lunedì 23 dicembre 2013

Antigone: “Le carceri italiane stanno scoppiando”

LAVORO E DIRITTI

a cura di www.rassegna.it

 

Nel suo rapporto annuale l'associazione denuncia tassi di sovraffollamento che non hanno pari in Europa. Secondo i parametri ufficiali siamo al 134,4 per cento, contro una media Ue del 99,5 per cento. Ma il dato - dice Antigone - è sottostimato: quello reale è del 173%

L'Italia si conferma agli ultimi posti in Europa per civiltà nelle carceri: con 64mila detenuti e un tasso di sovraffollamento "ufficiale" al 134,4% è molto distante dalla media Europea che è 99,5%. Lo denuncia l'associazione Antigone, che si batte per i diritti nella carceri, nel suo monitoraggio annuale, presentato oggi a Roma, precisando che il è falsato, poiché tiene conto della capienza regolamentare di 47.649, mentre è ormai riconosciuto, anche dalla Guardasigilli, Annamaria Cancellieri, che i posti effettivi sono all'incirca 37mila.

La percentuale di sovraffollamento "schizza" quindi a oltre il 173%. Considerando i dati ufficiali, ci sono regioni dove le statistiche sono anche peggiori: la Liguria è al 169,9%, la Puglia al 158,1%, l'Emilia Romagna al 155,9% e il Veneto al 153,4%. Le detenute sono 2.789, il 4,4% della popolazione carceraria. I numeri più alti nel Lazio, 507, e in Lombardia, 549.

Conseguenza diretta del sovraffolamento sono le morti che avvengono in carcere: 99 tra i detenuti nel 2013, l'ultima lo scorso 13 dicembre a Bergamo per infarto. 47 i suicidi (23 erano stranieri) e 28 le morti per cause ancora da accertare. Il primato delle morti spetta a Roma Rebibbia con 11 morti (di cui 2 per suicidio, 3 per malattia e le altre ancora da accertare), seguita poi da Napoli, 9 in tutto: a Poggioreale sono morti fino ad oggi 6 detenuti, tra questi Federico Perna, sulla cui morte, l'8 novembre sono in corso un'indagine amministrativa e una giudiziaria per omicidio colposo. Quattro i detenuti morti a Teramo, 3 a Velletri e 3 nell'Ospedale psichiatrico giudiziario di Reggio Emilia.

Il detenuto morto più giovane aveva 21 anni, era marocchino e si è impiccato il giorno il giorno dopo Ferragosto nella Casa Circondariale di Padova. Il più anziano aveva 82 anni, è morto a seguito di un malore e stava scontando la sua pena nella Casa di Reclusione di Rebibbia. Aveva gravi patologie ed era stato recentemente colpito da un ictus, ma agli inizi di ottobre il Tribunale di Sorveglianza aveva rigettato la sua richiesta di differimento della pena per motivi di salute.

 

 

Ipse dixit

Più democrazia - «Noi vogliamo osare più democrazia.» – Willy Brandt (18.12.1913 - 8.10.1992)

 

Willy Brandt, Storico cancelliere tedesco e presidente dell'Internazionale Socialista nonché Premio Nobel per la Pace, è stato ricordato da Pia Locatelli alla Camera nel centenario della nascita (vai al video)