FONDAZIONE NENNI http://fondazionenenni.wordpress.com/ Il nostro saluto al XVI Congresso nazionale della UIL. Mercoledì, giovedì e venerdì prossimi (19-21 novembre) la UIL va al congresso ed elegge il nuovo segretario che sarà Barbagallo, un sindacalista doc che si è fatto nelle aspre lotte della sua aspra Sicilia. La Fondazione Nenni fa i migliori auguri al sindacato al quale è vicina, perché esso è in “odore di socialismo”. Ma il nostro è più di un saluto fraterno, è anche l’impegno a continuare, ampliare, rafforzare la nostra collaborazione che sta dando ed ha dato risultati positivi e ancor più ne darà in futuro. Lo scorso anno insieme alla UIL e con un’altra Fondazione socialista, la tedesca Ebert, abbiamo promosso un convegno sul tema: “I poteri dei lavoratori, Italia- Germania: due modelli a confronto”, al quale hanno partecipato numerosi sindacalisti tedeschi, Angeletti, Pirani, Camusso, Boccia(Confindustria), gli ex ministri del lavoro Treu e Salvi e l’ex sottosegretario Carlo dell’Arringa. Il Convegno ci ha permesso di avanzare numerose proposte per migliorare la qualità della partecipazione dei lavoratori alle scelte dell’azienda e per arginare i conflitti tra i lavoratori e i padroni (per approfondire vai al sito). Sempre con la UIL abbiamo organizzato numerose iniziative di successo come il Premio Nenni, il 70° Colorni, etc. Sulla base di questo rapporto sono stati messe in cantiere per i prossimi anni numerose iniziative volte a riscoprire e valorizzare la “storia, i valori, la cultura del sindacato e del socialismo italiano”. Parteciperemo al congresso insieme alla Fondazione Buozzi, con una mostra documentaria su Matteotti(curata da Gianna Granati) e Buozzi(curata dalla Fond. Buozzi): “Due martiri del lavoro, della libertà e della democrazia “. La mostra è un omaggio a due simboli della UIL che riconosce, come noi, in quei personaggi, valori ancora attuali di difesa dei diritti dei lavoratori, della democrazia e della libertà. Per concludere teniamo a sottolineare che l’art. 18 dello Statuto sancisce che l’imprenditore non è il datore di lavoro che dispone, versando una somma, del diritto al lavoro del dipendente. E’ una grande conquista! Solo il lavoratore “licenziato” può decidere se rinunciare alla difesa del suo diritto davanti al giudice! Le modifiche di Renzi espropriano il lavoratore della sua conquista (art. 18) e restituiscono lo scettro al “padrone”. La nostra proposta(avanzata al Convegno “I poteri dei lavoratori” ), al contrario, restituisce al lavoratore il suo diritto, lo mette alla pari con il datore di lavoro e lascia al comitato paritetico la decisione su chi ha ragione nei fatti. |
Da MondOperaio La Bolognina tant’anni dopo di Danilo Di Matteo Trovo dense e toccanti le parole con le quali Claudio Petruccioli l’8 novembre scorso ha ricordato sul sito del quotidiano Europa la svolta della Bolognina. Avviare una fase costituente significava voler mutare profondamente il rapporto fra la società e la politica. I cittadini precedono i partiti; non si diviene cittadini col partito. Ecco il succo di quel tentativo, assai al di là del cambio di nome del Pci. Ed ecco perché non sarebbe bastato dirsi socialisti per favorire l’inizio di una nuova fase della democrazia italiana, fino ad allora vissuta in una condizione di minorità, sotto la tutela di equilibri consociativi, senza la possibilità concreta dell’alternativa. Il problema, in definitiva, era quello di adottare appieno una concezione liberale della democrazia (Achille Occhetto, del resto, aveva già individuato in un pensatore come Ralf Dahrendorf un interlocutore privilegiato). E la questione investiva l’intero assetto politico e sociale italiano, non un solo soggetto. Qui giunti, si pone però una domanda: l’elaborazione politica e culturale del Psi degli anni ’70 e ’80, di certo favorita dal nuovo corso di Bettino Craxi, non andava proprio in quella direzione? Quello sforzo, come è noto, riuscì a tradursi solo in misura modesta in atti concreti, tuttavia poneva le premesse per una sinistra liberale, occidentale, antidogmatica. Forse (ma potrebbe trattarsi di vana dietrologia) il timore dell’annessione, ad opera degli eredi del Pci per ciò che riguarda i socialisti e del Psi per quel che riguarda i postcomunisti, prevaleva sulle ragioni di una ricerca condivisa. Detto altrimenti: le considerazioni di Petruccioli non sono a parer mio in contrasto con quelle di coloro che scorgono in quella fase un’occasione mancata e irripetibile per la sinistra italiana. |
Dalla Fondazione Rosselli di Firenze Mi mancherai. Ricordo di Sandro Pertini Mercoledì 17 dicembre 2014 si terrà, allo Spazio QCR di via degli Alfani 101r a Firenze, la consueta riunione di auguri della Fondazione Circolo Fratelli Rosselli. Alle 18 verrà proiettato il documentario "Mi mancherai. Ricordo di Sandro Pertini". Interverrà Stefano Caretti. Il filmato non è mai stato ancora presentato a Firenze. Seguirà, alle 19, il brindisi augurale. |