martedì 10 marzo 2015

Àncora Italia

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Ancora morti nel Mediterraneo. Ancora una tragedia figlia della disperazione. Dieci i migranti morti e novecento quarantuno i salvati nel Canale di Sicilia martedì dalla Guardia Costiera.

 

di Ginevra Matiz

 

In meno di 24 ore, sono state in totale 7 le operazioni di soccorso coordinate dalla Guardia Costiera in una zona di mare a circa 50 miglia a nord della Libia. Dirottati anche 3 mercantili, uno dei quali ha salvato 183 persone. Disposto l’invio della nave Fiorillo della Guardia Costiera, che ha tratto in salvo 319 migranti. Richiesto l’impiego di una unità della Marina Militare inserita nel dispositivo Triton che è intervenuta anch’essa nei soccorsi.

    Tra le varie operazioni coordinate dal Centro nazionale di soccorso a Roma, quella di un barcone rovesciato con 121 persone salvate e 10 corpi recuperati dalla nave Dattilo che già aveva a bordo 318 migranti salvati in una precedente operazione.

    Eventi che hanno acuito ancora di più il senso di emergenza. Tanto che, come ha affermato il primo vicepresidente della Commissione Ue, Frans Timmermans, la Ue ha deciso di accelerare sull’Agenda europea sulle migrazioni anticipandola a metà maggio, mentre prima era previsto a metà luglio.  “Occorre – ha detto Timmermans – un atteggiamento aggressivo nella lotta ai trafficanti di esseri umani responsabili di tragedie” come quelle avvenute stanotte. “L’immigrazione – ha aggiunto – è un problema che riguarda tutti gli Stati membri, non è più Mare Nostrum, ma Europa nostra. Dobbiamo fare in modo – ha detto ancora Timmermans – che gli strumenti esistenti funzionino meglio e che tutti gli stati membri applichino le regole nello stesso modo. Attualmente non c’è l’ipotesi di modificare il sistema, ma di migliorarlo, prima di pensare a modificare le regole”. Timmermans ha sostenuto che la Ue deve cooperare anche con i regimi dittatoriali per fronteggiare il fenomeno dell’immigrazione, contrastare i trafficanti e “proteggere meglio” i propri confini.

    Il commissario all’Immigrazione Dimitris Avramopoulos, nel presentare i risultati del primo dibattito orientativo del collegio dei commissari sull’Agenda europea sulle migrazioni, ha affermato che è arrivato il momento di dire basta alla “politica dello scaricabarile, abbiamo un atteggiamento realistico e chiaro su quello che l’Ue può fare e ciò che non può fare. Frontex non è la guardia delle frontiere Ue, se vogliamo un sistema di guardie di frontiera dobbiamo crearlo: se vogliamo che Frontex faccia di più, dobbiamo dargli più risorse.  L’operazione congiunta Triton – ha aggiunto – ha già permesso di salvare migliaia di vite umane, ma è vero che bisogna fare ancora di più ed è compito sia dell’Ue sia degli Stati membri salvare vite, non abbiamo altra scelta. La discussione di oggi sull’Agenda europea delle migrazioni – ha concluso Avramopoulos – è stata offuscata dagli eventi vicino alla costa libica, che ci ricordano ancora una volta che le sfide dell’immigrazione non spariranno da sole e che ora più di sempre abbiamo bisogno di una strategia omnicomprensiva e a lungo termine in aggiunta al supporto agli Stati membri che affrontano alte pressioni migratorie”.

    L’operazione congiunta Triton torna così al centro delle polemiche per le modalità in cui viene gestita, argomento su cui è intervenuto anche il segretario socialista Nencini ribadendo che: “Triton non risolve il problema”.

    Naturalmente l’occasione è stata ghiotta per la Lega che ne ha approfittato per lucrare qualche consenso in più speculando sull’ennesima tragedia: “A Roma e a Bruxelles ci sono tasche piene e mani sporche di sangue. Stop alle partenze, stop alle morti, stop invasione! Renzi e Alfano, siete pericolosi per gli italiani e per gli immigrati”, – hanno commentato i padani.

    Il tema dell’immigrazione sarà discusso nel Consiglio Esteri del 16 marzo. Lo ha annunciato l’Alto rappresentante, Federica Mogherini. “La gestione ordinata e lungimirante delle politiche migratorie – ha detto – è un preciso dovere strategico della Ue. Per fare in modo che non si ripetano più le tragedie nel Mediterraneo – ha aggiunto Mogherini – dobbiamo mettere insieme tutti gli strumenti della Ue”.

 

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