il punto della situazione: dall'occupazione ai contratti, fino allo sciopero del 6 maggio. "La crisi morde, il governo non fa niente: prepariamo una grande mobilitazione per dire che si deve cambiare"
Lo sciopero generale del 6 maggio, il problema dell'occupazione e della contrattazione. Questi i temi al centro dell'assemblea nazionale dei delegati della Cgil, che si è svolta oggi (sabato 16 aprile) a Roma presso l'auditorium della Conciliazione. E' quanto si apprende da una nota. Prima di tutto, il sindacato di Corso Italia ha voluto ricordare Vittorio Arrigoni: l'assemblea si è aperta con un minuto di silenzio in memoria del volontario pacifista ucciso a Gaza. La Cgil ha quindi espresso solidarietà ai magistrati di Milano, dopo la comparsa dei volantini che recitano: "Via le Br dalle procure".
Poi si è passati ai temi politici e sindacali. Oltre 2.000 delegati e delegate, provenienti dai luoghi di lavoro più importanti del paese e da tante leghe dei pensionati, si sono confrontati sui punti della piattaforma sulla quale è stato convocato lo sciopero generale. Il segretario organizzativo, Enrico Panini, ha illustrato il senso dell'assemblea nell'intervento introduttivo. Lo scopo, ha detto, "è quello di dare voce a quanti ogni giorno operano sui posti di lavoro, vivono nel territorio, e si trovano a fare i conti con una crisi che morde quotidianamente nella carne e con un governo che non vuole intervenire. Anzi assume provvedimenti che vanno in una direzione esattamente opposta a quella che serve per risolvere i problemi".
"L'unica cosa che non paga, mai, è la rassegnazione" ha proseguito, ricordando i risultati ottenuti in un periodo caratterizzato dai continui attacchi al diritto del lavoro e alla democrazia. Importanti risultati rappresentati innanzitutto dalla 'riconquista' per circa tre milioni e mezzo di lavoratori pubblici del diritto di poter eleggere, democraticamente, i propri rappresentanti. "Si rafforza - secondo Panini - la battaglia della Cgil perché sui temi della democrazia sindacale e della rappresentatività si definiscano nuove regole".
Sul fronte contrattuale, qualche giorno fa è stato raggiunto un "bel risultato" con il rinnovo unitario del contratto di Poste Italiane, che rappresenta "una battuta d'arresto nella sequenza di accordi separati degli ultimi mesi". Altra conquista per tutta la società civile è la grande partecipazione alle manifestazioni di questi giorni per la difesa della dignità delle donne, della cultura, della Costituzione, per l'acqua pubblica, la pace e per dire basta con la precarietà, e che dimostrano che "pur in piena crisi, c'è vitalità e voglia di cambiare".
Adesso la Cgil preparerà con cura lo sciopero generale. Tante le iniziative e assemblee in programma in vista del 6 maggio. La sfida, ha concluso Panini, è "l'affermazione concreta che cambiare si può e che cambiare si deve; che non può essere sempre e tutto sulle spalle dei lavoratori e dei pensionati, che si può uscire da questa crisi difendendo i diritti, imponendo una politica sociale ed economica più giusta".
ll segretario generale, Susanna Camusso, ha spiegato che il confronto di oggi "è un'occasione per riflettere sulle nostre rivendicazioni e sulla piattaforma alla base dello sciopero e costruire il clima necessario per la fase finale di preparazione". L'iniziativa assume importanza particolare perchè arriva alla vigilia della presentazione ai sindacati del Def, il documento di economia e finanza approvato dal Consiglio dei ministri mercoledì scorso.
"Significa quindi - ha aggiunto Camusso - mettere a confronto la nostra piattaforma con le scelte del governo, rafforzando così le ragioni dello sciopero". La politica di Tremonti "è di nuovo una scelta di depressione economica per il nostro paese, non si affrontano infatti, questioni come il fisco, il lavoro, e gli investimenti. Vogliamo che la classe dirigente - infine - si assuma le proprie responsabilità per portare il paese da un'altra parte".
Lo sciopero generale del 6 maggio, il problema dell'occupazione e della contrattazione. Questi i temi al centro dell'assemblea nazionale dei delegati della Cgil, che si è svolta oggi (sabato 16 aprile) a Roma presso l'auditorium della Conciliazione. E' quanto si apprende da una nota. Prima di tutto, il sindacato di Corso Italia ha voluto ricordare Vittorio Arrigoni: l'assemblea si è aperta con un minuto di silenzio in memoria del volontario pacifista ucciso a Gaza. La Cgil ha quindi espresso solidarietà ai magistrati di Milano, dopo la comparsa dei volantini che recitano: "Via le Br dalle procure".
Poi si è passati ai temi politici e sindacali. Oltre 2.000 delegati e delegate, provenienti dai luoghi di lavoro più importanti del paese e da tante leghe dei pensionati, si sono confrontati sui punti della piattaforma sulla quale è stato convocato lo sciopero generale. Il segretario organizzativo, Enrico Panini, ha illustrato il senso dell'assemblea nell'intervento introduttivo. Lo scopo, ha detto, "è quello di dare voce a quanti ogni giorno operano sui posti di lavoro, vivono nel territorio, e si trovano a fare i conti con una crisi che morde quotidianamente nella carne e con un governo che non vuole intervenire. Anzi assume provvedimenti che vanno in una direzione esattamente opposta a quella che serve per risolvere i problemi".
"L'unica cosa che non paga, mai, è la rassegnazione" ha proseguito, ricordando i risultati ottenuti in un periodo caratterizzato dai continui attacchi al diritto del lavoro e alla democrazia. Importanti risultati rappresentati innanzitutto dalla 'riconquista' per circa tre milioni e mezzo di lavoratori pubblici del diritto di poter eleggere, democraticamente, i propri rappresentanti. "Si rafforza - secondo Panini - la battaglia della Cgil perché sui temi della democrazia sindacale e della rappresentatività si definiscano nuove regole".
Sul fronte contrattuale, qualche giorno fa è stato raggiunto un "bel risultato" con il rinnovo unitario del contratto di Poste Italiane, che rappresenta "una battuta d'arresto nella sequenza di accordi separati degli ultimi mesi". Altra conquista per tutta la società civile è la grande partecipazione alle manifestazioni di questi giorni per la difesa della dignità delle donne, della cultura, della Costituzione, per l'acqua pubblica, la pace e per dire basta con la precarietà, e che dimostrano che "pur in piena crisi, c'è vitalità e voglia di cambiare".
Adesso la Cgil preparerà con cura lo sciopero generale. Tante le iniziative e assemblee in programma in vista del 6 maggio. La sfida, ha concluso Panini, è "l'affermazione concreta che cambiare si può e che cambiare si deve; che non può essere sempre e tutto sulle spalle dei lavoratori e dei pensionati, che si può uscire da questa crisi difendendo i diritti, imponendo una politica sociale ed economica più giusta".
ll segretario generale, Susanna Camusso, ha spiegato che il confronto di oggi "è un'occasione per riflettere sulle nostre rivendicazioni e sulla piattaforma alla base dello sciopero e costruire il clima necessario per la fase finale di preparazione". L'iniziativa assume importanza particolare perchè arriva alla vigilia della presentazione ai sindacati del Def, il documento di economia e finanza approvato dal Consiglio dei ministri mercoledì scorso.
"Significa quindi - ha aggiunto Camusso - mettere a confronto la nostra piattaforma con le scelte del governo, rafforzando così le ragioni dello sciopero". La politica di Tremonti "è di nuovo una scelta di depressione economica per il nostro paese, non si affrontano infatti, questioni come il fisco, il lavoro, e gli investimenti. Vogliamo che la classe dirigente - infine - si assuma le proprie responsabilità per portare il paese da un'altra parte".