Due autorevoli esponenti del mondo laico italiano, il radicale Teodori e il socialista Covatta, hanno lanciato un importante Manifesto-appello volto a promuovere la nascita di Libera Italia, "associazione nazionale della democrazia laica, liberale e socialista". Tra i primi firmatari personalità del mondo politico e della cultura come Giovanni Sartori, Franco Reviglio, Alfredo Biondi, Valerio Zanone, Gianfranco Pasquino, Claudio Petruccioli, Gianni Puglisi, Gennaro Acquaviva, Giulio Giorello e Giorgio Benvenuto. Di seguito il testo del Manifesto-appello.
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di Massimo Teodori e Luigi Covatta
www.associazioneliberaitalia.it<http://www.associazioneliberaitalia.it/>
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La seconda Repubblica è al collasso. Dal 1994 nessuna promessa di rinnovamento è stata mantenuta. E' stato interrotto il rapporto fra elettori ed eletti. Il sistema dei partiti non è stato semplificato. La corruzione si è estesa. La democrazia dell'alternanza, allo stato embrionale, è stata avvilita alla mercé di un bipolarismo malfermo fondato su forze dall'incerta cultura politica. L'auspicata rivoluzione antipartitocratica si è ridotta ad una partitocrazia senza partiti.
Le istituzioni sono insidiate da conflitti politici senza regole. Il governo, pur legittimato dal voto, utilizza i metodi del peggiore trasformismo. Il presidente del Consiglio ostenta insofferenza per le garanzie costituzionali. Le opposizioni non riescono ad offrire un'alternativa credibile. Settori della magistratura tendono ad esondare dai loro compiti. Il presidente della Repubblica, unica figura pubblica confortata dal consenso popolare, può esercitare solo una moral suasion per arginare il degrado istituzionale.
La Costituzione, che non è stata modificata neppure nelle parti che tutti dicono di voler cambiare, è scavalcata dalla costituzione materiale. Oggi si tenta di ridurre la riforma federale a merce di scambio e quella dell'ordinamento giudiziario ad occasione di rissa politica. Sul Parlamento grava la deleteria legge elettorale, architettata a vantaggio delle oligarchie centrali e periferiche.
L'elezione dei parlamentari è stata sostituita dalla nomina con cui si perpetuano i notabilati partitici. Milioni di cittadini non sanno a chi dare fiducia: si è così approfondito il vuoto ideale che grava sui rappresentanti politici. E continua l'emarginazione delle forze di democrazia liberale e socialista che nella Repubblica sono state decisive per lo sviluppo e la modernizzazione del Paese.
Partiti di tradizione laica, liberale e socialista sono stati spesso divisi nella storia d'Italia. Ma oggi, dopo l'affermazione della socialdemocrazia in Europa e la diffusione universale della laicità e del liberalismo, le diverse radici possono e devono ricongiungersi in un comune progetto per affrontare le sfide del Duemila. Di fronte a una sinistra e ad una destra che non riescono a trovare basi solide, solo una nuova comune ispirazione alla libertà e alla giustizia sociale può offrire una degna visione del futuro per le nuove generazioni.
E' probabile che l'Italia uscirà dall'attuale crisi con nuovi schieramenti politici, come accadde nel 1994. Qualsiasi sistema ne risulti, non intendiamo rinunciare a una forza che esprima le idealità e le soluzioni riformatrici della moderna democrazia liberale e socialista.
Solo con radici ben piantate nella storia d'Italia e d'Occidente riteniamo che si possano affrontare le sfide del nostro tempo: la internazionalizzazione dell'economia e della finanza, le migrazioni, le disuguaglianze tra ricchi e poveri, i diritti civili e umani, la condizione della donna, la corruzione della democrazia, e il degrado ambientale e culturale del nostro Paese.
Respingiamo una politica, di destra o di sinistra, fondata sul massimalismo o sul moderatismo, sul giustizialismo o sul populismo. Restiamo fedeli al pensiero critico e al metodo sperimentale, consapevoli che tutti gli "ideologismi" finiscono nel conformismo.
Di fronte al dilagare della miseria morale e materiale, all'esibizione del cinismo e dell'egoismo, respingiamo la tentazione dell'antipolitica e dell'a-politica che affiora nella società del benessere conquistata con sacrifici dai nostri padri, ed oggi insidiata da un malessere sociale e culturale che altera bisogni e diritti, erode le pratiche liberali e corrompe le forme democratiche.
La nostra visione del futuro si basa su alcune irrinunciabili idee-forza: uguaglianza dei punti di partenza, diritti individuali, merito, competizione, efficienza economica, welfare senza assistenzialismo, attenzione ai più deboli, buongoverno, Stato di diritto, giustizia non giacobina, laicità, istituzioni forti e controlli efficienti, Europa e Occidente, anti-totalitarismo.
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Video della conferenza stampa di presentazione di Libera Italia<http://www.radioradicale.it/scheda/336851/presentazione-di-libera-italia-lassociazione-nazionale-della-democrazia-laica-liberale-e-socialista>