mercoledì 13 maggio 2015

Torture

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

 

 A metà del Seicento, il filosofo Thomas Hobbes diceva che lo Stato moderno è stato creato per salvaguardare l’incolumità e la sicurezza degli individui. Oggi, un altro filosofo, Giorgio Agamben dice che “lo stato di eccezione tende sempre più a presentarsi come il paradigma di governo dominante nella politica contemporanea”.

    Nello stato di eccezione le leggi sono sospese e le garanzie giuridiche delle persone sono disattivate. Nello stato di eccezione la vita umana è abbandonata senza alcun riparo, esposta agli abusi e alla tortura. Agamben la chiama nuda vita. Nude vite degli attivisti nella scuola Diaz al G8 di Genova; di Stefano Cucchi, di Federico Aldrovandi, di Francesco Mastrogiovanni, di altri di cui si conosce la sorte e di chi, e sono molti, si sa poco o nulla; nude vite di immigrati e rifugiati nei deserti e nei campi di concentramento in Libia e in Tunisia; sui barconi che solcano uno dei tratti di mare più sorvegliati al mondo, sorvolati dai velivoli, monitorati dai dispositivi di controllo nazionali e sovranazionali e poi abbandonati allo stato di eccezione del mare , dei trafficanti, degli speronamenti; nuda vita degli immigrati nei Cara, nei Cie, in galera, nelle camere di sicurezza di polizia e carabinieri, nei fermi e nei controlli notturni agli angoli delle strade e nelle piazze.

    Lo Stato italiano è stato condannato per la seconda volta (dopo la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo del 2013 sulle condizioni disumane e degradanti in carcere) perché a Genova ha praticato la tortura.

    Dovrebbe essere condannato anche per le stragi nel Mediterraneo, ma in questo caso, insieme all’Italia, il giudice della Corte europea dovrebbe condannare tutte le istituzioni che rappresenta.

 

La Nagazzetta

http://www.naga.it/

 

 

IPSE DIXIT

 

L’argento è più vile  – «L’argento è più vile dell’oro, l’oro delle virtù». – Orazio

 

Se volete deprimervi – «Se volete deprimervi sul futuro dell'Europa, leggete quel che scrive Wolfgang Schäuble sul New York Times. Troverete un ripudio di ciò che sappiamo di macroeconomia, delle intuizioni che l'esperienza europea degli ultimi cinque anni avvalora. Nel mondo di Schäuble l'austerità conduce alla fiducia, la fiducia genera crescita e, nel caso in cui per il vostro Paese ciò non funzionasse, ciò significa solo che lo state facendo nel modo sbagliato». – Paul Krugman