giovedì 16 maggio 2013

Dibattito a sinistra - Caro Vendola

 Il nostro più convinto apprezzamento per la vostra decisione di richiedere la iscrizione al PSE. L’anno prossimo si terranno le europee. La sinistra italiana deve presentarsi con una lista unitaria che condivida il comune programma e il comune candidato dei socialisti europei.

 di Lanfranco Turci

Network per il Socialismo Europeo 

 Il Network per il Socialismo Europeo desidera anzitutto esprimere a te e alla Direzione di SEL il più convinto apprezzamento per la vostra decisione di richiedere la iscrizione al PSE. Tu sai come fin dalla nostra costituzione, due anni fa, noi abbiamo sollecitato questa decisione, convinti che essa rappresentasse e rappresenti un passo avanti importante per contribuire, nel nostro paese, a una riorganizzazione unitaria della sinistra. Riorganizzazione che non può a nostro avviso realizzarsi se non nell’ambito di un comune riconoscimento nella famiglia del Socialismo Europeo. Solo da questa base è possibile dare efficacia alla ricerca e alle lotte contro la globalizzazione neoliberista e contro la crisi che di essa è espressione, per costruire un’Europa democratica, capace di difendere il lavoro e il welfare, e per costruire un nuovo modello di sviluppo.

    L’anno prossimo si terranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo. Il PSE si è impegnato a presentarsi al voto con un proprio candidato alla guida della Commissione. La sinistra italiana non potrà mancare la occasione di presentarsi con una sua lista unitaria che condivida il comune programma e il comune candidato dei socialisti europei. L’obiettivo della riorganizzazione della sinistra sembrava, se non a portata di mano, comunque avviata solo poche settimane fa. Dopo il deludente risultato elettorale della coalizione di centrosinistra si era infatti aperta nel PD e in SEL una riflessione autocritica molto importante, che si era poi tradotta nel tentativo del “governo del cambiamento” di Bersani. Sembrava appunto che lo sviluppo di questo progetto avrebbe potuto prendere corpo in un congresso del PD che segnasse una svolta di tipo socialista, cui anche SEL guardava come l’occasione attesa per la costruzione di una casa comune della sinistra. Questo processo avrebbe inevitabilmente coinvolto anche il PSI e soprattutto le vaste aree diffuse di circoli e associazioni di sinistra e socialiste di cui anche il nostro Network è espressione.

 Purtroppo la sconfitta del tentativo di Bersani, le confuse vicende della elezione del Presidente della Repubblica e la nascita del governissimo sembrano aver riportato questo processo in alto mare, anche nel dibattito interno al PD. Noi restiamo tuttavia convinti che senza la costruzione di un grande partito di sinistra, popolare, unitario e di orientamento socialista non sarà possibile avviare a soluzione la crisi del nostro paese e soprattutto ridare speranza e motivazione alle grandi masse di lavoratori, di disoccupati e di giovani e donne che più soffrono questa crisi.

    Voi avete rilanciato con l’incontro dell’11 maggio la costruzione di un progetto comune, “una nuova soggettività politica di sinistra in Italia”. Apprezziamo questo intendimento e apprezziamo il fatto che vogliate farlo con spirito aperto, non dando per scontate e irreparabili le divisioni che si sono aperte con le ultime vicende politiche. Con lo stesso spirito unitario il nostro Network per il Socialismo Europeo è interessato, insieme ad altre associazioni e circoli di cultura di sinistra e socialista, a riprendere insieme a voi questa ricerca, mantenendo nel contempo aperta una iniziativa di sollecitazione e confronto con il PD e le altre forze della sinistra.