IPSE DIXIT Come nel 1914 - «Un conflitto tra Giapponesi e Cina per un isola. Oppure l'incontro di truppe Nato e truppe russe in Lettonia o in Polonia. O tra truppe americane e russe in Siria. O il fatto che l'IS si doti di armi sofisticate. E poiché sono tutte cose possibili, la probabilità che se ne verifichi una è molto alta.». – Jacques Attali Giappone - di Yukari Saito / Centro di documentazione “Semi sotto la neve” “Arrivederci a presto” dicono i cittadini alla Carta. Così a caldo, dopo l’approvazione del pacchetto sulla sicurezza che attenta al carattere pacifista della nostra Costituzione giapponese, mi sento solo di dire due cose che credo siano importanti. 1) A dire il vero, almeno da 14 mesi mi ero psicologicamente...
martedì 29 settembre 2015
Un colpo alla Costituzione che sveglia la democrazia


martedì 15 settembre 2015
Sbloccare la democrazia per far ripartire l’Italia


Riceviamo e volentieri pubblichiamo L'Italicum e la controriforma costituzionale non tendono a sbloccare l'Italia, ma convergono verso un unico fine, quello di mettere le ganasce agli istituti repubblicani che garantiscono l'equilibrio dei poteri e la partecipazione dei cittadini alla determinazione della politica nazionale. L'ARS aderisce all'iniziativa del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale e invita tutti a sottoscrivere la petizione. Una martellante campagna rilanciata dalla grande maggioranza degli strumenti di informazione vuole convincerci che per sbloccare l'Italia c'è bisogno delle "riforme" costituzionali e istituzionali propugnate dal governo Renzi. In realtà lo stravolgimento della Costituzione e del sistema elettorale, come della pubblica...
Cameron ondivago sui profughi, ma la sinistra dov’è?


Da l'Unità online http://unita.info/ Il Partito Laburista, aggrovigliato nella gestione delle primarie, è occupato più nella lotta interna che a contrastare le politiche fallimentari sull'immigrazione di Alexander Marchi La reazione dei media e della popolazione britannica di fronte alla foto del bambino siriano morto sulla spiaggia ha costretto il premier David Cameron ad una vera e propria retromarcia. Ma nonostante la pressione constante degli ultimi giorni, il governo ha annunciato che raccoglierà solo 20mila profughi nel corso dei prossimi 5 anni. Il confronto con un altro governo europeo a maggioranza conservatrice come la Germania di Angela Merkel, dove è stato ipotizzato l'arrivo di circa 500 mila profughi all'anno, fa un certo effetto e...
Una verità scomoda - Non è vero che non potremmo accogliere più profughi


FONDAZIONE NENNI http://fondazionenenni.wordpress.com/ di Edoardo Crisafulli Mia nonna paterna, Edwige Schwartze, mi raccontava spesso la storia della nostra famiglia: “quand’ero bambina vivevamo in pace in Transilvania, la nostra Siebenbürgen, nel cuore dell’Impero austro-ungarico. Eravamo di lingua e cultura tedesca, ma ci sentivamo ungheresi. Eravamo felici e sereni. Poi deflagrò quell’orribile guerra, nel 1914. Pochi anni dopo, con la sconfitta degli Imperi centrali, il nostro mondo crollò. Iniziarono i disordini, e si cominciò a patire la fame, a noi sconosciuta fino ad allora. La Transilvania venne ceduta alla Romania, che aveva combattuto contro l’Impero austro-ungarico. L’Ungheria precipitò nel caos, sembrava che stesse per scoppiare una rivoluzione....
lunedì 7 settembre 2015
Revisione costituzionale del Senato - Alcune gravi criticità


di Felice Besostri Una revisione costituzionale ampia, come quella di cui si discute, fatta da un Parlamento, la cui composizione è stata dichiarata incostituzionale, avrebbe dovuto richiedere un confronto ampio per trovare un consenso almeno superiore ai 2/3. Non per evitare il referendum confermativo, poiché una delle norme da cambiare era proprio quella che lo escludeva in presenza di questo quorum. Il Patto del Nazareno non bastava. In ogni caso è nella discussione pubblica che si assumono gli impegni e non in segrete stanze senza un testo scritto da mostrare urbi et orbi. Ora i nodi stanno giungendo al pettine e chi vuole la riforma ad ogni costo non può, per ragioni di dignità politica propria, contare su profughi o transfughi allo scopo di ottenere una risicata maggioranza....
Le sinagoghe europee contro l’indifferenza


Da moked/מוקד - il portale dell'ebraismo italiano - Di fronte al marchio impresso in territorio europeo a decine di profughi che cercano di mettersi in salvo dalla realtà in fiamme dei loro luoghi d'origine non basta lo sdegno, serve una reazione forte e unitaria. Lo ha affermato il Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna commentando le notizie provenienti dalla Repubblica Ceca e annunciando l'intento di sollecitare un'ampia mobilitazione della società civile proprio in occasione della Giornata europea della cultura ebraica che si svolge questa domenica 6 settembre. Il tradizionale appuntamento in cui le sinagoghe e le istituzioni ebraiche aprono le porte a tutta la cittadinanza non a caso pone quest'anno al centro dell'attenzione la necessità di...