martedì 10 febbraio 2009

Resistenza umana - Per chi giunge alle campane

Il presente testo è redatto dal principale esponente dell'illuminismo partenopeo in uno stile che però ricorda vagamente il cattivismo padano, espressione questa di non nuovo conio di cui in questi giorni taluni rivendicano incerte paternità.*)

di ser Pulcinella da Napoli
Esponente dell’illuminismo partenopeo
"Di Pietro espelle i suoi se restano nelle giunte campane". Qualche giorno questo titolo, apparso su un grande quotidiano nazionale, mi ha lasciato di sasso. Ma che significa!? Ma a me non mi dà senso!!!

L'articolo non fornisce la benché minima informazione su quando mai siano giunte queste benedette campane.
Che prete le ha benedette?!
Sono giunte dove? E da dove? E là qualcuno sapeva che fossero partite?
Io penso che la abbiano benedette, perché altrimenti non sarebbe bello se le avessero issate nude e crude.
E mi domando: issate su quale campanile?
Era basso? Era alto? Era medio?
E se poi cadono giù?
Spero che siano state fissate saldamente, soprattutto se i nostri amici dipietristi, giunti dentro di esse, hanno voluto farsi issare con le campane fin sulla cima del campanile.

Alt, fermi tutii. Storia incredibile. Io non la bevo.
Non credo minimamente che esistano degli esponenti politici così bauscia da andarsi a mettere in quella situazione. Non tra quelli del Di Pietro. Chi non capisce che le campane, una volta giunte lì, benedette dal prete e issate sul campanile, alto o basso o medio che sia... be', chi non capisce che iniziano a suonare? E tu, dipietrista, mi resti dentro la campana benedetta, issata e suonante? Ma lo sai o non lo sai che così mi diventi sordo?!

No. Incredibile! Io non me la bevo mica.
Qui si vuol avvalorare una versione assurda dei fatti. Non potete pretendere che noi si creda a questa leggenda metropolitana che il prete, all'atto di benedire le campane, avrebbe scoperto quelli di Di Pietro, che poi li chiamano "i suoi" ma non si capisce se sono esponenti dell'IDV o parenti...

Secondo i giornalisti menzogneri questi, non appena le campane erano giunte lì dove dovevano giungere, cioè sotto il campanile, e lascia stare l'altezza, ebbene costoro si sarebbero acquattati dentro al bronzo, appesi ai battacchi.

E lì, sembra voler dire il giornalista menzognero, il prete avrebbe invitato tutti a sgomberare: "Uscite dalle campane, uomini di poca fede! E giù le mani dai battacchi!"

Quindi il prete, di fronte al rifiuto opposto dai dipietristi occupanti, avrebbe telefonato al leader dell'IDV chiedendogli di buttarli fuori lui, "i suoi".

Ma va là.
E questa, secondo voi, sarebbe la storia dell'espulsione dipietrista dalle campane giunte sotto al campanile?! Io non ci credo. Secondo me non mi dà senso.

*) Caro ser Pulcinella, sulle incerte paternità del "cattivismo" precisiamo che in effetti la nozione è stata coniata sull'ADL del 25 settembre 2007 da un lettore, Gianfranco Tannino, che da Monaco scriveva così: "Ieri in calce a una mia lettera cattivista contro la microcriminalità avete annotato che a forza di anitibuonismo c'era il rischio di finire nel leghismo". Quando si dice la preveggenza...

La red dell'ADL