mercoledì 28 settembre 2011

Lo stress della libertà

IPSE DIXIT

Lo stress della libertà - « La causa liberale è troppo rilevante per poterla abbandonare ai liberali. Questa limitazione non concerne un singolo partito. La questione del reale e della sua riforma è troppo rilevante per abbandonarla ai partiti. Troppo onnicomprensiva la cura della tradizione culturale per delegarla meramente ai conservatori. Troppo ponderosa la salvaguardia dell'ambiente per traslarla sic et simpliciter nella riserva indiana dei verdi. Troppo impegnativa la questione della perequazione sociale, per attribuirne responsabilità unica ai socialdemocratici e alla sinistra. Eppure, ciascuna di queste motivazioni elementari abbisogna di una sua predominante voce di partito». - Peter Sloterdijk

 
Reimparare le domande - «C'è qualcosa di profondamente sbagliato nel nostro modo di vivere, oggi. Per trent'anni abbiamo trasformato in virtù il perseguimento dell'interesse materiale personale: anzi, ormai questo è l'unico scopo collettivo che ancora ci rimane. Sappiamo quanto costano le cose, ma non quanto valgono. Non ci chiediamo più, di una sentenza di un tribunale o di una legge, se sia buona, se sia equa, se sia giusta, se sia corretta, se contribuirà a rendere migliore la società o il mondo. Erano queste, un tempo, le domande politiche per eccellenza, anche se non era facile dare una risposta. Dobbiamo reimparare a porci queste domande». - Tony Judt
 
 

Riceviamo da SEL e volentieri pubblichiamo

Ora tocca a noi

"Vi aspetto in piazza a Roma il 1° ottobre"

di Nichi Vendola / Presidente nazionale di Sinistra Ecologia Libertà

Rivolgo un appello alle donne e agli uomini che non si rassegnano ad assistere impotenti al declino italiano, alla distruzione di vincoli sociali e democratici che rendono unita la comunità nazionale del Paese. A questo siamo ormai giunti con la destra al governo. In un crescendo di diseguaglianze e ingiustizie sociali, di smarrimento di un ruolo e di una funzione dell'Italia dentro l'Europa e nel mondo, di pieno spossessamento dei diritti, nel campo del lavoro, dell'ambiente, del sapere, della sfera soggettiva e individuale delle persone.

    La crisi economica, a lungo negata come non ci dovesse riguardare, si manifesta ora in tutti i suoi effetti dirompenti, disgreganti, duraturi nel tempo, tanto sulla vita delle singole persone come su quella delle istituzioni, a partire da quelle più prossime ai cittadini, come i tanti comuni italiani messi ormai nelle condizioni di rinunciare a programmare lo sviluppo del proprio territorio.

    C'è un paese colpito al cuore, smarrito, umiliato e offeso, intaccato ormai alla radice in quel che di più prezioso possa dirsi convinto: il senso di una speranza, di una possibilità autentica di cambiamento, di costruzione di una prospettiva dignitosa e libera di futuro per ciascuno, a partire da quelle ragazze e quei ragazzi che si aprono al compimento stesso della loro esistenza e oggi la intravvedono densa di minaccia anziché di possibilità.

    Occorre un'opera di rigenerazione del Paese. Non solo politica. Insieme morale, democratica, sociale e prima ancora culturale. Perché è proprio a partire dai capisaldi culturali con cui questa destra si è insediata nel Paese, dal lavoro ai diritti, che ha avuto inizio e oggi giunge al più nefasto degli esiti possibili, lo smantellamento di una identità comunitaria nazionale.

    Occorre dare, da subito, segnali forti, credibili, mettere in campo prima possibile una proposta di alternativa. Larga, unitaria, popolare, incentrata su un'idea forte di cambiamento da presentare al Paese, mobilitando energie, risorse, intelligenze, speranze ben presenti, come si è visto nella recente tornata di elezioni amministrative e nell'esito stesso del voto referendario. All'epilogo della crisi politica e morale della destra, capace di trascinare nel pantano e nella rassegnazione il Paese, è sempre più urgente da parte nostra contrapporre un'accelerazione per presentare all'Italia una grande, coesa, unita, coalizione di centrosinistra, forte di una sua autonoma agenda di governo.

    Attese, ritardi, divisioni, dilazioni, separatezze, apparirebbero insensate, incomprensibili, rispondenti a pure logiche di parte, di fronte alla primaria necessità di costruire una risposta per voltare pagina e avviare il cambiamento. Ora tocca a noi. Vi aspetto in piazza il 1° ottobre. - http://www.sinistraecologialiberta.it/1ottobre2011/
 
 
Riceviamo dal PSI e volentieri pubblichiamo

DIALOGO TRA SOCIALISTI, VERDI E RADICALI

Giovedì 22 settembre è ripreso, dopo la pausa estiva, il confronto tra socialisti, verdi e radicali sui temi dell'agenda politica.

    L'appuntamento del segretario socialista Riccardo Nencini con  Angelo Bonelli, presidente della Federazione dei verdi, ha avuto luogo presso la direzione del Psi. Sono stati sottolineati i punti di convergenza politica tra le due formazioni del centrosinistra. 

    Successivamente il segretario del Psi ha incontrato la vice presidente del Senato Emma Bonino, con la quale si è intrattenuto in un lungo e cordiale colloquio nel quale sono state riscontrate significative identità di vedute tra socialisti e radicali.
 
 

Riceviamo dal PD e volentieri pubblichiamo

AFGHANISTAN: IL CORDOGLIO DEI SENATORI PD

di Anna Finocchiaro

presidente del gruppo Pd al Senato

Esprimo, anche a nome delle senatrici e dei senatori Pd, profondo cordoglio per la morte dei tre militari italiani impegnati nelle operazioni in Afghanistan. In attesa di sapere di più sulle dinamiche dell'incidente accaduto ad Herat, il nostro pensiero commosso va alle famiglie, alle Forze Armate e a tutti i soldati italiani che in questo momento stanno partecipando alle missioni internazionali in cui è impegnata l'Italia.