mercoledì 17 giugno 2009

DESTRA IN OVERDOSE

Ipse dixit

Quando la lotta è di tutti -
«Quando la lotta è di tutti per tutti, / il tuo padrone, vedrai, cederà; / se invece vince è perchè i crumiri / gli dan la forza che lui non ha » - Ivan Della Mea



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A cura di Internazionale - Prima Pagina

Il declino di Milano

Fino a poco tempo fa i milanesi erano fieri di vivere nella città più ricca d'Italia, con le università migliori, quella che dà il "la" all'intera penisola e dove Silvio Berlusconi ha fatto fortuna prima di lanciarsi in politica. Ma oggi, colpita duramente dalla crisi, Milano è giù di morale. Piazza Affari, che testimonia il suo ruolo di cuore pulsante dell'economia, ha subìto delle dure perdite e la reputazione delle grandi banche milanesi è a pezzi. Da simbolo di potenza, design e cultura è diventata il sismografo della fragilità italiana. Lo slogan dell'amaro Ramazzotti, "Milano da bere", non rispecchia più la città. Che ormai sa di tappo.

Le Monde, Francia
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Ronde nere

DESTRA IN OVERDOSE SECURITARIA

Camicia d'ordinanza, cinturone, scudetto nero con motto clerico-fascista ("Domine, dirige nos"), cravatta, anfibi e guanti neri, pantaloni grigi con banda nera, e berretto militare con stemma della Guardia Nazionale Italiana e l'aquila imperiale romana.

    Al braccio altra fascia nera con il simbolo del Partito Nazionalista italiano: la Schwarze Sonne (il sole nero o svastica a dodici braccia che adornava il pavimento del quartier generale delle Ss).

    Sono le ronde nere.
    Sono state presentate al convegno dell'Msi-Destra italiana che si è svolto la settimana scorsa a Milano.
    Commenta Jan Fischer, presidente di turno dell'Unione Europea: "La destra xenofoba ha ottenuto consensi allarmanti. La Storia ci ha insegnato che alcuni fenomeni iniziano inosservati o sembrano umoristici. Ma poi persone di cui si rideva hanno creato situazioni in cui non si poteva mai più ridere".

    La destra securitaria si sta posizionando in un ginepraio dal quale non potrà poi facile né facilmente né a buon prezzo. D'altronde, in politica gli errori più gravi si pagano senza sconti.



Critica liberale 1

Un premier eversore

di Enzo Marzo

E' increscioso per un paese avere un premier-clown che ogni giorno dimostra quanto sia profondamente antidemocratico. Ieri ha denunciato pericoli di eversione, poi ha incitato gli industriali a non "dare pubblicità a chi si comporta così". Ma in libero mercato la pubblicità non serve a propagandare la merce, e basta? E' eversivo o no che il presidente del consiglio, liberista da strapazzo, pubblicamente inviti a stravolgere il senso della pubblicità e a usarla non per gli scopi suoi propri, ma per condizionare direttamente la libertà di stampa? Ci piacerebbe la rispos ta dei tanti intellettuali terzisti, come Ostellino e Panebianco, sempre pronti a gridare sulla pagliuzza sinistra e a tacere come mummie sulla trave delle teorie e pratiche politiche del Papi del nuovo liberalismo canagliesco alla Gheddafi.

Critica liberale 2

Caro presidente del consiglio

di Luciano Comida

Caro Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, caro governo da Lei presieduto e cara maggioranza parlamentare, mi chiamo Rodrigo Bravi e sono un delinquente, passato, presente e futuro. Nel senso che io proprio commetto reati: spaccio droga e commetto rapine, rubo in appartamenti e aggredisco le persone, do una mano a smaltire rifiuti tossici e non disdegno il commercio di organi umani, clono carte di credito e faccio ricatti, più molte altre cose che sarebbe superfluo elencare. Aggiungo solo che, qualche volta, così, tanto per gradire, può capitare pure uno stupro. Per non portar via troppo tempo alla vostra preziosissima attività legislativa ed esecutiva, vengo al motivo della mia lettera. Vorrei dunque ringraziarvi di cuore a proposito della nuova legge sulle intercettazioni telefoniche e ambientali. Io e i miei amici non potevamo sperare meglio. Un deferente saluto dal sempre vostro Rodrigo Bravi.