Riceviamo e volentieri rilanciamo Il 17 aprile, in Italia e all'estero, vota SI Cosa si chiede esattamente con il referendum del 17 aprile 2016? Con il referendum del 17 aprile si chiede di cancellare la norma che consente alle società petrolifere di cercare ed estrarre gas e petrolio entro le 12 miglia marine dalle coste italiane senza limiti di tempo. Perché questo referendum? - Per tutelare i mari italiani, anzitutto. Il mare ricopre il 71% della superficie del Pianeta e svolge un ruolo fondamentale per la vita dell’uomo sulla terra. Con la sua enorme moltitudine di esseri viventi vegetali e animali – dal fitoplancton alle grandi balene produce, se in buona salute, il 50% dell’ossigeno che respiriamo e assorbe fino ad 1/3 delle emissioni di anidride carbonica prodotta dalle attività antropiche. POSTI DI LAVORO - Un’eventuale vittoria del “Sì” non farebbe perdere alcun posto di lavoro: neppure uno. Un esito positivo del referendum non farebbe cessare immediatamente, ma solo progressivamente, ogni attività petrolifera in corso. Se al referendum vincerà il “Sì”, le società petrolifere che hanno ottenuto una concessione nel 1996 potranno estrarre per dieci anni ancora e basta, e cioè fino al 2026. Dopodiché quello specifico tratto di mare interessato dall’estrazione sarà libero per sempre. C'è tutto il tempo per riconvertire al meglio in termini ecologici e sostenibili la ricerca e la produzione energetica. Per maggiori informazioni vai al sito ufficiale del coordinamento nazionale NO alle Trivelle |
Riceviamo e volentieri rilanciamo “VOTA SI’ PER FERMARE LE TRIVELLE” 17 APRILE 2016 – REFERENDUM CONTRO LE TRIVELLE APPELLO DEL COMITATO NAZIONALE DELLE ASSOCIAZIONI Il 17 aprile 2016 il popolo italiano sarà chiamato a votare per il Referendum contro le Trivelle in mare. L’invito è di votare SI’ per abrogare la norma introdotta dall’ultima Legge di Stabilità che permette alle attuali concessioni di estrazione e di ricerca di petrolio e gas che insistono nella zona di mare vicina alla costa di non avere più scadenza. Con la Legge di Stabilità 2016, infatti, le licenze già in essere entro le 12 miglia dalla costa sono diventate “sine die”. Le trivelle sono il simbolo tecnologico del PETROLIO: vecchia energia fossile causa di inquinamento, dipendenza economica, conflitti, protagonismo delle grandi lobby. La vera posta in gioco di questo Referendum è quella di far esprimere gli italiani sulle scelte energetiche strategiche che deve compiere il nostro Paese, in ogni settore economico e sociale per un’economia più giusta, rinnovabile e decarbonizzata. Non dobbiamo continuare a difendere le grandi lobby petrolifere e del fossile, ma affermare la volontà dei cittadini, che vorrebbero meno inquinamento, e delle migliaia di imprese che stanno investendo sulla sostenibilità ambientale e sociale. Per pochi barili di petrolio non vale certo la pena mettere a rischio il nostro ambiente marino e terrestre ed economie importanti come la pesca e il turismo, vere ricchezze del nostro Paese. Intanto, mancano strategia e scelte concrete per realizzare gli obiettivi di riduzione delle emissioni fissati dalla COP21 nel vertice di Parigi per combattere i cambiamenti climatici, in cui si è sancita la volontà di limitare l’aumento del riscaldamento globale a 1,5°C. Quindi il vero quesito è: Vuoi che l’Italia investa sull’efficienza energetica, sul 100% fonti rinnovabili, sulla ricerca e l’innovazione? Al Referendum del 17 Aprile inviteremo i cittadini a votare SI’, perché vogliamo che il nostro Paese prenda con decisione la strada che ci porterà fuori dalle vecchie fonti fossili, innovi il nostro sistema produttivo, combatta con coerenza l’inquinamento e la febbre del Pianeta. Il Governo, rimanendo sordo agli appelli per l’Election Day che avrebbe permesso l’accorpamento del Referendum con le elezioni amministrative, ha deciso di sprecare soldi pubblici per 360 milioni di euro per anticipare al massimo la data del voto, puntando così sul fallimento della partecipazione degli elettori al Referendum. Il Governo sta scommettendo sul silenzio del popolo italiano! Noi scommettiamo su tutti i cittadini che vorranno far sentire la loro voce e si mobiliteranno per il voto. Per essere più efficaci, abbiamo costituito il Comitato nazionale “Vota SI’ per fermare le trivelle” per unire le forze di tutte le organizzazioni sociali e produttive affinché la Campagna referendaria diventi l’occasione per mettere al centro del dibattito pubblico le scelte energetiche strategiche che dovrà fare il nostro Paese, per un’economia più giusta e innovativa. Ci impegniamo ognuno nel proprio ambito e insieme per invitare gli italiani a recarsi al voto e votare SI’. Il Comitato nazionale promuoverà comitati territoriali per moltiplicare la mobilitazione e diffondere capillarmente l’informazione in tutti i territori e metterà a disposizione strumenti comuni di comunicazione, di approfondimento e di mobilitazione. Inoltre, si coordinerà con i Comitati delle Regioni proponenti il Referendum. Invitiamo tutti e tutte: organizzazioni sociali, istituzioni territoriali, imprese che investono sulla sostenibilità, singoli cittadini/e, giovani e anziani a mobilitarsi con entusiasmo e creatività per far vincere il SI’ PRIMI FIRMATARI - Adusbef, Aiab, Alce Nero, Alleanza Cooperative della Pesca, Arci, Arci Caccia, Aref International, ASud, Associazione Borghi Autentici d'Italia, Associazione Comuni Virtuosi, Associazione nazionale Giuristi Democratici, Associazione della Decrescita nazionale, Club Amici dei Borghi Autentici, Coalizione Mantovana per il clima, Coordinamento nazionale NO TRIV, Confederazione Italiana Agricoltori, Cospe, Energoclub, Fairwatch, Fare Verde, Federazione Italiana Media Ambientali, Fiom-Cgil, Focsiv – Volontari nel mondo, Fondazione Slow Food per la Biodiversità, Fondazione UniVerde, Giornalisti Nell'Erba, Green Cross, GreenBiz.it, GreenMe.it, Greenpeace, Gruppo Insegnanti di Geografia Autorganizzati, Kyoto Club, Innovatori Europei, Italia Nostra, La Nuova Ecologia, Lav, Leaf, Legambiente, Libera, Liberacittadinanza, Link Coordinamento Universitario, Lipu, Lunaria, Marevivo, MEPI–Movimento Civico, Movimento Difesa del Cittadino, Movimento per la decrescita felice, Pro-Natura, QualEnergia, Rete degli studenti medi, Rete della Conoscenza, RSU Almaviva, Salviamo il Paesaggio, Sapienza In Movimento, Sì Rinnovabili No nucleare, Slow Food Italia, Soc. Coop. E’ Nostra, Soc. Coop. Retenergie, TerrediLago, Touring Club Italiano, Unione degli Studenti, Unione degli Universitari, Unione Produttori Biologici e Biodinamici, WWF, Zeroviolenza |