Da MondOperaio di Danilo Di Matteo Ѐ fisiologico, specie ai giorni nostri, che ciò che accade in un paese abbia un'importante risonanza politica e mediatica negli altri. Né si può pretendere dai discorsi dei politici quella coerenza che ci attendiamo, ad esempio, dalle argomentazioni dei filosofi. Più in generale, poi, la rigidità e l'ostinazione tendono a nuocere alla vita dei singoli e delle comunità. Perché nascano e si consolidino i partiti, però, occorre una visione. E a quanto pare è proprio questa che manca a molti dei leader attuali. Non possiamo che rallegrarci dinanzi all'esito del referendum in Irlanda, ad esempio. Ma come valutare le sue ricadute sul dibattito politico italiano? Trovo che esso sia troppo "umorale" e volubile, per così dire. Come se un giorno si sognasse (sul versante del centrodestra) una forza clerical-popolare, il giorno dopo un partito all'americana e quello seguente si volesse imitare David Cameron. Così, all'indomani del voto irlandese, si è detto che Mara Carfagna, attenta al tema dei diritti civili, potrebbe aspirare a guidare Forza Italia. E Matteo Salvini, che non nasconde le proprie simpatie per Marine Le Pen, è giunto a evocare lo spirito berlusconiano del '94 e la rivoluzione liberale. Insomma: ben venga una sorta di dialettica politica globale: ma l'impressione è che a prevalere siano piuttosto la confusione e un antico stile provinciale. |
FONDAZIONE NENNI http://fondazionenenni.wordpress.com/ Astenersi? di Giuseppe Tamburrano Mentre in altri Paesi europei le novità elettorali si rivelano soprattutto a destra, compresa l'Italia con Cinque Stelle e Salvini, in Grecia (ma con i suoi guai Tsipras si può definire "di sinistra"?) e in Spagna le novità sono di sinistra. Specie in Spagna ove il successo di "Podemos" è clamoroso. Ma tornando a noi le "novità" non solo Grillo e Salvini, la più grossa è silente come un cancro: l'astensionismo. Quando si è votato, con grande pena, non sono andato a votare perché non mi sento rappresentato da nessuna lista, ma non ho votato anche perché il Ministero dell'Interno non pubblica quante sono le schede bianche e nulle, come se quelle non fossero una manifestazione di volontà politica, una scelta: non mi sento rappresentato da nessuno. Tra pochi giorni conosceremo i risultati delle regionali in sette importanti regioni: se la percentuale dei votanti sarà meno della metà degli elettori quale valore etico-politico avranno quelle elezioni? Ovviamente le amministrazioni si insedieranno, gli amministratori percepiranno cospicue prebende. E noi ci sentiremo esclusi ma non responsabili. E chiunque vincerà avrà il "potere" e le prebende, ma non la rappresentanza. Perché in Italia non "podemos" trasformare il bisogno di rappresentanza e di una nuova politica in un vasto movimento? L'unica area tradizionale e connaturata alle democrazie capitalistiche è il socialismo: il più assente, muto, inerte. |
INIZIATIVA A GENOVA SEI STRANIERO? VOTA! L'iniziativa si colloca all'interno della campagna nazionale per i diritti di cittadinanza "L'Italia sono anch'io". Genova. Sei straniero? Vieni a votare! Domenica 31 maggio nella nostra città si svolgeranno le elezioni regionali, ma non per tutti. Rimangono escluse le persone straniere residenti in Italia che pur essendo titolari di doveri non sono titolari di diritti. Qui pagano le tasse. Cgil, Uil, Arci, Libera, Associazione di Solidarietà Italo-Etiopia-Eritrea e il Comitato Promotore Nazionale hanno allestito per la giornata del 31 un seggio simbolico per dare voce ai cittadini stranieri. L'iniziativa si colloca all'interno della campagna nazionale per i diritti di cittadinanza "L'Italia sono anch'io". Della campagna fanno parte 22 organizzazioni a livello nazionale che nel tempo hanno promosso due proposte di legge di iniziativa popolare, una prevede lo ius soli e cioè che i bambini nati in Italia da genitori stranieri regolari possano essere cittadini italiani. L'altra prevede di estendere il diritto elettorale amministrativo ai lavoratori regolarmente presenti in Italia da almeno cinque anni. Dopo l'attivismo del Ministro Cecile Kienge, il nuovo Governo non si dimostra particolarmente sensibile ai diritti di cittadinanza per cui è giunto il momento di dare nuovo vigore alla campagna nazionale. A questo scopo sono state scelte le sette regioni in cui si vota ed è stato chiesto alle principali città di allestire un seggio simbolico nel quale i cittadini stranieri potranno votare, ovviamente non candidati o partiti politici, ma proposte di estensione dei diritti di cittadinanza. L'appuntamento genovese è fissato per domenica 31 maggio dalle 9 alle 12.30 presso l'Associazione A.m.a. in Via della Maddalena 52c. Cgil, Uil, Arci, Libera, Associazione di Solidarietà Italo-Etiopia-Eritrea Genova |
Da CRITICA LIBERALE riceviamo e volentieri pubblichiamo Vera persecuzione contro Renzi di Lepre Marzolina Ma allora ce l'avete proprio con lui! Non può aprire bocca e subito tutti a criticarlo, costringendomi a prendere le sue parti. Vi dite di sinistra e non avete alcuna compassione. Adesso persino la sua uscita sul "sindacato unico" fa discutere. E torno a dire: lui non ha responsabilità. Che colpa può avere una ragazzotto che, trascurato dal padre evidentemente occupato in altre faccende delicate, è rimasto ignorante come un caprone? Uno che scrive "cultura umanista", perché non dovrebbe confondere "sindacato unitario" con "sindacato unico"? Renzi ce la mette tutta, dovete riconoscerlo, adesso deve aver deciso di apprendere dalla gente e recentemente ha ascoltato una vivace discussione in un Bar dello sport tra due camionisti, uno dei quali pretendeva l'abolizione dei sindacati e un altro, più moderato, suggeriva che sarebbe un grosso risparmio di tempo e di denaro se un decreto legge istituisse un solo sindacato. Magari presieduto dal Capo del governo, che pensa al bene di tutto il paese. Renzi, bravissimo, ha subito colto l'idea geniale e l'ha fatta sua. Anche se è un po' vecchia, abbiamo già avuto la Camera dei Fasci e delle Corporazioni, ma se il modello è buono, perché vi lamentate? Vai al sito di Critica liberale |